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Guidonia, Giovanna Ammaturo: “Le paure di Cubeddu e le uscite infelici”

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GUIDONIA (RM) – Calpestare la verità, autoreferenziarsi al limite dell’idolatria è la bislacca uscita dell’ex consigliere comunale del M5S Sebastiano Cubeddu sulla stampa. Un grillino che tenacemente è rimasto aggrappato alla poltrona mentre assisteva, con qualche gridolino di circostanza, come una donna atterrita dal topo, al tracollo di una classe politica ebbra di onnipotenza.

La politica la fanno gli uomini, alcune volte, come il caso dei falsi bonifici nel M5S, i valori e gli ideali pur supportati dagli elettori sono disonorati. L’ex consigliere è assillato dal dare patenti di legalità. Ha talmente timore del centro destra che si presenta compatto intorno a Barbara Saltamartini per il collegio uninominale per la Camera e Umberto Fusco al Senato da ometterne l’appartenenza: siamo la Lega per Salvini a guida oggi del centro destra. Cubeddu non sfiora neppure il collega avvocato Cerroni, che era presidente del consiglio comunale a guida Rubeis, candidato a sindaco con tre liste civiche a giugno scorso ed oggi è ha indossato la casacca del PD.

Tre sbandate da trottola che abbatterebbero anche il più elastico elettore. La Lega è un partito che alla prima uscita ha ottenuto da zero o poco più nel Lazio, un adeguato successo da risultarne primo a Guidonia Montecelio nel rapporto elettori e percentuale e che oggi è il collante di un centro destra che ha il sacrosanto diritto di ritornare al governo perché ha idee , forza, coraggio e rappresentati validissimi preparati ed oltre a saper parlare agli Italiani e che ben conoscono il territorio. Ovviamente con l’onestà: che per noi è solo un prerequisito. I rappresentati in lista oggi per il governo centrale e regionale non facevano parte della sconfitta umana di cui enarra l’ex consigliere avendola vissuta in prima fila. La nostra forza sono i fatti concreti e la reale trasparenza: da candidata sono stata l’unica, dal primo comizio, ad affermare la certezza della costituzione di parte civile verso gli indagati, non solo, ma la verifica delle corresponsabilità che con il silenzio e l’astensione oltre che per mantenersi la poltrona si sono resi eventualmente complici chi non è finito in carcere insieme a funzionari del Comune e imprenditori in lobbies affaristiche.

Sarà il processo ed i tre gradi di giudizio a confermare la responsabilità degli indagati: da avvocato dovrebbe essere più garantista. Dal primo intervento in Aula ho chiesto, come da Statuto, una Commissione Speciale avocandone la presidenza verificato che sono la rappresentante dell’unico simbolo politico mai presente nella terza Città del Lazio:due volte, inutilmente.

Ho denunciato il Sindaco grillino Barbet alla Procura della Repubblica per violazioni di Leggi dello Stato ed omissioni di atti d’ufficio oltre alla Corte dei Conti per manifesta miopia su affermazioni in veritiere che tre mesi l’amministrazione M5S è stata costretta ad ammettere. Partecipo alla quasi totalità delle Commissioni comunali in qualità di capogruppo e sono decine le prese d’atto messe a verbale. In sette mesi ho prodotto circa 60 interrogazioni e 10 mozioni, ho chiesto una riunione consiliare a porte chiuse e una ventina di pregiudiziali. Da 4 mesi a cadenza mensile chiedo il saldo del conto corrente del Comune per avere certezza ufficiale che i soldi ci sono, per pagare migliaia di aziende e lavoratori senza mai risposta. Non ho mai pensato al contrario dell’assessore del M5S che i commercianti non hanno pagato la tassa sul’immondizia: ho chiesto l’elenco dei morosi, invano. Ho fatto tirare fuori dal garage un’auto Zoe elettrica già pagata ed assicurata con i soldi dei cittadini da marzo del 2017 e che dopo tre mesi è a disposizione del Sindaco grillino “per andare nella ZTL di Roma”. Anche questa le era passata sotto il naso mentre era consigliere Cubeddu. Non mi sono mai auto referenziata come il vice sindaco del M5S a mille km di distanza di aver sequestrato ville né tantomeno direi come ha fatto che la Città è ”la tintoria della mafia”. Non è elegante né in stile né ammissibile come Istituzione dimenticare il 4 novembre o la giornata dei Martiri delle Foibe, o non essere ricevuto dal Governatore Zingaretti, non riuscire a esprimersi e trovare soluzioni al disagio dei Cittadini per i fatti dell’Albuccione che ci hanno ribaltato negativamente per conclamata inerzia alle cronache nazionali, non rispondere sull’autonomia amministrativa, sull’igiene dei negozi di ortofrutta o la vendita di alcolici a minori, sul blocco della ferrovia che avrebbe dovuto essere terminata dal 2013, sul verde attrezzato a Collefiorito e sul nuovo palazzo comunale.

Abbiamo chiesto spiegazioni sul mancato avviso di acqua non potabile mentre Comuni più piccoli avevano emesso ordinanze 72 ore prima, invano. A guida grillina siamo l’unico Comune in Italia a voler distruggere se stesso attraverso al demolizione di 2030 loculi cimiteriali e 695 ossari, pur “non sussistendo contrasti con rilevanti interessi urbanistici” dice la Legge, mentre da due anni 215 salme stumulate attendono sotto la chiesa di essere inumate: almeno la pietas cristiana.

Una amministrazione M5S incapace di mettere un cartello di limite di sosta per non ingolfare le vie centrali e favorire i commercianti e la sicurezza, o di attingere a fondi regionali per le videocamere di sorveglianza, o di omettere i pagamenti alle cartolibrerie dopo 5 mesi, o dopo 50 giorni non ottenere la copia di un atto di concessione. Non siete riusciti neanche ad affiggere un manifesto di auguri natalizi sebbene il Sindaco pur spendendo duecento euro per la campagna elettorale abbia ricevuto per mandato quasi 29.000 euro e poco meno ogni assessore. Si spendono centinaia di migliaia di euro in avvocatura e poi si chiede ai creditori del Comune di sottoscrivere “ transazioni compensative” ovvero un pizzo di Stato, ricattando chi attende il giusto compenso per prestazioni contrattualizzate. Sono stati richiesti attraverso il recupero coattivo oltre 440.000 euro di affitti di case popolari impagati dal 2013.

E per arrivare al 2018 dovremo aspettare il 2023? Cubeddu dov’era quando gli affittuari non pagavano non solo gli affitti ma le contravvenzioni, i piani casa, e tutte le altre tasse inevase. Usi lo stesso metro davanti alla mancata trasparenza e manifesta incapacità della amministrazione grillina della 58^ Città d’Italia e anche per le denuncie presentate chieda al Sindaco di Barbet di dimettersi.

Ci chiamiamo Lega per Salvini, siamo il collante del centro destra anche a Guidonia Montecelio e siamo fieri di andare d’accordo con gli altri tre partiti e di tutti gli uomini che ci stanno mettendo la faccia con la diretta conoscenza del territorio, attraverso una legge, anche migliorabile, ma che permette ai cittadini di avere dei rappresentanti di riferimento. Lei pensa al passato a cui ha partecipato senza gloria, noi Lega per Salvini abbiamo una visione futura, per il progresso di tutti i cittadini e dell’Italia.

Il Consigliere Comunale Lega per Salvini Giovanna Ammaturo

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Bracciano, violenta aggressione all’ospedale: panico tra medici e pazienti

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BRACCIANO (RM) – Sono stati momenti di tensione quelli vissuti da medici e pazienti all’ospedale Padre Pio. I Carabinieri della Sezione Radiomobile della
Compagnia di Bracciano hanno arrestato un cittadino italiano di 52 anni, con precedenti,
gravemente indiziato del reato di resistenza a Pubblico Ufficiale. L’uomo, in visita a dei
parenti presso l’Ospedale Padre Pio di Bracciano, in evidente stato di alterazione, aveva
aggredito fisicamente e minacciato il personale sanitario, inveendo anche contro i visitatori
presenti. A seguito dell’evento è stato richiesto l’intervento del 112, appurando che lo
stesso soggetto, pochi minuti dopo si era allontanato per poi importunare il personale di un
vicino supermercato. A seguito delle immediate ricerche i Carabinieri della Compagnia di
Bracciano hanno individuato l’uomo che, restio al controllo, li ha aggrediti, minacciandoli.
All’esito dell’attività il 52enne è stato arrestato in flagranza di reato e condotto presso il
carcere di Civitavecchia. In data 10 aprile 2024 l’arresto è stato convalidato ed è stata
disposta da parte dell’Autorità giudiziaria la custodia cautelare in carcere.
Si comunica il tutto nel rispetto dei diritti dell’indagato (da ritenersi presunto innocente in
considerazione dell’attuale fase del procedimento, fino a un definitivo accertamento di
colpevolezza con sentenza irrevocabile) e al fine di garantire il diritto di cronaca
costituzionalmente garantito.

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Monterotondo, arrestati gli “scassinatori” dei distributori di snack e bevande: si tratta di una coppia di conviventi

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L’uomo è stato condotto presso il carcera di “Rebibbia”, mentre la donna è stata sottoposta agli arresti domiciliari con l’applicazione del braccialetto elettronico

I Carabinieri della Compagnia di Monterotondo, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Tivoli nei confronti di un 29enne ed una 42enne, conviventi all’epoca dei fatti, gravemente indiziati di aver perpetrato molteplici furti avvenuti tra l’Agosto 2023 ed il gennaio 2024 nel comune eretino.

I militari, coordinati dalla Procura della Repubblica di Tivoli, hanno individuato i due conviventi e ricostruito in maniera certosina il loro modus operandi; l’obiettivo dei due complici era l’incasso dei distributori di snack e bevande posti negli esercizi pubblici (palestre, supermercati ed in due occasioni, una stazione di servizio capolinea di autobus), divenuti oggetto di quotidiani assalti da parte degli indagati.

Il collaudato metodo prevedeva che la donna fungesse da palo mentre l’uomo si introduceva nell’esercizio pubblico e, previo danneggiamento del pannello anteriore del distributore, riusciva ad asportare i pochi spicci contenuti all’interno. Spesso, per muoversi da una parte all’altra i due utilizzavano auto rubate.

Le indagini condotte dei Carabinieri hanno permesso di acquisire, volta per volta, gli opportuni riscontri utili a corroborare la presunta responsabilità dei furti a carico di entrambi gli indagati, che non si erano limitati ai soli distributori di snack, ma avevano interessato un distributore di una farmacia, dal quale avevano prelevato 450 euro, ed il deposito degli attrezzi di una società multiservizi di Monterotondo, dal quale avevano asportato alcuni arnesi da lavoro.

Il lavoro dei Carabinieri della Compagnia di Monterotondo ed il costante coordinamento dei magistrati della Procura di Tivoli, unito al coraggio dei cittadini che hanno denunciato, ha permesso alla Procura di richiedere ed ottenere dal locale Tribunale l’ordinanza di misura cautelare a carico degli indagati, ai quali vengono contestati 6 episodi di furto in concorso, 3 episodi di ricettazione nonché l’ulteriore fattispecie di resistenza a pubblico ufficiale.

Espletate le formalità di rito, l’uomo è stato condotto presso il carcera di “Rebibbia”, mentre la donna è stata sottoposta agli arresti domiciliari con l’applicazione del braccialetto elettronico.

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Carpineto Romano, la invita per trascorrere la notte con lui poi tenta di ucciderla

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I Carabinieri della Stazione di Colleferro coadiuvati dai Carabinieri dell’Aliquota Operativa del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Colleferro, a conclusione di un’attività di indagine, hanno arrestato un 33enne, già noto alle forze dell’ordine, gravemente indiziato del reato di tentato omicidio.

A Carp9ineto Romano l’uomo nella serata di giovedì scorso aveva invitato nel suo appartamento una connazionale 31enne, senza fissa dimora, promettendole la somma di 100 euro per trascorrere la notte insieme.

Successivamente, l’uomo ricevendo dalla 31enne il rifiuto ad avere rapporti sessuali, prima l’aggrediva fisicamente poi la minacciava di morte ed infine tentava di scaraventarla dal balcone dell’abitazione con l’intenzione di farla precipitare dal secondo piano.

Il tempestivo intervento dei Carabinieri e quello di un vicino connazionale, consentiva di accedere all’interno dell’appartamento, previa forzatura della porta, e mettere in sicurezza la donna che, prontamente veniva trasportata dal personale del 118 presso l’Ospedale di Colleferro, ricevendo una prognosi di giorni 5 e successivamente accompagnata presso un Centro Antiviolenza della provincia di Roma.

Per questo motivo, il 33enne, d’intesa con la Procura della Repubblica, è stato arrestato e condotto nel carcere di Velletri.

Ieri mattina, il G.I.P. veliterno ha convalidato l’arresto e disposto la custodia in carcere, in attesa del processo.

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