Guidonia, M5s: Ammaturo (Lega) denuncia per la terza volta il sindaco Barbet

GUIDONIA (RM) – Terza denuncia per il sindaco pentastellato di Guidonia Montecelio Michel Barbet eletto alle amministrative dello scorso giugno. A presentare la denuncia alla Procura della Repubblica di Tivoli il consigliere comunale di opposizione della Lega per Salvini, Giovanna Ammaturo. “Non fa certo piacere denunciare il primo cittadino della terza Città del Lazio e 58^ in Italia perché il Sindaco dovrebbe anche essere l’espressione dell’intera popolazione. – Dichiara Ammaturo – Così si era proclamato al momento della investitura – prosegue la consigliera di Lega per Salvini – ma le bugie si sono evidenziate da subito. Il Sindaco ha ignorato sistematicamente le interrogazioni dell’opposizione, ponendo in grave crisi la dialettica consigliare che garantisce il funzionamento democratico dell’Istituzione e della Pubblica Amministrazione. Con l’aggravante che questa è la seconda di pari genere. Un abuso, ma prima ancora la mancanza di educazione verso la cittadinanza, in quanto aveva pure giurato sulla Costituzione di osservare le Leggi. Rispondere alle interrogazioni non è solo un caso politico ma è indice di trasparenza che per Barbet è opaca quanto la pece. Non rispondere alle disponibilità del conto corrente comunale e dello scoperto di conto al 30 novembre e con cadenza mensile fino a febbraio non aiuta a comprendere ai cittadini. Sono soldi di tutti e l’intera Città vorrebbe sapere, non è il forziere di Paperone. Il saldo al 31 dicembre 2017 è stato chiesto dall’intera opposizione. Sapere se nel Comune sia in atto un protocollo per il rifornimento, e quante sono le auto a disposizione, e perché la Renault Zoe elettrica pur da me scovata, comperata , assicurata RCA ed abbandonata da sei mesi all’autosalone e data poi in comodato al primo cittadino può essere interessante. Conoscere il l’adeguamento per la raccolta RSU con la Tekneko è diritto di tutti coloro che pagano la TARI, quanto sapere perché 12 piani urbanistici sono bloccati e cosa è stato risposto alla Regione Lazio. Riconoscere il pagamento di una fattura ad una ATI che curano persone disabili dopo tre anni durante la riunione con i Capi Gruppo e poi tediare l’appannaggio con la scusa che manca il DURC, sebbene ne abbiano presentati 14, sembra un po’ eccessivo, chiarire farebbe bene a chiunque. Perché l’Associazione Teatro S.Babila non è stata ancora pagata ma è stata richiesta una transazione compensativa per saldare il dovuto, prima di essere scambiato per un pizzo di Stato, dovrebbe essere ben esplicitato. Chiedere copia della cessione gratuita dell’area comunale all’autoscuola Furia di 15.000 mq a ridosso degli uffici della ASL in via dei Castani, dove i cittadini sono costretti a parcheggiare sulla rotatoria con centinaia di contravvenzioni elevate, e se mai un Consiglio Comunale ha ratificato tanta generosità è negli interessi di ogni Guidoniano. – Giovanna Ammaturo prosegue – Comprendere perché un emendamento per un debito di oltre centomila euro neanche previsto nei fuori bilancio pure depositato in Consiglio il 29 dicembre scorso ancora non è stato pagato è interessante anche per la Corte dei Conti. Conoscere quanto costa alle casse della Città rimuovere la cartellonistica abusiva, considerato che è stata soccombente in Aula di Tribunale nel merito o cosa non si è fatto per trasformare una elusione in una fonte economica è un interrogativo di un buon padre di famiglia. Lo stesso dicasi per conoscere nello specifico l’Avvocatura del Comune, gli avvocati iscritti la rotazione dei professionisti e le cause in capo a ciascuno, quelle pendenti ed i costi di tutte queste spese legali che ammontano a centinaia di migliaia di euro in una Città che si è dimostrata sempre pronta alle lite: pure troppo temerarie è cosa giusta. 12 interrogazioni compresa la mancata indicazione della sosta oraria in via Roma in Guidonia centro pure concertata con i commercianti 4 mesi prima con quasi tutti gli amministratori comunali. Il comportamento omissivo del Sindaco (nonché degli uffici competenti), viola l’art. 43 D.lvo 267/2000 . Abbiamo richiesto le conseguenze nei principi sanciti dalla Corte di Cassazione Sez. VI sentenza n. 42610/2015 , di cui all’art. 328, comma 2, c.p. incrimina non tanto l’omissione dell’atto richiesto, quanto la mancata indicazione delle ragioni del ritardo entro i trenta giorni dall’istanza di chi vi abbia interesse. Amministrare non è un gioco, comportarsi da buon padre di famiglia è necessario quanto dovuto, la trasparenza deve essere concreta quanto la verità che deve essere riferita ai Cittadini che non sono figli di un Dio minore. – Ammaturo conclude -Altrimenti si è come tutti gli altri predecessori e questo non fa bene a nessuno”.