Guidonia Montecelio, caserma della GdF pronta da 3 anni ma ancora non utilizzata. Ammaturo (FdI) presenta una mozione al Sindaco

GUIDONIA MONTECELIO (RM) – La capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio comunale a Guidonia Montecelio Cons. Giovanna Ammaturo ha presentato una mozione per impegnare il Sindaco Michel Barbet e l’amministrazione comunale ad un sollecito adempimento a superare ogni ostacolo burocratico per affidare la nuova caserma alla Guardia di Finanza pronta ormai da tre anni.

Una struttura pronta all’uso ormai da un triennio ad oggi ancora chiusa. Ammaturo evidenzia anche il fatto che all’interno dell’edificio risultano accese le luci chiedendosi chi paga la bolletta.

La costruzione della Caserma è stata iniziata nel 2013 a seguito di accordi intervenuti tra la precedente amministrazione comunale e il Comando Regionale della Guardia di Finanza ed è stata realizzata gratuitamente dalla società che ha costruito gli adiacenti immobili. Parliamo di 1.350 mq destinati al trasferimento dell’attuale Gruppo Tivoli della GdF.

“Il sindaco pentastellato con 11 assessori e 10 consiglieri dimessisi e gli attuali 7 e 12 in carica in 36 mesi non sono riusciti a consegnare le chiavi alla GdF per la necessaria arredatura prima del trasferimento. – Commenta la Capogruppo di FdI – Né a concretizzare – prosegue – un presidio territoriale indice di sicurezza e presenza delle Istituzioni che tanto rincuorano i cittadini. Esempio concreto di un investimento a lungo termine sulla legalità. La localizzazione nei pressi della rotatoria sulla Tiburtina fronte Albuccione negli anni di questa amministrazione è stata troppe volte posizione di episodi per cui sarebbe stato utile la presenza delle Forze dell’Ordine”.
Ammaturo descrive la situazione come “un oblio tipico italiano delle occasioni perdute”.

“La prova – ha proseguito ancora Ammaturo – che la politica pentastellata anche a Guidonia Montecelio è distratta e confusa: o forse è tangibile indicarla come incapace di concretizzare. Si erano mostrati come novelli rivoluzionari, strateghi dell’antiburocrazia e ne sono rimasti aggrappati rivelandosi di essere programmati solo a logiche di occupazione non per amministrare ma per tenere posizioni per conto di una società milanese. Una inadempienza determinata fors’anche dalla dichiarata sprezzante acrimonia contro il precedente sindaco che già dal 2010 aveva progettato l’idea. Quello della Caserma destinata alla GdF rimasta in un limbo imbarazzante, è uno dei tanti silenzi di Barbet: le riasfaltature delle strade, il bando dei concorsi, la riscossione di 100 milioni di crediti, il pagamento di 41 milioni di debiti commerciali, il raddoppio della ferrovia, l’inumazione di 225 salme al cimitero, il bilancio alboreo, la rivalutazione che gli RSU sono risorse non rifiuti da destinare oltre provincia e prezzi cosmici. Barbet in 36 mesi non ha visto né sentito, ha recitato: il libro delle associazioni, le dieci ordinanze di sgombero dei rom, ha portato in giro la triade capitolina ha dimostrato inclinazione per le liti giudiziarie costate centinaia di migliaia di euro arrivando a denunciare l’opposizione colpevole di averlo interrogato. Ha nuotato come Paperone su un conto corrente con più di 20 milioni senza vedere né ascoltare i mille propositi della opposizione. Si impegni – conclude la Capogruppo FdI – a consegnare l’immobile alla Guardia di Finanza secondo i criteri necessari senza indugiare ancora.”