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Esteri

Hacker rubano migliaia di foto Pippa Middleton, un arresto

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Tempo di lettura 3 minuti Gli hacker sono riusciti a entrare nell'account iCloud della famosa sorella di Kate, moglie del principe William

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Redazione

INGHILTERRA – La polizia britannica ha arrestato un uomo nell'ambito dell'inchiesta sull'hackeraggio dell'account iCloud di di Pippa Middleton, la sorella della duchessa di Cambridge: si tratta di un 35enne, residente nel Northamptonshire. "E' stato arrestato e trasferito in una stazione di polizia di Londra. L'inchiesta continua", ha riferito Scotland Yard. Gli hacker sono riusciti a entrare nell'account iCloud della famosa sorella e hanno rubato circa 3mila foto. Nel bottino, anche immagini private con Kate, il principe William e i loro due figli, George e Charlotte. Secondo il Daily Mail e The Sun, un anonimo venditore ha cercato di piazzare le immagini, offrendole ai giornali, in Usa e in Gran Bretagna, per 50mila sterline (oltre 57mila euro). Nella carrellata di immagini, anche abiti da sposa e istantanee da feste private.

 

Password e software, come proteggerci? Custodiamo i nostri gioielli in banche, casseforti, intercapedini, angoli nascosti della nostra casa. Eppure, molto spesso, lasciamo alla mercè di chiunque quanto di più caro abbiamo nella vita: la nostra privacy, i nostri dati sensibili, quella intimità che proteggiamo solo con una semplice parola. Sempre più persone finiscono nel mirino degli hacker, non solo vip, come Jennifer Lawrence e Pippa Middleton, ma soprattutto gente comune.

Non serve un pirata informatico per entrare in una mail o in una 'cloud', quella nuvola virtuale utilizzata per salvare foto, video, rubriche, messaggi di posta elettronica. Il più delle volte basta indovinare una password per prendere il controllo della vita di una persona, per localizzarla attraverso lo smartphone, leggere i messaggi, rubare foto e video: è dal quel momento che per molti comincia l'incubo.

La prima regola per tenere quanto più possibile al sicuro foto, video e dati personali è scegliere una parola, o meglio una frase, che non abbia apparentemente senso. Una password come questa: "M1cH1Am()nO*Jo77Y". La frase "Mi chiamano Jolly" e' stata inserita come una sorta di rappresentazione grafica, con numeri e simboli al posto delle lettere (la i che diventa uno, o la doppia parentesi che rappresenta la A). Quando si apre un account, e' richiesto l'inserimento di domande di sicurezza, nel caso di dimentichi la password: evitare sempre le domande suggerite, come il classico "nome da nubile di tua madre" e digitare la propria risposta, utilizzando gli stessi caratteri 'grafici' inseriti nella scelta della password. Per verificare l'efficacia di una parola chiave (non della propria, sempre meglio evitare di inserirla su altri siti) si può andare su grc.com/haystack dove si può inserire una password a caso e verificare in quanto tempo può essere indovinata o 'craccata' da un hacker.

La seconda regola – secondo un gruppo di esperti che ha tenuto un corso alla prestigiosa Columbia University di New York – è cambiare frequentemente password, almeno una volta al mese, e utilizzare una parola chiave diversa per ogni account email, iCloud, o Dropbox. Ma come si fa a ricordare, ad esempio, cinque o sei diverse password scritte con caratteri, numeri e simboli? Ci sono software come KeePassX che permettono di generare, archiviare e modificare periodicamente tutte le proprie password. KeePassX funziona offline, sconnesso da Internet: l'archivio delle password è protetto da una chiave 'master', l'unica che bisogna ricordare poiché non è previsto il recupero, ed è protetto da crittografia a 256-bit. Insomma non può essere violato da hacker dilettanti.

Mai salvare le password in un documento Word protetto da parola chiave: esistono software, disponibili on-line e facili da utilizzare, con i quali si può sbloccare un file '.doc' in pochi istanti. Ultima regola è evitare di accedere alla posta elettronica e ai propri account 'cloud' da computer condivisi, o quando si è connessi a un Wi-fi pubblico. Un hacker con un po' di esperienza può facilmente vedere la password e intercettare messaggi e dati scambiati. 

Cronaca

La Conferenza Episcopale Nordica riafferma la vicinanza all’Ucraina

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Lo scorso mese di maggio il cardinale Anders Arborelius OCD di Stoccolma e il vescovo Erik Varden OCSO di Trondheim hanno compiuto una visita di solidarietà in Ucraina a nome della conferenza episcopale nordica e quindi di tutti i cattolici dei paesi nordici. Sono rimasti profondamente commossi da ciò che hanno visto: il calvario che l’Ucraina sta attualmente attraversando, la continua distruzione di obiettivi civili, le atrocità contro gli indifesi e i bambini, ma anche il coraggio, la perseveranza e il lavoro umanitario degli ucraini.
 
Come vescovi nordici, hanno invitato tutti i credenti ad un’azione pacifica contro questa terribile guerra. A questo scopo è stata scelta la domenica di Pentecoste per celebrare la venuta dello Spirito Santo, quindi per rafforzare la fede che il Signore con la sua potenza salvifica può davvero rinnovare la faccia della terra attraverso i suoi fedeli seguaci. Per questo i vescovi hanno chiesto che la messa principale di Pentecoste in tutte le parrocchie e comunità dei cinque Paesi nordici fosse celebrata per la giustizia e la pace in Ucraina. Allo stesso tempo, chiedendo che le offerte raccolte vengano indirizzate alla Caritas dell’Ucraina, il cui impegno è grande. La Caritas concretizza il sostegno delle diocesi nordiche con pacchi alimentari e igienici per i più bisognosi. La necessità di questo tipo di aiuto fondamentale è grande e sta solo crescendo. la diocesi ha invitato i fedeli ad utilizzare i giorni venturi per preparare i cuori e le menti, ringraziando i fedeli per la loro generosità.
 
La riunione era presieduta dal  Vescovo Czeslaw Kozon, Copenhagen, con la presenza del Cardinale Anders Arborelius OCD, Stoccolma, vicepresidente, del Vescovo Bernt Eidsvig Can.Reg, Oslo, di Mons. David Tencer OFMCap, Reykjavik, del Vescovo-Prelato Berislav Grgic, Tromsø. del Vescovo-Prelato Erik Varden OCSO, Trondheim e di padre Marco Pasinato, amministratore della diocesi di Helsinki. La diocesi finlandese, circa 16mila fedeli, è ancora in attesa della nomina da parte di Papa Francesco del nuovo vescovo titolare, che succeda al vescovo emerito Teemu Sippo, in pensione dal 2019.

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Esteri

Ucraina, la Russia fa saltare in aria la centrale idroelettrica di Kakhovka

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Le forze russe hanno fatto saltare in aria la diga di Nova Kakhovka, nella parte controllata da Mosca della regione di Kherson: lo ha reso noto l’esercito di Kiev, come riportano il Guardian e Ukrinform.

La centrale idroelettrica di Kakhovka è stata fatta saltare in aria dalle forze di occupazione russe.

La portata della distruzione, la velocità e il volume dell’acqua, le probabili aree di allagamento sono attualmente in corso di verifica. Tutti i servizi funzionano. La situazione viene monitorata”, ha affermato il Comando operativo sud. 

La notizia è confermata anche dal ministero delle emergenze russo che però accusa Kiev affermando che la diga di Nova Kakhovka è stata “parzialmente distrutta” a causa di bombardamenti ucraini, e sottolineando che non c’è pericolo per la popolazione delle regione. La diga, controllata dai russi, è un impianto strategico per il rifornimento di acqua alla Crimea, annessa alla Russia. Il capo della locale amministrazione filorussa, Vladimir Leontiev, citato dall’agenzia Ria Novosti, ha tuttavia detto che le forniture idriche alla penisola non dovrebbero essere interrotte. 

Alcuni meccanismi della diga sono stati danneggiati “per un bombardamento ucraino” e c’è stato un innalzamento di 2,5 metri del livello dell’acqua nel bacino, ma la diga stessa “non è stata distrutta” e “non ci sarà una catastrofe”, ha aggiunto Leontyev che ha tuttavia aggiunto che potrebbe rendersi necessaria l’evacuazione di circa 300 case a valle, nelle località di Korsunki e Dnepryan. Secondo un corrispondente dell’agenzia russa Ria Novosti sul posto, le forze ucraine continuano a bombardare con l’artiglieria l’area della diga.

La centrale idroelettrica di Kakhovka è stata completamente distrutta “a seguito dell’esplosione della sala macchine dall’interno” e non è riparabile, riferisce l’emittente statale ucraina Suspilne, che cita la società statale Ukrhydroenergo. L’operatore gestisce numerose centrali idroelettriche lungo i fiumi Dnipro e Dniester.

I danni provocati alla diga di Kakhovka “potrebbero avere conseguenze negative per la (centrale nucleare di Zaporizhzhia), ma la situazione è sotto controllo”, afferma l’operatore nucleare ucraino Energoatom. Lo riporta il Guardian. “La notte del 6 giugno 2023, gli invasori russi hanno fatto saltare in aria la diga dell’Hpp (la centrale idroelettrica di Kakhovska, ndr)”, ha scritto l’operatore in un comunicato spiegando che i livelli dell’acqua “in rapida diminuzione” nel bacino idrico rappresentano una “minaccia aggiuntiva per la centrale nucleare di Zaporizhzhia temporaneamente occupata”. Per ora, tuttavia, lo stagno di raffreddamento della centrale nucleare è pieno, ha aggiunto. “L’acqua del bacino idrico di Kakhovsky è necessaria affinché la stazione riceva energia per i condensatori delle turbine e i sistemi di sicurezza della Znnp (la centrale di Zaporizhzhia, ndr). Lo stagno di raffreddamento della stazione è ora pieno: alle 8:00 il livello dell’acqua è di 16,6 metri, sufficiente per le esigenze della stazione”, ha spiegato Energoatom.

Il pericolo di un “disastro nucleare” alla centrale di Zaporizhzhia “aumenta rapidamente”, ha affermato invece Mykhailo Podolyak, consigliere del capo dell’Ufficio del Presidente ucraino Zelensky. “Il mondo è di nuovo sull’orlo di un disastro nucleare, perché la centrale nucleare di Zaporizhzhia ha perso la sua fonte di raffreddamento. E questo pericolo sta aumentando rapidamente”, ha dichiarato Podolyak in un messaggio ai media

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Esteri

“L’Italia vola nei Paesi Baschi”: Bilbao ora è a due ore di volo da Roma

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Presso il Centro Multimediale Interattivo dell’Ufficio spagnolo del turismo a Roma è stato organizzato l’evento “L’Italia vola nei Paesi Baschi” nel corso del quale è stato presentato il nuovo collegamento aereo Roma – Bilbao della compagnia aerea Volotea.
 
Hanno preso parte alla presentazione Juan Baliño Gangoiti, responsabile della promozione di Bilbao Turismo (Ente municipale del Turismo di Bilbao), e Valeria Rebasti, International Market Director Italy della Volotea. L’evento ha costituito  l’occasione per scoprire Bilbao, la città più grande e il centro economico della comunità autonoma dei Paesi Baschi in Spagna. Città d’arte e d’avanguardia, nei prossimi mesi sarà sede di importanti festival musicali ed eventi sportivi internazionali. In particolare, Gangoiti, anche con l’ausilio di ottimi filmati, ha introdotto le varie sfaccettare di una città, e di una regione, che, da una profonda crisi industriale, negli ultimi 30 anni ha realizzato una tumultuosa crescita culturale, economica e turistica.
 
Gangoiti ha ricordato come i Paesi baschi stiano attraendo molti investimenti esteri, per raggiungere, nel 2022, un valore di oltre 5 mdi. €. Come attrattività turistica, nel 2022 sono stati circa 3,3 milioni i turisti arrivati, di cui 1,6 milioni solo a Bilbao, per una disponibilità di 18.193 posti letto in 991 alberghi. Il solo celebre museo Guggenheim ha ricevuto 1,2 milioni di visitatori. mentre l’aeroporto locale registrava un traffico di 5,1 milioni di passeggerei; una qualità della vita invidiabile abbinata ad una sicurezza  che hanno reso Bilbao ed i paesi Baschi destinazione che attrae sempre più italiani, il che è facilitato dai comodi collegamenti introdotti dallo scorso aprile da Roma, come ha riferito Valeria Rebasti, ma anche da altre città italiane,rotte che partono per Bilbao dall’Italia e viceversa, e che in questo 2023 saranno ben sei.
 
Attiva in Italia dalla sua fondazione nel 2012, Volotea la collega a 5 destinazioni spagnole, Barcellona, Bilbao, Oviedo, Valencia e Madrid; da Roma a Bilbao sono ora due i collegamenti ma da novembre diventano tre, data la buona risposta ricevuta dalla clientela italiana. Sempre Rebasti ha aggiunto che “ metteremo in vendita un’offerta commerciale per l’Italia in linea con le cifre pre-Covid, servendo oltre 158 rotte, operando oltre 23.500 voli con il 69%dell’offerta di posti verso le isole e la metà della nostra rete italiana sarà internazionale”. In definitiva, Volotea sembra volersi lasciare alle spalle con fiducia ed ottimismo la grave crisi del trasporto aereo che ha colpito tutte le compagnie durante la pandemia.



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