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Oggi è il giorno della resa dei conti per la Grecia: i greci decideranno sul destino del loro Paese. Si sono aperti puntualmente alle 7 locali, le 6 in Italia, i seggi in cui 10.837.118 greci voteranno al referendum improvvisamente indetto il 26 giugno da Alexis Tsipras su quella che era l'ultima proposta dei creditori, Bce-Ue-Fmi e Esms di altri 15,5 miliardi di aiuti prolungati fino a novembre. Offerta che il premier ed il suo ministro delle finanze Yanis Varoufakis hanno voluto, bollando l'offerta, alternativamente, come "un insulto" o "un ricatto" al popolo greco, salvo poi provare a rilanciare trovandosi di fronte al rifiuto della maggioranza dei partner, Anegla Merkel in testa. Gli ultimi sondaggi indicano un paese diviso fra il "sì", solo in lieve maggioranza, e il "no", anche se il 75 per cento dei greci è convinto di voler rimanere nell'euro. Il premier Alexis Tsipras è schierato per il "no", perché non intende accettare le trattative con i creditori e cioè la Commissione europea, la Banca centrale europea e il Fondo monetario internazionale.
Il voto di Tsipras. I seggi si chiuderanno alle 19 locali e primi risultati, non gli exit poll, si conosceranno tra le 20 e le 21 secondo il ministero dell'Interno. Il premier greco Alexis Tsipras ha votato nel seggio del suo quartiere, Ambelokipi. Camicia bianca, sorridente, alle 10:30, le 9:30 in Italia, Tsipras ha inserito la scheda nell'urna con qualche tentennamento, per consentire ai fotografi di immortalare il gesto. Sorridente e circondato da giornalisti e fotografi, all'uscita dal seggio è stato accolto da uno scrosciante applauso dei suoi sostenitori e si è concesso ai microfoni. "Oggi è un giorno di celebrazione perché la democrazia è in se stessa una celebrazione", ha detto Tsipras. "Quando la democrazia vince la paura, vince la volontà del popolo. E' un messaggio di dignità: il popolo finalmente ha scelto", ha aggiunto. "Nessuno può ignorare la volontà del popolo", perché "il popolo invierà dal referendum un importante messaggio, che prende il destino nelle sue mani. Molti possono ignorare la volontà del governo, ma nessuno può ignorare la volontà del popolo", ha affermato il premier ellenico. Tre ex premier greci, George Papandreu, Kostas Karamanlis e Andonis Samaras, fermi sostenitori dell'accordo con i creditori, hanno già votato, per il 'Si''. Anche l'ex primo ministro conservatore Karamanlis ha già espresso la sua preferenza, come pure Samaras, altro capo del governo conservatore, che ha votato a Pilos, nel sud del Peloponneso.
Il presidente greco Prokopis Pavlopoulos lancia un appello per l'unità del paese di fronte all'esito del voto, domani. "La giornata di oggi appartiene solo ai cittadini, che sono chiamati a decidere del futuro di questo paese e della nostra gente. Indipendentemente dal risultato del referendum, abbiamo l'obbligo di percorrere la difficile strada del domani con assoluta unità. È quanto i nostri avi hanno fatto nei momenti cruciali e il nostro dovere oggi. Andremo avanti insieme", ha affermato Pavlopoulos, al suo seggio, alla scuola elementare di Filothei-Psychiko.
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