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Economia e Finanza

I MERCANTI DI MORTE

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Tempo di lettura 4 minuti Come Renzi, anche noi diciamo basta! Basta ai favoritismi, basta alle lobbies, basta alle menzogne, alle false promesse, ai paraventi rizzati per nascondere altre operazioni.

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di Roberto Ragone
Sversamento di Genova, danno ambientale annunciato, quando si maneggia il petrolio. La società proprietaria dell’oleodotto è la IPLOM, e lo sversamento è avvenuto durante le operazioni di scarico di greggio da una petroliera nel porto petroli di Multedo verso la raffineria di Busalla, per la rottura di un tubo interrato.

L’impianto è stato sequestrato dal Procuratore di Genova Alberto Landolfi, per indagini a carico di ignoti per disastro colposo.  L’Arpal, incaricata delle indagini ambientali, denuncia piccole chiazze di greggio già al largo, segno che, nonostante tutte le iniziative messe in atto per contenere la macchia, essa è sfuggita dal torrente in cui s’è inizialmente riversata, giungendone alla foce e quindi in mare, con moria di pesci, uccelli, rane, ed ogni altra forma di vita incontrata lungo il cammino. Si sta anche monitorando l’aria per stabilire se il maleodore che sentono gli abitanti della zona possa essere nocivo alla salute, e in quale misura.

Ora la maggiore preoccupazione della società petrolifera che gestisce l’oleodotto è quella di cercare di allontanare da sé ogni responsabilità, dato che ciò comporterebbe un risarcimento molto pesante, oltre all’imputazione di ‘disastro ambientale’, che è un reato.

Questo è il quadro relativo alle estrazioni petrolifere e al loro trasporto, e questo è ciò che il governatore della Puglia Emiliano ha voluto mettere a fuoco, insieme ad altri colleghi, con l’indizione del famoso referendum, del quale tutti i media hanno dato una interpretazione artefatta, creata per disorientare il cittadino e portarlo all’astensione, o a considerare che dopo tutto  si rischiava il posto di lavoro di undicimila persone, con altrettante famiglie, e che sarebbe stato più conveniente continuare ad estrarre ciò che si trovava ancora sotto il mare, piuttosto che lasciarlo lì, cosa dichiaratamente pericolosa; e che, infine, il fatto era solo una diatriba politica fra Renzi ed Emiliano. Nulla di più sbagliato, come i fatti di Genova dimostrano. L’inquinamento tanto negato attorno alle piattaforme è fisiologico, derivando esso dall’acqua che viene fuori insieme al petrolio e al gas, e che viene riversata in mare. Il trasporto è sempre soggetto a rischi, e dobbiamo accettare per buono ciò che ci dicono i petrolieri, a proposito del fatto che non sarebbero accaduti incidenti.

Per ciò che riguarda gli impianti in Basilicata, Renzi si è scagliato contro la Magistratura proprio perché, sequestrando l’impianto di Val d’Agri, ne impedisce l’attività. Secondo lui, una società petrolifera che riversa i rifiuti tossici nell’ambiente, facendoli passare per rifiuti ‘normali’, per risparmiare decine di milioni di euro per  quello smaltimento che la legge italiana prevede, –  mentre un privato cittadino se vuole eliminare l’olio della frittura di casa deve recarsi presso un Ecocentro – non deve essere sanzionata in alcun modo, potendo continuare come nulla fosse la sua attività. Ma già, in Italia non ti mettono in galera se non dopo tre gradi di giudizio, salvo prescrizione.

Proprio quella prescrizione che incombe sul caso Ragusa, ancora non giunto neanche al primo grado di giudizio, nonostante il danno ambientale, iniziato nell’89, riconosciuto e quantificato. Ma cosa ruota attorno al petrolio ‘all’italiana’, quando i vertici dei Servizi Segreti e della Polizia sono a cena con il ‘clan’ dei petrolieri, come riporta ‘Il Fatto Quotidiano’? Al Circolo della Marina, con il ‘clan’ dei petroli ‘Scandalo Potenza’ pare ci fossero Delle Femmine – n. 2 dell’AISI – e Piantedosi – Vice di Pansa.

A tavola anche il lobbista Colicchi, con il suo sodale Quinto, la senatrice Dem Finocchiaro, il vice presidente di Confindustria Lo Bello e l’Ammiraglio De Giorgi. Tutto ciò riportato dal ‘Fatto Quotidiano, in prima pagina. Le dimissioni del ministro Guidi, a proposito di Tempa Rossa, sono cosa recente, dovute ad un emendamento del quale lo stesso Renzi ha rivendicato la paternità, e che avrebbe consentito senza colpo ferire di creare un oleodotto fra la Basilicata e Taranto, città già distrutta dall’Ilva. Operazione della quale il governatore Emiliano ha chiesto conto al governo, dato che nessuno si era sognato di chiedere il permesso di passaggio, né parlato di royalty da versare, come prassi prevede. Senza dire che nessuna cauzione era stata prevista per eventuali, e alla luce di Genova più che probabili, danni per l’ambiente. Altro che sblocca Italia! Se sbloccare l’italia vuol dire avvelenarla, ne facciamo a meno. Anche perché quello che Renzi sta facendo, con il pretesto di sbloccare opere incagliate da tempo, è soltanto favorire quelle lobbies di cui si ostina a negare la presenza, contro ogni evidenza. Il petrolio è morte, e oggi ci sono altre forme di energia che dobbiamo incentivare, pulite, e di cui l’Italia ha una grande disponibilità, come l’irraggiamento solare; mentre ci siamo fatti sorpassare da chi era dopo di noi, come i cinesi, e dobbiamo inchinarci ai tedeschi per acquistare la loro tecnologia.

Bene, come Renzi, anche noi diciamo BASTA! Basta ai favoritismi, basta alle lobbies, basta alle menzogne, alle false promesse, ai paraventi rizzati per nascondere altre operazioni. E i fatti lo dimostrano. Tutta la politica di Renzi è orientata a soddisfare coloro che – regista Napolitano – lo hanno voluto al potere: ‘Giorgio & Matteo Co.’, come dice ‘Il Fatto Quotidiano’. Questo di Renzi è un governo che ha precipitato l’Italia indietro di secoli, con il suo statalismo e il suo assistenzialismo, con il Jobs Acti tanto strombazzato e che si è rivelato un gran fallimento; infatti, cessati i vantaggi, le aziende hanno già incominciato a licenziare. E che dire dell’elemosina degli 80 euro che in molti casi stanno ritornando al mittente? E non guardiamo solo ai ‘posti di lavoro’ quando essi portano morte e inquinamento: Porto Marghera, Genova, Basilicata, Ragusa, Taranto, sono solo alcune delle situazioni create da chi vuole  sfruttare i più deboli. Per bonificare l’area dell’Ilva di Taranto, facendo i conti a metro quadro, ci vorrebbero quattro miliardi di euro: sono stati stanziati solo trecentomila euro, a fronte di una minaccia di chiusura e di perdita di posti di lavoro. Basta con gli approfittatori che sfruttano le aziende e poi mettono in capo allo Stato ogni onere, minacciando di mandare a casa o in CIG gli operai. Il lavoro è un diritto di tutti, sancito dalla Costituzione, proprio quella che Renzi vuole distorcere con l’ultima ‘riforma, con il pretesto di sbloccare anche quella, e creando di fatto un governo presidenziale con lui a capo. Non si deve barattare la vita e la salute per il lavoro, altrimenti diverremmo anche noi mercanti di morte, come chi produce e smercia cocaina, in Colombia. Perché i contadini ricavano molto di più con la coca che con la coltivazione di altre cose. Allora? Li vogliamo lasciare senza lavoro? E se la coca produce morte, che colpa ne hanno loro, che hanno barattato la vita di altri per sopravvivere?

Certo gli operai delle piattaforme in Adriatico non hanno colpa, ma perché ricattarli costringendoli a dover salvaguardare solo la propria sopravvivenza, come tanto sbandierato, come Renzi dichiara ad ogni piè sospinto? Non vi sembra che questo sia il solito falso scopo adoperato per far passare qualsiasi cosa, specie tenendo conto del poco conto in cui le società estrattrici tengono la nostra salute e la salvaguardia dell’ambiente? Non vi sembra che anche loro, in un modo più moderno, siano anch’essi mercanti di morte?
 

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Castelli Romani

Banca Popolare del Lazio, il 4 maggio c’è l’assemblea a Castel Gandolfo

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Il prossimo sabato 4 maggio 2024, alle ore 10 presso il Centro Mariapoli Internazionale, Via
S. Giovanni Battista de la Salle a Castel Gandolfo si terrà l’assemblea dei soci della Banca Popolare del Lazio per deliberare su argomenti molto importanti.

Nello stesso giorno a Velletri si tiene la Festa della Madonna delle Grazie e processione dei Ceri nel pomeriggio. Ma sicuramente i soci interessati alle attività e assemblea della Banca troveranno comunque il modo di partecipare.

L’Articolo 6 del regolamento assembleare Bpl dice chiaramente che “gli aventi diritto possono intervenire su ciascuno degli argomenti posti in discussione una sola volta, facendo osservazioni, chiedendo informazioni e formulando eventuali proposte. La richiesta può essere avanzata fino a quando il Presidente non abbia dichiarato chiusa la discussione sull’argomento oggetto della stessa. Coloro che intervengono hanno altresì diritto di replica”.

Gli argomenti all’ordine del giorno sono, tra gli altri:

Presentazione del Bilancio di esercizio al 31.12.2023, proposta di ripartizione dell’utile e di
determinazione del valore di rimborso delle azioni per i casi di scioglimento del rapporto sociale; proposta di determinazione dell’ammontare complessivo da destinare a scopi di beneficenza, assistenza e di pubblico interesse, proposta di determinazione del compenso degli amministratori, acquisto e disposizione di azioni proprie, nomina di 3 Sindaci effettivi e 2 Sindaci supplenti e designazione del Presidente del Collegio Sindacale, fissazione degli emolumenti dei membri del Collegio Sindacale, nomina di 5 Probiviri effettivi e 2 Probiviri supplenti.

Dopo un lungo periodo dove le assemblee ancora si continuavano a tenere in remoto per via del Covid, e succedeva fino a poco tempo fa, oggi si svolgono di persona e sarà dunque un’occasione di confronto e partecipazione democratica.

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Economia e Finanza

Taglio di 500 miliardi di Spesa Pubblica, Maria Grazia Cucinotta: “Basta elemosinare per il diritto alla salute”

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Il Comitato Promotore della Legge d’iniziativa Popolare per il Taglio di 500 miliardi della Spesa Pubblica STIAMO UNITI “capitanato” dal presidente, l’avvocato Evandro Senatra, è al gran completo.

Due donne sono i veri motori dell’iniziativa nata dalla “intuizione geniale” dell’onorevole Roberto Mezzaroma: Maria di Prato e Maria Grazia Cucinotta.
Due donne che fanno comprendere come questa sia l’ultima possibilità per il nostro Paese di rimettere non solo i “conti in ordine” ma per porre basi solide per il nostro rilancio sociale, economico e politico.
Ed in più ci sono: Civita di Russo, Evelina Amadei, Giuseppe Scarano, Gianluca di Ascenzo, Antonio Tanza, Massimo Zignani, Paolo Sabbioni, Pier Giorgio Poretti, Antonio Gambino, Michele Navaglio, gli altri componenti il Comitato Promotore.


Non ci sono bandiere di partito, ci sono donne ed uomini, professionisti, imprenditori che hanno le idee ben chiare sui mali endemici della nostra Repubblica.

“Vede – dice Roberto Mezzaroma che risponde alla nostra domanda su come gli è arrivata questa intuizione – ci sono arrivato avendo alla spalle la mia esperienza di imprenditore e di padre di famiglia. Questo che oggi noi proponiamo è solo un 10% di quello che il nostro Paese potrebbe risparmiare avendo la volontà di farlo

Quindi mi vuole dire che questa è la punta di un iceberg?

Certamente. Ridurre i ritardi dei lavori, qualificare l’offerta lavorativa, una accoglienza che metta in risalto le qualifiche e la professionalità sono altre componenti.
Se ci aggiungiamo una rivalutazione di tutto quel patrimonio immobiliare nelle mani di Stato, Regioni, Comuni etc, glielo dico da architetto, avremmo ulteriori risparmi e ricchezza.

Prima parlavamo di mancanza di sinergie. Rivestono un peso importante nella società odierna?

Concordo con Lei. Se considera che la formazione non essendo ancora del tutto parte fondamentale del lavoro porta, purtroppo, ad un deprezzamento del valore che questo può generare.
Maestranze poco adeguate e poco formate sono un realtà che può e deve essere incrementata e migliorata.

L’Europa come può esserci di aiuto visto i suoi trascorsi al Parlamento di Bruxelles?

Mi spiace dovere constatare che quella unità di azione politica europea viene sempre più meno.
Le diversità Europee che posso essere valore aggiunto diventano ostacolo.
Le faccio un esempio: la politica estera e di difesa: oggi non vi è una unità di intenti.

nella foto l’onorevole Roberto Mezzaroma e Maria Grazia Cucinotta

Maria di Prato, già promotrice del Referendum contro il Finanziamento Pubblico ai partiti, è il “motore” di questo Comitato.
Dottoressa di Prato ma come ci si arriva a 50.000 firme in due mesi?

Ci si arriva ricordando agli italiani i troppi sprechi.
Ci si arriva facendo non solo capire ma facendo toccare con mano che quella che Lei chiamava “intuizione” è qualcosa di concreto: sanare l’Italia

Maria Grazia Cucinotta sempre attenta ai problemi sociali in modo concreto ed attivo “ci mette la faccia”
Oggi, signora Cucinotta, Lei è qui come Italiana e mamma

Certo e ne vado profondamente fiera. Tocco ogni giorno con mano il dolore della gente.
Vedo donne ed uomini elemosinare la salute che deve essere la base del vivere civile.

Lei con la sua fondazione è molto attenta e vicina alle tante e troppe fragilità che coinvolgono l’Italia.

Si! Troppe volte ascolto il dolore di molte cittadine, di molti cittadini. Assisto troppe volte a situazioni in cui il personale medico e paramedico fa davvero i miracoli per portare avanti ospedali e strutture sanitari.
Loro operano con quello spirito che è frutto della loro professionalità troppe volte arginata dagli sprechi.

Nella foto Maria Grazia Cucinotta ed il presidente del Comitato, avvocato Evandro Senatra

In conclusione Evandro Senatra, avvocato, presidente di questo Comitato Promotore.
Avvocato Senatra, l’onorevole Mezzaroma parlava di pianificazione e formazione. Il suo pensiero?

Concordo in pieno con Roberto (Roberto Mezzaroma n.d.s.) Come vede non è solo il taglio di 500 miliardi il cuore della nostra proposta.
È facile dire: taglio 500 miliardi. È difficile dire e poi attuare la “spendibilità” di questo capitale.
200 miliardi per tagliare il debito pubblico sarebbero la migliore medicina per la nostra economia.
Vede riprendo le parole di Roberto: Lei da padre di famiglia va in banca a chiedere un mutuo perché ha bisogno di comprare casa o iniziare una attività ma ha un debito già esistente.
Trova qualcuno pronto a concederglielo? Sicuramente no.
Oggi il nostro Paese resta ancora in queste condizioni.

E – aggiunge – bisogna investire nelle famiglie, cuore vivo di ogni Nazione.
Ridare dignità con 40 miliardi ai malati in difficoltà
Altri 40 miliardi per i troppi italiani che sono in difficoltà con i mutui.
Un nuova e concreto rilancio per il Paese.

Non c’è solo entusiasmo nei loro visi. C’è la consapevolezza, passata la porta che li condurrà alla Accettazione da parte della Corte di Cassazione di questa “intuizione genitale”, di rendere davvero un servizio come “padri e madri” del nostro Paese.

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Economia e Finanza

Taglio di 500 miliardi di Spesa Pubblica: lunedì la proposta di legge che parte dal basso

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Maria Grazia Cucinotta “madrina” dell’iniziativa

Lunedi 22 aprile presso la Corte di Cassazione a Roma il comitato Stiamo Uniti sostenuto da Adusbef, Annild, Codacons, Comitato dei 500 e Unione Popolare, per mano del presidente, l’avvocato Evandro Senatra, presenterà una proposta di Legge d’iniziativa Popolare per il Taglio di 500 Miliardi di Spesa Pubblica.

Un’ impresa in apparenza titanica ma che punta a rivoluzione in modo deciso il nostro Paese.

Ci saranno 2 mesi di tempo per raccogliere almeno 50.000 firme richieste dalla Legge

Un taglio traversale ove i principali risparmi proverranno da:

  • 13 miliardi di tagli nei costi della politica italiana;
  • 10 miliardi abolendo i cosiddetti Enti inutili;
  • 39 miliardi da recuperare riprendendo le nostre risorse dalle fondazioni bancarie;
  • 60 miliardi vendendo parte degli immobili e dei terreni pubblici;
  • 12 miliardi e mezzo potrebbero provenire eliminando sprechi e inefficienze del trasporto pubblico locale;
  • 40 miliardi velocizzando l’intero comparto giustizia;
  • 251 con una cartolarizzazione concordata recuperando i crediti dell’Agenzia delle Entrate;
  • 30 miliardi eliminandogli sprechi negli acquisti della Pubblica Amministrazione.

Un risparmio che ammonterebbe a quasi 10 manovre finanziarie ma che lo stesso Comitato Stiamo Uniti ha già pensato di indirizzare ad aiuti alle famiglie in difficoltà, al taglio netto dell’enorme debito pubblico, ai malati in difficoltà, ad un massiccio taglio delle tasse e fare in modo che si possa aiutare con concretezza in italiani in difficoltà con i mutui.
Una vera rivoluzione copernicana che se avverrà potrà riportare, stante le indicazioni dei componenti del Comitato, ad un nuovo e più concreto Boom Economico Italiano.

Al telefono abbiamo sentito l’avvocato Evandro Senatra, che ci ha dichiarato:

È un progetto che interessa non solo chi vive oggi nel nostro Paese ma, soprattutto, le generazioni future che potranno vivere in una Nazione davvero unica.

Presidente questo taglio, come Le dicevo, sembra davvero una impresa titanica?

Assolutamente si ma crediamo davvero nei nostri concittadini che capiranno senza alcun indugio l’alto valore della nostra lodevole iniziativa.
È il frutto di un lavoro di squadra e non posso esimermi dal ringraziare l’anima di questo Comitato.

Può svelarci il nome?

Certo l’amico Roberto Mezzaroma che ci ha messo a disposizione la sua struttura sede dei nostri uffici. Roberto è un uomo di alto lignaggio morale e profondamente religiosa oltre che ottimo conoscitore dei meandri della struttura pubblica italiana, politica e burocratica e anche della Comunità Europea essendo stato anche parlamentare europeo.
Ma gli altri componenti non sono da meno. Ed in più voglio ringraziare l’operato di Maria di Prato, una donna imprenditrice, cuore ed anima del Comitato dei Promotori.

Un’altra “primizia” per la nostra testata?

Guardi Le dico che fa parte del nostro gruppo ed è la “madrina” delle nostre iniziative la stupenda attrice Maria Grazia Cucinotta. Una donna che vuole da sempre essere di aiuto all’Italia di cui è ambasciatrice nel mondo di bellezza e di raffinatezza.

Che messaggio vuole inviare alle italiane ed agli italiani?

Di credere in questo progetto. Basterà recarsi nelle segreterie comunali muniti del proprio documento di identità e firmare questo progetto.
È l’occasione per tornare davvero quella meraviglia di paese che tutto il mondo invidia.
È un dovere nei confronti delle generazioni future.

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