Ibm, Google e altri big hitech: laurea non essenziale per posizioni da “top manager”

Alcune grandi aziende, del calibro di Ibm, Google e Delta, hanno deciso di eliminare la laurea come requisito per accedere a diverse posizioni. Anche lo stato del Maryland quest’anno ha ridotto il requisito della laurea per molti lavori statali, portando a un’impennata delle assunzioni, e il nuovo governatore della Pennsylvania, Josh Shapiro, ha condotto la sua campagna elettorale su un’iniziativa simile. Come riporta il Wall Street Journal, ora i criteri principali per le assunzioni diventano esperienza e capacità. A spingere a cancellare una delle condizioni sinora principali per accedere ai ruoli più remunerativi è il mercato del lavoro ristretto: le offerte di lavoro infatti superano di gran lunga il numero di disoccupati in cerca di un impiego – 10,7 milioni di offerte di lavoro a settembre rispetto a 5,8 milioni di disoccupati – creando una insolita concorrenza. Secondo un’analisi del “think thank Burning Glass Institute”, le offerte di lavoro negli Stati Uniti che richiedono almeno una laurea erano il 41% a novembre, in calo rispetto al 46% all’inizio del 2019 (prima della pandemia di Covid). Alcune professioni hanno requisiti sull’istruzione (e laurea) universali, come medici e ingegneri, mentre in altre non ci sono tali condizioni, come i lavoratori al dettaglio. C’è poi una via di mezzo, tra cui le posizioni tecnologiche, che hanno requisiti variabili a seconda del settore, dell’azienda, della forza del mercato del lavoro e dell’economia.

F.P.L.