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Roma

IGNAZIO LA QUALUNQUE: IL SINDACO MARINO FA LA LECTIO A PAPA FRANCESCO

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Tempo di lettura 2 minuti Il Sindaco di Roma dopo la gaffe stratosferica sul viaggio in Usa, ci ricasca e da il meglio di se alla trasmissione Uno Mattina

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di Cinzia Marchegiani

Roma – Della serie… a volte ritornano. Ignazio Marino è ricaduto nella sua stessa rete, quella delle personali esternazioni che ricordano il personaggio del celebre film di Antonio Albanese "Cetto La Qualunque": la gaffe stile fantozziano sul suo viaggio in Usa ed ora il secondo scivolone…  il tutto nel giro di pochissimi giorni.

Negli Usa. Ignazio Marino aveva dichiarato di essere andato all'Incontro mondiale delle famiglie di Philadelphia perché invitato dal Pontefice, ma il Papa, rispondendo ai giornalisti aveva messo a tacere ogni forma di strumentalizzazione. E sui vari social network, come un pellicola inceppata, Marino viene sbugiardato dallo stesso Papa Francesco che senza fugare alcun dubbio dichiara al mondo intero: “Non ho invitato io il sindaco di Roma Marino a Philadelphia. Chiaro?”

Ignazio La Qualunque ci riprova dicendo in sintesi che se fosse stato Papa Francesco non avrebbe risposto alla domanda che gli è stata fatta dal giornalista italiano durante la conferenza stampa in aereo di ritorno dagli Usa. Il Sindaco di Roma da noi simpaticamente ribattezzato “Ignazio La Qualunque” oggi ne ha combinata un'altra delle sue. Intervistato a Unomattina da Franco Di Mare e Francesca Fialdini, Marino cerca di dare l’ennesima spiegazione e come Cetto La Qualunque alla fine risponde: Il Santo Padre va negli Stati Uniti parla dei cambiamenti climatici, del petrolio, della pena di morte, del dramma delle armi, dello sfruttamento del pianeta e parla di casa lavoro e terra, fa discorsi epocali sul ruolo della donna anche nella chiesa e il giornalista italiano quando sale a bordo gli chiede l’ha invitato lei Marino? io non sono il santo Padre ma se lo avesse fatto a me dopo che ho preparato un viaggio che parla di temi epocali insomma un pochettino avrei detto non è questo lo scopo del viaggio e della conferenza stampa”.

Cetto La Qualunque in forma inedita. Insomma Ignazio Marino sembra rincarnare magistralmente Cetto La Qualunque personaggio al limite della fantasia interpretato da Antonio Albanese. Oggi Ignazio la Qualunque ad UnO Mattina ci ha fatto venire in mente la famosa scena del film di Antonio Albanese quando Cetto durante la messa liturgica, dovendo rispondere ad una chiamata sul cellurare, rimprovera il prete in chiesa perchè lo disturbava. E qui con ironia proponiamo ai nostri lettori.

La polemica dei conti e del viaggio di Ignazio e del  suo staff. Tanato dal Consigliere Onorato. Non si placano comunque le polemiche in merito al viaggio che il Sindaco Marino ha effettuato, poiché egli stesso aveva detto che non era a carico dei contribuenti romani. Ma secondo uno scoop svelato dall consigliere della Lista Marchini, Alessandro Onorato, questo viaggio sarebbe costato 15mila euro di soldi pubblici anticipati dal Campidoglio, per il sindaco in America con staff e cerimoniale. Il consigliere Onorato infatti ha presidiato tutto un giorno la porta dei dirigenti comunali che sovrintendono alle missioni esterne per conoscere i veri dati relativi alle spese del sindaco Marino nel suo viaggio a Philadelphia e ha chiesto chiarezza.

E ora dopo tante gaffe, i cittadini romani si chiedono: “come mai tante bugie mal messe e al limite del ridicolo?”. Onorato ricorda: “15mila euro: a tanto ammontano infatti le anticipazioni di cassa per le spese di viaggio dei due dirigenti di Roma Capitale che erano al seguito del Sindaco e il costo del pernottamento dello stesso Marino e della sua addetta stampa a New York”. Questa storia dimostra quanto siano fallaci le prove di insabbiamento messe ad arte dalla pratica dei comunicati stampa. Roma Capitale, nel terremoto giudiziario alle porte e un Giubileo della Misericordia in arrivi, merita ben altro.

Castelli Romani

Monte Compatri, Pantano nei rifiuti: «Ci sentiamo abbandonati da tutti»

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il messaggio whatsapp ricevuto da un cittadino

Mi scuso se scrivo sul cellulare ma queste foto sono di via acqua felice a pantano
Sono ormai giorni che questa monnezze sta qua. È ormai un incubo

foto giunte alla nostra redazione

Ormai il nostro giornale continua a ricevere le vostre segnalazioni su quello che non funziona in alcuni paesi e questo, come abbiamo già scritto la volta precedente, ci carica di responsabilità e ci fa comprendere come sia necessario, sempre di più, dare voce a voi cittadini.

il messaggio whatsapp ricevuto da un cittadino

Nelle prime ore del pomeriggio siamo andati di persona a verificare la situazione e le immagini sono rimaste le stesse con cumuli di immondizia, in alcune situazioni anche pericolosa, su questa strada nella località Pantano di Monte Compatri e per la precisione in via Acqua Felice.

foto giunte alla nostra redazione

E se a ciò aggiungiamo le immagini del capolinea della metro C sempre in località Pantano purtroppo dobbiamo cominciare a riflettere su ciò che il cittadino ci scrive nei messaggi whatsapp che ci sono arrivati: Qui a Pantano ci sentiamo abbandonati da tutti.

foto scattate nel piazzale della stazione metro C di Monte Compatri Pantano

“Fai qualcosa almeno tu” è l’invocazione di aiuto che ci arriva ed alla quale diamo voce.

cumuli di bottiglie sempre sul piazzale della Metro C di Monte Compatri Pantano

Commenti amari che dovrebbero far riflettere in quanto dopo l’omicidio di Ivan Alexander si era acceso un faro, che poi non ha avuto molto seguito, sulle criticità di questa località di Monte Compatri ai confini con la città di Roma e che, tra pochi mesi per il Giubileo, di certo diventerà una delle porte di accesso alla nostra Capitale.

ancora cumuli di immondizia nel capolinea della metro C di Monte Compatri Pantano

Il nostro dovere resta quello di segnalare e di dare evidenza a tutte queste criticità aspettandoci almeno una risposta da parte dell’amministrazione di Monte Compatri.

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Castelli Romani

A Velletri si prepara la 93esima edizione della storica Festa dell’Uva e dei Vini

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Felci: “Sarà un’edizione straordinaria, capace di attrarre numerosi visitatori”

La città di Velletri si prepara ad accogliere la 93ª edizione della storica Festa dell’Uva e dei Vini, che si terrà il weekend del 21 e 22 settembre 2024. L’evento, patrocinato dal Comune, dalla Regione Lazio e dal Ministero dell’Agricoltura, si preannuncia come un’esplosione di sapori, cultura e tradizione, trasformando il centro storico in un vivace palcoscenico enogastronomico e artistico.

Lungo le principali vie della città, da Piazza Garibaldi fino a Porta Napoletana, passando per Corso della Repubblica e le piazze storiche, saranno allestiti stand con degustazioni di vini locali, cibo tipico e prodotti artigianali. La festa sarà animata da spettacoli musicali, teatrali e folkloristici, grazie al coinvolgimento delle associazioni culturali locali.

Paolo Felci, Assessore al Turismo e allo Spettacolo, ha sottolineato l’importanza della manifestazione: “Sarà un’edizione straordinaria, capace di attrarre numerosi visitatori. La città sarà trasformata in un percorso che attraverserà le vie più belle del centro, con tour nelle cantine e concerti per tutta la famiglia.”

Anche l’Assessore all’Agricoltura, Cristian Simonetti, ha espresso il suo entusiasmo per l’evento: “Nonostante alcune difficoltà logistiche, siamo fiduciosi che la festa sarà un successo. Abbiamo ottenuto il sostegno del Ministero e coinvolto le cantine locali per valorizzare i nostri vini. Saranno due giorni di divertimento per grandi e piccoli, con degustazioni, spettacoli e attività per tutti.”

Il Presidente della Fondazione De Cultura, Guido Ciarla, ha ribadito l’importanza di questa festa per la comunità: “Il nostro obiettivo è unire la città e far conoscere il suo patrimonio culturale e gastronomico. Grazie al salotto del vino e ai nuovi allestimenti, i visitatori potranno vivere il centro storico in modo unico, scoprendo le tradizioni di Velletri.”

Tra le attività più attese ci saranno la tradizionale pigiatura dell’uva, la musica popolare e molti altri eventi che verranno svelati presto. Le date da segnare sono il 21 e il 22 settembre: un appuntamento imperdibile per chi ama la cultura e i sapori del territorio.

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Castelli Romani

Scontro politico ad Albano Laziale: il sindaco Borelli revoca le deleghe a Sementilli, esplode la polemica

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L’opposizione accusa il sindaco di “scaricare le colpe” sull’ex vicesindaco per le carenze amministrative. Forza Italia e Fratelli d’Italia chiedono chiarezza e denunciano l’instabilità della giunta

Il sindaco di Albano Laziale, Massimiliano Borelli, ha revocato la maggior parte delle deleghe all’assessore Maurizio Sementilli, che fino ad oggi aveva gestito rifiuti, manutenzione, viabilità e altre aree chiave. Sementilli rimane responsabile solo delle Ville Storiche.

Borelli ha giustificato la sua decisione con la necessità di “una verifica sull’attività amministrativa”. Tuttavia, l’opposizione ha interpretato la mossa come un tentativo di scaricare su un solo assessore le responsabilità delle criticità accumulate negli ultimi quattro anni.

Roberto Cuccioletta, consigliere comunale di Fratelli d’Italia, ha definito l’azione una “operazione di facciata” volta a distogliere l’attenzione dalle inefficienze dell’intera amministrazione. Secondo Cuccioletta, i problemi strutturali del comune sono il risultato di mancanze collettive e non attribuibili solo a Sementilli.

Giovambattista Cascella, capogruppo di Forza Italia, ha sottolineato come la revoca delle deleghe sia sintomatica dell’instabilità della giunta Borelli, che fin dall’inizio ha mostrato difficoltà. Cascella ha accusato la maggioranza di incoerenza, sostenendo che questa sia una delle amministrazioni più disomogenee della storia di Albano.

Anche Massimo Ferrarini, capogruppo di Fratelli d’Italia, ha commentato duramente la decisione, chiedendosi come mai il sindaco abbia perso fiducia in Sementilli solo su alcune questioni, lasciandogli comunque la gestione delle Ville Storiche. Ferrarini ha chiesto al sindaco di spiegare in modo chiaro i motivi della rottura, altrimenti, ha avvertito, il rischio è di far percepire alla città una leadership incapace di governare.

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