IL MINISTRO DELLE FINANZE GRECO: "NON ABBIAMO INTENZIONE DI COOPERARE CON LA MISSIONE DELLA TROIKA"

di Maurizio Costa

Atene – Il primo incontro tra il neo governo greco e l'Ue termina senza che le due parti convergano verso un'idea comune. Il muro contro muro è cominciato subito dalle prime battute. Il presidente dell'Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, ha affermato che "le mosse unilaterali non sono la strada per andare avanti". La Grecia, quindi, non può decidere da sola quale sarà il suo futuro.

Alexis Tsipras, prima di essere eletto, aveva promesso che avrebbe rivisto gli accordi con l'Europa. Questo vuole significare: revisione del debito che la Grecia possiede nei confronti dell'istituzione continentale e rilancio dell'economia, anche al costo di distaccarsi, almeno informalmente, dalle idee economiche europee.

Dijsselbloem ha poi continuato: "Ignorare gli accordi non è la strada da seguire. Lo scopo della mia visita era spiegare le condizioni del nostro accordo. Vogliamo che la Grecia riguadagni l'indipendenza economica".

Il nuovo ministro delle Finanze ellenico, Yanis Varoufakis, dal canto suo, ha dichiarato che "vogliamo portare avanti riforme che rendano l'economia più competitiva con conti pubblici in equilibrio, ma non abbiamo intenzione di cooperare con la missione della troika". Un forte distacco, quindi, che pone le due parti a distanza notevole.

Alexis Tsipras vorrebbe ridurre dell'80% il debito che Atene detiene nei confronti dell'Europa, ma sembra che l'Eurogruppo non sia pienamente d'accordo, anzi. Il piano di salvataggio nei confronti della Grecia, che tocca quota 240 miliardi di euro, potrebbe essere rivisto o rimodulato. Inoltre, il ministro delle Finanze greco ha detto che la prossima tranche di prestiti europei, che sfiora i 7 miliardi di euro, non serve alla Grecia.