Il mito dei gladiatori rivive all’Anfiteatro Flavio dell’antica Puteoli

Al via il nuovo percorso espositivo al teatro Flavio di Pozzuoli nei Campi Flegrei dal titolo “Percorsi”.  L’Anfiteatro Flavio dell’antica Puteoli è uno dei due anfiteatri romani esistenti a Pozzuoli e risale alla seconda metà del I secolo d.C. secondo solo al Colosseo e all’anfiteatro Campano in quanto capacità di capienza. “Proiezioni” è un percorso espositivo e multimediale organizzato in collaborazione con il Museo archeologico nazionale di Napoli, in stretta connessione con la mostra “Gladiatori”.

L’exhibition propone una narrazione dei luoghi con l’intento di far vivere ai “viaggiatori” un esperienza immersiva a 360 gradi grazie alle suggestioni e delle informazioni veicolate da media diversi e complementari: forme scolpite del marmo, riproduzioni digitali, evocazioni sonore di versi di animali inferociti nella gabbia, rumori assordanti della folla sugli spalti provenienti dall’esterno,  spade che si affilano.

 Un “viaggio” completo  nel mito dei gladiatori e nelle loro abitudini prima dei combattimenti attraverso i reperti e l’ausilio della tecnologia, una doppia dimensione che I “viaggiatori” vivranno: espositiva e multimediale.

I sotterranei del sito puteolano ospitano un percorso fatto di suggestioni visive e sonore, grazie anche monitor in scala reale che proiettano gladiatori armati, diventando una presenza viva.

Le pregevoli sculture originarie del teatro Flaviano sono poste in un allestimento temporaneo realizzato all’interno delle arcate strutturali dell’edificio.

 Tra i reperti vi è anche una delle epigrafi dedicatorie che in antico erano apposte sugli ingressi dell’anfiteatro e che ricordavano come la sua costruzione fosse avvenuta totalmente a spese della colonia romana.

Alla conferenza stampa di presentazione sono intervenuti il direttore del Parco Archeologico dei Campi Flegrei, Fabio Pagano, il Sindaco di Pozzuoli, Vincenzo Figliolia, l’ Assessore alla Cultura, Turismo e Tempo Libero, Stefania De Fraia, e il direttore del Museo archeologico nazionale di Napoli, Paolo Giulierini.