IL PRIMO ATTENTATO ALLA STABILITA’ DEL GOVERNO

di Christian Montagna

Forse ho parlato troppo in fretta riguardo la stabilità di questo governo e come si dice in gergo, “ho portato male”. Partiti che faticano ad essere coesi tra loro, riforme che incespicano in cavilli burocratici. Ci risiamo. Almeno stavolta a guidare il branco di sprovveduti ce n’è uno tenace. Questa mattina in seguito alla sostituzione di Chiti e Mineo in commissione Affari Costituzionali, quattordici senatori del Pd, i cosiddetti dissidenti, si sono autosospesi dal gruppo. Annunciata nell’ aula di Palazzo Madama dal senatore Paolo Corsini, questa minaccia fa tremare il povero Renzi che potrebbe non avere più la maggioranza in Senato. Ma possibile che ogni volta si ripeta sempre la stessa storia? Quanto dovrà durare ancora questo teatrino? Siete i paladini della volubilità! Non è possibile che per ogni minimo dissenso attentiate alla stabilità del paese. Mentre voi fate questo giochino, ormai da anni e anni, c’è un’intera nazione che vorrebbe potersi ridefinire tale, con un governo attivo che produca riforme che mirino allo sviluppo e alla crescita. Ma per ora a crescere, sono soltanto i vostri stipendi! In vista dell’incontro con l’altra mente elevata di Forza Italia, Renzi , di ritorno dalla missione in Asia, forte della compattezza della sua maggioranza, a quanto pare dovrà ricambiare i suoi piani. Ma si dice determinato a non mollare. Con il risultato ottenuto dalle ultime elezioni, il Presidente tranquillizza tutti: non cederà alle richieste di nessuno e non concederà il diritto di veto a chi vuole bloccare le riforme. Un tentativo anarchico quello di Mineo che tradisce gli ideali del partito, commenta il ministro Boschi. Si appella al punto dell’eleggibilità dei senatori su cui Renzi è stato da sempre molto serrato. Certo perché in un paese allo sbaraglio, il primo punto a cui prestare attenzione è proprio questo. Ovviamente quale occasione migliore per remare contro, puntuale e scontatissimo, è arrivato come sempre l’intervento di Grillo, il nuovo avvocato della cause perse, perse proprio come le sue elezioni. Con la speranza che i dissidenti possano redimersi e ricongiungersi al partito, il popolo è stanco di aspettare e vi supplica affinché questo bellissimo paese, da voi deturpato, possa ricominciare a vivere, dignitosamente.