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Il Team Desert Endurance Motorsport protagonista alla Dakar Classic 2023 con i veicoli preparati nella Tuscia

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Si è recentemente conclusa l’edizione 2023 della Dakar Classic, categoria del celebre raid desertico dedicata ad auto e truck storici, che si è svolta nel deserto dell’Arabia Saudita e ha visto la partecipazione del team italiano Desert Endurance Motorsport con 2 Fiat Panda 4X4, un camion Iveco 80 e un Iveco “Musone” appositamente collaudati da aziende specializzate che operano nella Tuscia Viterbese.
Tre eccellenze motoristiche della nostra zona, oltre alla presenza di uno dei fondatori ed ideatori del Team, Nunzia Del Gaudio, che ha anche corso la gara con la “licenza” Aci Viterbo, che hanno fatto la storia della Dakar!!
Bontà Classic Garage, con sede a Viterbo in località Poggino, ha realizzato l’allestimento e la preparazione delle due Fiat Panda 4X4. Il lavoro, durato 5 mesi, è stato estremamente duro e intenso ma grazie alla professionalità del suo staff meccanico, ha permesso ai due veicoli di concludere tutte le tappe.
 
Il camion Iveco 80 è stato invece messo a punto da Officina Meccanica Poggino, realtà aziendale viterbese che opera nel settore dei mezzi pesanti. La struttura si è concentrata sulla revisione del motore e del mezzo, oltre agli adattamenti per la gara.
Mentre la preparazione del camion Iveco “Musone” è stata affidata al concessionario Strappini S.P.A di Orte che vanta una officina specializzata nella revisione e restauro dei motori Iveco ed ha deciso di essere Partner del Team, fornendo la sua attività di restauro. Anche in questo caso è stato svolto un lavoro di grande precisione su tutta la parte meccanica, strutturale e sull’assetto per renderlo idoneo a percorrere le strade sabbiose del deserto arabico.
Tutti i veicoli del Team Desert Endurance Motorsport hanno completato la gara, tra le più dure e impegnative al mondo, percorrendo in 15 giorni circa 6.542 km di cui 3.350km di prove speciali.
Grande merito va sicuramente ai piloti e navigatori che hanno saputo gestire al meglio le vetture ma è anche grazie alla professionalità e competenze di queste eccellenze della Tuscia che gli equipaggi hanno potuto tagliare il traguardo finale.
 
La partecipazione alla Dakar Classic 2023, è parte di un progetto ideato da Ermanno De Angelis – co fondatore di Victorious e Adrenaline24h, a fine 2021.
E stata quasi una sfida impossibile, creare da zero un Team per partecipare a questo evento, unico nel suo genere e per giunta con quattro veicoli dimostrando così che a prescindere dalle dimensioni, potenza, se c’è un grande impegno e si sviluppa un progetto basato su solide competenze, tutto si può fare.
 
“Una gioia immensa forse la più grande della mia vita professionale, un lavoro improbo durato 12 mesi, irto di ostacoli, difficoltà. Con il passare del tempo l’alzarsi dell’asticella ci ha motivato sempre di più, affrontare sfide impossibili è nel nostro dna, ci motiviamo, ci esaltiamo. Durissima la scelta, rivelatasi fondamentale, di lasciare il mio “posto gara” a bordo del camion Musone al nostro Andrea Cadei, scelta che ci ha permesso di offrire un supporto tecnico all’interno delle tappe ai nostri altri equipaggi. Sono anche felice che il Team abbia interpretato ai massimi livelli lo spirito dakariano, mi riferisco all’aspetto solidale che vede gli equipaggi in gara aiutarsi in caso di difficoltà, i nostri due camion in gara hanno operato molti interventi di “salvataggio” e di questo ne sono fiero. Alla fine lacrime di gioia, insieme ai fantastici equipaggi autori di una gara formidabile, finalizzata nel portare all’arrivo tutte le vetture: Marco, Alexia, Francesco, Alessandro, Marco, Stefano, Nicolò, Beppe, Andrea e Nunzia. Così è stato anche con il nostro gruppo tecnico, con Marco e Raimondo, vere anime del bivacco, senza di loro i mezzi non avrebbero completato la gara, gli equipaggi non avrebbero dormito tranquilli. Tre le panda al via, solo le nostre due hanno completato la gara. Voglio anche ringraziare Bartolo nostro “uomo media” sveglio 20 ore al giorno, per produrre tutti i materiali utili, permettendoci anche un lavoro di narrazione media su web, che è stata unica in tutta la Dakar Classic prestandosi spesso anche come collegamento tra la direzione del Team e lo staff tecnico. Beppe Simonato, con lui tutto è iniziato, da una telefonata nel settembre del 2021, tanti mesi di lavoro, viaggi instancabili, notti di lavoro, telefonate interminabili, ma ora è qui con noi, ed ha terminato una Dakar, che è anche sua, a bordo del nostro Musone. Tutto questo però si raggiunge anche con le dovute risorse finanziarie e qui una parte importante l’hanno svolta le nostre aziende partner, che hanno affidato a noi, al nostro Team, la visibilità del loro brand, con un progetto media durato 12 mesi, che non ha uguali sul mercato. Alla fine, permettetemi di elogiare Nunzia, co fondatrice del Team, organizzatrice, coordinatrice, motivatrice, ha gestito il Team in gara, curato ogni particolare coccolato i nostri equipaggi, tutto questo essendo anche in gara a bordo del nostro Musone. Una gigante nel deserto!! Si stavolta non si fa filosofia, non voglio usare parole di circostanza, siamo stati bravissimi, concentrati, professionali, intelligenti, impavidi, abbiamo raggiunto un risultato oltre ogni immaginazione e ci meritiamo questo successo, non vorrei sbagliare ma siamo record alla Dakar Classic, come Team debuttante con il più alto numero di veicoli al via e tutti arrivati alla fine. Ce lo diciamo da soli…si è così, ma è la realtà. Attenzione: da 2 mesi stiamo già lavorando all’edizione 2024, la sfida va avanti con nuovi obiettivi per Dakar Classic 2024″. dichiara Ermanno De Angelis, Co Fondatore di Victorious e Adrenaline24h
 
Numerose le difficoltà incontrate durante i 13 giorni di gara nel deserto dell’Arabia Saudita, a cominciare dal terreno, un mix di sabbia, roccia e dune per poi proseguire con il maltempo che in diverse occasioni è stato il vero protagonista della manifestazione, martoriando i partecipanti con piogge torrenziali, vento e freddo portando al ritiro circa 16 vetture.
 
Anche gli organizzatori hanno dovuto prendere atto di questi imprevisti climatici, modificando più volte il tragitto e annullare 2 tappe e 4 prove ma nonostante tutto, il Team Desert Endurance Motorsport, composto da Francesco e Alessandro Guasti (Panda 4X4 n.763), Marco Leva e Alexia Giugni (Panda 4×4 n.764), Stefano Brendolan, Marco Corbetta e Nicolò Mussetto (Iveco 80 n.912) e Beppe Simonato, Nunzia Del Gaudio e Andrea Cadei (Iveco Musone n. 913) ha svolto una gara esemplare, attenta e misurata.
 
Come già anticipato, tutti i veicoli sono riusciti a completare la Dakar Classic, un grande successo per gli equipaggi, alla loro prima esperienza. Hanno intrapreso questa avventura con spirito di squadra, grinta, concentrazione e grande voglia di mettersi alla prova durante una competizione che molti hanno definito la più dura di tutte.
 
Grande merito va allo staff tecnico al seguito del Team, composto da Marco Binati e Raimondo Paradisi, che hanno lavorato quotidianamente, durante la sera e quando necessario anche di notte, per verificare le condizioni delle Panda e dei camion Iveco apportando tutti i lavori di manutenzione e ripristino necessari per garantire massime prestazioni durante le prove a media e i trasferimenti.
 
La Dakar Classic 2023 non è stata solo una avventura motoristica ma anche una grande evento mediatico.
 
Victorious, ideatore del progetto Desert Endurance Motorsport, e Adrenaline24h hanno documentato giornalmente con foto, video e dirette, pubblicate sulle rispettive pagine Facebook e Instagram, le imprese del Team a partire dall’arrivo in Arabia Saudita il 28 dicembre 2022 per far vivere a tutti gli appassionati e ai curiosi le emozioni “on the road”.
 
Il materiale registrato sarà trasmesso durante le prossime puntate di Gentleman Driver TV in onda su Sky Sport canale 229 MS Motortv, Tivùsat canale 55 e canale 68 del Digitale Terrestre.
 

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Roma, al Museo delle Civiltà assegnati due preziosi reperti Mesoamericani

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I due reperti erano custoditi presso un prestigioso palazzo veneziano
 
Nella mattina odierna presso il Museo delle Civiltà di Roma, il Comandante del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Venezia ha consegnato al direttore del museo due importantissimi reperti archeologici mesoamericani.
 
Presentato il pendente in oro a doppia figura della cultura del Gran Coclé di Panama (650-1520 d.C.) che raffigura due guerrieri in atto di ostentare, ciascuno, un’insegna da guerra e un lancia-dardi. Il reperto è verosimilmente parte di un corredo funebre di un personaggio di alto rango, quale un capo, un sacerdote o uno sciamano. A fronte della raffinata fattura, della rarità nelle raccolte italiane e della rilevante testimonianza dell’arte precolombiana dell’America Centrale, su proposta del Nucleo CC TPC di Venezia e istruttoria della Soprintendenza ABAP di Venezia, il Segretariato Regionale del Veneto ne ha dichiarato l’interesse particolarmente importante previsto dal Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio.
 
Vi è poi la statuina fittile appartenente alla cultura Nayarit, Messico nord-occidentale (100 a.C. – 300 d.C.), anch’essa parte di un corredo funerario, realizzata con ceramica d’impasto rossiccio, a cottura ossidante, con ingobbiatura in bianco crema e pittura in rosso. Rappresenta una figura femminile inginocchiata, con gli arti superiori (quello destro è mancante) semplicemente abbozzati e protesi in avanti. La figura è ornata da una collana, a più giri, di grani circolari sempre in rosso, e da un ornamento nasale a forma di mezza luna. Come per il pendente, ovvero per analoghe motivazioni e con medesima istruttoria, il Segretariato Regionale del Veneto ne ha dichiarato l’interesse particolarmente importante.
 
Le indagini, dirette dalla Procura della Repubblica di Venezia, sono state avviate dal Nucleo CC TPC nell’ottobre 2020, nell’ambito di un’attività ispettiva della Soprintendenza A.B.A.P. per il Comune di Venezia e Laguna, con cui i Carabinieri TPC collaborano strutturalmente. A seguito della verifica di diversi beni d’interesse culturale, custoditi presso un prestigioso palazzo veneziano, i due reperti mesoamericani, insieme ad altri 33 beni d’interesse archeologico, sono stati sottoposti a sequestro, stante l’assenza di un valido titolo di proprietà da parte del detentore, la cui collaborazione è stata altresì importante nel corso delle indagini. Dagli accertamenti effettuati sono emerse ipotizzabili responsabilità penali a carico di un soggetto deceduto, per i reati di ricettazione e messa in circolazione di beni contraffatti.
 
A termine indagini, nel settembre 2023 il Tribunale di Venezia ha disposto la confisca dei beni, di cui 2 sono stati assegnati al Museo delle Civiltà di Roma, 33 alla Soprintendenza di Venezia. Tra questi ultimi vi è anche un ushabti egizio.
 
Durante il corso delle indagini, i Militari del Nucleo CC TPC di Venezia si sono avvalsi di esami tecnici e storico-artistici effettuati dai funzionari archeologi delle Soprintendenze A.B.A.P. di Venezia e di Padova, del Museo delle Civiltà di Roma, dai docenti del Laboratorio del falso dell’Università RomaTre.
 
Il contrasto al traffico illecito dei reperti archeologici rappresenta una delle direttrici investigative che il Nucleo CC TPC di Venezia persegue, attraverso verifiche costanti presso gli esercizi commerciali di settore, mediante l’attenta raccolta di segnalazioni da parte di studiosi e appassionati, grazie alla collaborazione con gli uffici centrali e periferici del MiC. La restituzione al patrimonio pubblico di questi beni, testimonianze materiali aventi valore di civiltà, riporta alla fruizione collettiva oggetti che narrano la storia di territori e di comunità.
 
 
Privo di virus.www.avast.com

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Vis Casilina (calcio, Under 16), Poli: “Nelle ultime tre partite dobbiamo vincere e poi sperare”

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Roma – L’Under 16 provinciale della Vis Casilina è in testa al campionato, ma i ragazzi di mister Manuel Ricci hanno una partita in più rispetto allo Sporting San Cesareo visto che devono ancora osservare il turno di riposo. Intanto i giovani capitolini hanno sbancato il campo degli Aquilotti con un prezioso 1-0 nell’ultimo turno di campionato. A parlarne è il difensore centrale classe 2008 Lorenzo Poli. “E’ stata una partita molto combattuta e avremmo potuto sfruttare meglio le occasioni create. Siamo andati a segno con Granara a metà primo tempo, poi siamo stati molto attenti nella fase difensiva e alla fine siamo riusciti a difendere il vantaggio. Un successo meritato per quello che si è visto in campo, sapevamo di avere un solo risultato a disposizione considerato il turno di riposo dello Sporting San Cesareo”. Il gruppo di mister Ricci ci crede: “Meritiamo questo primo posto per tutto il lavoro fatto a partire dalla scorsa stagione – dice Poli – La squadra è cresciuta tanto e i nuovi arrivati hanno aggiunto qualità. È chiaro che non dipende solo da noi, ma cerchiamo di vincere le tre partite che ci rimangono e poi vediamo che succede”. Se l’Under 16 provinciale della Vis Casilina si esprime ad alti livelli è anche per merito del “manico”: “Mister Ricci è riuscito a creare un rapporto forte con tutto il gruppo e ci ha fatto crescere tanto, sia a livello individuale che di squadra. È uno degli allenatori più bravi che ho avuto da quando gioco a calcio ed è stato uno dei motivi che due anni fa mi ha spinto a venire alla Vis Casilina. A distanza di un po’ di tempo, sono felice della scelta che ho fatto: qui ho trovato un bel gruppo e un ambiente tranquillo, oltre ad una società organizzata”. L’ex Lodigiani e Breda conclude parlando del prossimo appuntamento della squadra di Ricci: “Ce la vedremo con l’Indomita Pomezia, penultima della classe. Non dobbiamo adeguarci al gioco degli avversari, né pensare alla classifica. Dobbiamo scendere in campo come se di fronte avessimo lo Sporting San Cesareo”.


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Atletico Lariano (calcio, Promozione), Palmieri: “L’abolizione degli Under non mi trova d’accordo”

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Lariano (Rm) – Una novità epocale per il calcio dilettantistico laziale che non può che far discutere. Pochi giorni fa il comitato regionale ha deciso di abolire l’obbligo dell’utilizzo dei giovani (i cosiddetti “under in età di lega”) nei prossimi massimi campionati dilettantistici del Lazio. Riccardo Palmieri, co-presidente dell’Atletico Lariano assieme a Loris Di Giacomantonio, è fortemente contrario rispetto a questa novità: “Facendo un calcolo molto semplicistico, fino a questa stagione in Promozione c’erano almeno sette o otto giovani in età di lega per ogni squadra, quindi oltre cento calciatori giovani per ogni girone della categoria. A questi bisognava aggiungere quelli dell’Eccellenza e, a mio parere, questo era un bene per i nostri ragazzi, ma anche per tutto il movimento che, va ricordato, è dilettante. Invece con questa innovazione credo che il rischio sia tornare a vedere delle società che spendono cifre assurde per vincere campionati dilettantistici, ovviamente allestendo organici senza giovani nella maggior parte dei casi. Quali allenatori rischiano di lanciare un giovane rispetto a un giocatore “formato” e più esperto? I ragazzi ne usciranno fortemente penalizzati, già lo si è visto in Prima categoria con l’abolizione degli obblighi che erano comunque minimi fino a poco tempo fa. Ora cosa faranno una volta usciti dall’Under 19? Si potrebbe pensare a un campionato Under 23 che li tuteli, magari. Ma credo che si potessero mantenere tre “under” nel campionato di Promozione, magari accorpando le fasce d’età obbligatorie: dal prossimo anno, ad esempio, si poteva mettere l’obbligo di schierare tre ragazzi dal 2004 in avanti”. Palmieri, comunque, fa capire quali saranno le mosse dell’Atletico Lariano per il prossimo futuro: “Noi non cambieremo filosofia: continueremo a investire sui ragazzi, anche se ovviamente incontreremo tante formazioni molto più esperte. Con la riforma una società come la nostra poteva pensare di fare il salto in avanti nella prossima stagione, così diventa tutto più complicato. Ma la nostra migliore vittoria sarà sempre portare i ragazzi del settore giovanile e del territorio a vestire la maglia della prima squadra. Quella maglia vestita con onore anche da elementi storici che possono trasmettere ai più giovani i valori che rappresenta”.


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