Ilva, morte operaio: 12 indagati. L'ennesima tragedia

di Paolino Canzoneri

TARANTO – Sabato mattina intorno alle 7 del mattino nell'area esterna dell'AFO4 dello stabilimento dell'ILVA l' operaio venticinquenne dell'azienda di pulizie Steel Service s.r.l. Giacomo Campo ha perso la vita in un incidente dalla dinamica a dir poco agghiacciante. Ad impianto e altoforno spenti, l'operaio con un mezzo apposito stava rimuovendo da un nastro lungo diversi metri su cui era stato rilevato un taglio irregolare longitudinale un quantitativo di minerale utile per alimentare la carica dell'altoforno ed avviare la produzione della ghisa quando improvvisamente è rimasto stritolato tra il nastro trasporatore stesso e il rullo. Una assurda disgrazia, l'ennesima che ha portato la Procura di Taranto ad emettere 12 avvisi di garanzia firmati dal sostituto procuratore Giovanna Cannarile per rappresentanti dello stabilimento ILVA e la ditta appaltatrice Steel Service di cui Campo era dipendente. Ta gli indagati spicca quello del direttore dello stabilimento siderurgico Ruggero Cola, capi area e capi turno dell'Ilva ed esponenti dell'azienda di pulizie in appalto per l'Ilva fra cui: Francesco De Gregorio , Andrea Santoro, Teodoro De Padova, Stefano Bagordo, Rocco Ottelli, Andrea Coluccia, Cosimo Frascella, Antonio Bianco, Walter Romagnoli, Antonio Neglia e Giuseppe Chimienti. Le accuse vanno dall'ipotesi di cooperazione in omicidio colposo e reati vari in materia di infortunistica. L'autorità giudiziaria ha posto sotto dissequestro il nastro trasportatore in modo da poter avviare la riparazione utile al riavvio dell'impianto. Il PM ha disposto l'indagine per stabilire le responsabilità e la conformità delle procedure e sta usufruendo di una consulenza tecnica del professor Massimo Sorli ordinario di Meccanica applicata alle macchine del Politecnico di Torino del dipartimento di Ingegneria meccanica e aerospaziale. Familiari della vittima e avvocati degli indagati si sono avvalsi di altrettante consulenze tecniche da un gruppo di esperti che si è recato nello stabilimento per effetturare supervisioni e controlli coadiuvati da personale dello Spesal dell'ASL. Una assemblea sindacale si è tenuta all'ingresso delle portinerie dell'ILVA e Cgil, Filcams, Fiscat e Uiltrasporti Uil di Taranto hanno subito proclamato uno sciopero esteso a tutti gli operai dipendenti delle imprese in appalto per l'ILVA dalle 17 di oggi fino alle 7 di domani. Il governatore in commissione Sanità Michele Emiliano ha commentato: "La pazienza è finita", il nostro atteggiamento nei confronti del governo Renzi a proposito del futuro dell'acciaieria cambia. Chiederemo che sia revocata la facoltà d'uso all'interno dello stabilimento sequestrato dalla magistratura. I commissari devono bloccare la produzione fino a quando la fabbrica non sarà risanata". Nello specifico Emiliano fa riferimento alla revoca relativa alla facoltà d'uso dell'acciaieria posta sotto sequestro sin dal lontano luglio 2012 e rimessa all'ILVA per il solo funzionamento grazie alla legge 231 del 2012. Altrettanto duro il commento del segretario Uilm Taranto in tema di sicurezza: "Le nostre richieste, fino ad oggi, sono state inascoltate. Mercoledì incontreremo i commissari dell'Ilva. È necessario un cambio di passo verso l'ambientalizzazione e la sicurezza dello stabilimento. Chiediamo che si rimettano al centro il risanamento e l'innovazione degli impianti, nel rispetto delle stesse leggi che hanno consentito di tenere in vita e in attività il siderurgico". Il presidente della Repubblica Mattarella ha parlato di perdita irreparabile per l'intera società italiana mentre il movimento 5 stelle ne chiede la chiusura immediata accusandola di "fabbrica della morte". Una ennesima disgrazia che ha strappato dalla vita un giovane innocente, "un ragazzo d'oro, un vero lavoratore" come lo giudica la nonna Teresa nella piccola casetta al piano terra in via Vittorio Emanuele II nel centro del paesino Roccaforzata. Una ennesima disgrazia dove a pagare sono sempre le persone più semplici e dove per i giovani il futuro appare sempre più incerto e rischioso.