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Roma

IMMIGRATI A MARINO: RESIDENTI PRONTI ALLE BARRICATE

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Tempo di lettura 3 minuti Giovani coppie che all’incirca l’anno scorso hanno acquistato gli appartamenti del complesso di edilizia popolare

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di Chiara Rai

Marino Laziale (RM) – Si attende con tanta paura e rabbia che arrivino gli immigrati a Marino. I residenti sono sul piede di guerra: “Non siamo razzisti, siamo terrorizzati”. Ripetono questa frase in continuazione gli oltre 50 inquilini che risiedono in via Cesare Colizza 55 a Marino.

Donne in gravidanza, bambini, anziani, uomini pronti a mantenere la barricata contro l’arrivo inaspettato di 78 immigrati che dovrebbero stabilirsi a vivere nelle prossime ore nella centralissima zona 167 di Paolina che dista circa 30 chilometri da Roma.

La tensione è altissima, le forze dell’ordine insieme ai vigili urbani presidiano il quartiere dove risiedono perlopiù giovani coppie che all’incirca l’anno scorso hanno acquistato gli appartamenti del complesso di edilizia popolare: si tratta di cinque palazzine di cui tre sono state vendute. In totale sono 24 appartamenti di cui 8 sono destinati all’accoglienza dei profughi. Queste otto abitazioni sono state affittate dalla Flavia Srl, società proprietaria, ad una cooperativa che si è aggiudicata un bando di gara del ministero degli Interni.

Dei 78 migranti , 54 vengono da Roma e 24 da Ciampino. Sono tanti gli inquilini di questo grande condominio che vorrebbero mettere in vendita e andarsene ma non possono: La convenzione edilizia stipulata col Comune non gli consente di vendere prima dei cinque anni dall’acquisto. Gli uomini di casa già pensano di allontanare le loro donne e ad ostacolare in ogni modo l’arrivo dei profughi: “Ci sentiamo in pericolo – dice una ragazza col passeggino che manifesta insieme agli altri fuori dai palazzi – ogni giorno le cronache raccontano di violenze, furti, uccisioni. Non possono lasciarci soli, abbiamo paura”. Riccardo Pasterino è uno dei tanti giovani che ha comprato casa e convive con la sua fidanzata nelle contestate palazzine: “Ci stanno rovinando la vita – dice Riccardo – qui non ci sono le condizioni per accogliere i profughi non è questione di razzismo. Non possiamo convivere nello stesso condominio con persone che si riverseranno nelle scale, nei nostri giardini. Qui ci sono famiglie che si sentono minacciate dall’arrivo di questi extracomunitari perché manca la sicurezza e siamo soli”. Il pomeriggio il quartiere si riempie di bambini che giocano. La zona però è scarsa di servizi come l’illuminazione della strada, i marciapiedi. Insomma non appena si fa buio lo scenario cambia. Ieri mattina, un gruppo di inquilini ha parlato col prefetto vicario, racconta Riccardo, ma di fronte alle loro rimostranze si è presentato un muro di gomma: “Ci fanno passare per razzisti – aggiunge – quando invece il problema è che dobbiamo caricarci sulle spalle 78 persone che passeranno chissà quanto tempo qui, se li dimenticheranno.

Ci dimenticheranno”. Giordano un altro inquilino, racconta che è impossibile immaginare tutti questi immigrati affacciati ai balconi, per terra e in condizioni di disagio: “E che ne sappiamo che malattie hanno? – dice – quante madri lascerebbero giocare i loro figli con queste persone libere di invadere il condominio?”. Alcune ragazze tornano da lavoro la sera tardi e se prima avevano paura adesso sono sconvolte: “Non è possibile convivere con queste persone – dice una ragazza di via Colizza – non possiamo essere il capro espiatorio dell’incapacità delle istituzioni di gestire un’emergenza immensa. Queste sono palazzine dove vivono famiglie che pensano a costruirsi un futuro in sicurezza”. La notizia dell’arrivo dei profughi a Marino ha iniziato con un passaparola rapidissimo dopo che alcuni residenti della zona hanno visto un via vai di mezzi che trasportavano letti a castello e mobilio. Marco Comandini denuncia l’assenza di comunicazione da parte dell’amministrazione comunale: “La notizia era nota all’amministrazione già da qualche giorno – dice Marco – eppure non hanno detto nulla nel consiglio comunale di lunedì scorso. E’ mancato il confronto con la cittadinanza”. Dal canto suo il vicesindaco Fabrizio De Santis si mostra vicino ai marinesi in questo momento di grande emergenza e fa sapere che fino ai primi giornidi questo mese non si aveva notizia di arrivi in città: adesso l’amministrazione chiede che il prefetto Gabrielli faccia chiarezza sui contorni della vicenda.

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Cronaca

Cerveteri, oli esausti e rifiuti pericolosi in un’autofficina: sequestrata l’intera area e denunciato il titolare

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I Carabinieri della Stazione di Cerveteri, in collaborazione con i Carabinieri del Nucleo Forestale di Civitavecchia, nonché del personale A.S.L. e Ufficio Tecnico e Polizia Locale di Cerveteri hanno svolto un’attività ispettiva presso un’autofficina.
Nel corso del controllo sono emersi gravi violazioni, sia sul piano amministrativo che su quello ambientale: non solo l’esercizio verificato è risultato privo delle previste autorizzazioni e comunicazioni agli Enti preposti, ma l’area ove il medesimo sorge è risultata caratterizzata dalla presenza di varie tipologie di rifiuti, soprattutto olii esausti, speciali e pericolosi, non adeguatamente trattati come invece previsto dalla vigente normativa di settore.
Il titolare dell’attività, immediatamente sospesa, è stato pertanto segnalato per i vari profili di responsabilità sia all’Autorità Giudiziaria che a quella sanitaria, mentre l’intera area interessata è stata posta sotto sequestro.

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Cronaca

Monterotondo, ladre in azione: arrestate 3 giovani donne

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MONTEROTONDO (RM) – I Carabinieri della Compagnia di Monterotondo, hanno denunciato tre giovani donne di origini romene, appartenenti all’insediamento spontaneo di via Tiburtina a Roma, gravemente indiziate del reato di ricettazione.
Dopo una segnalazione di furto giunta al 112, i Carabinieri sono intervenuti in un supermercato eretino dove hanno fermato tre donne nel tentativo allontanarsi, dopo essere state notate mentre cercavano di impossessarsi di alcuni prodotti dagli scaffali.
I successivi accertamenti svolti dai Carabinieri hanno consentito di rintracciare il veicolo utilizzato dalle fermate, all’interno del quale i Carabinieri hanno rinvenuto un grosso quantitativo di prodotti alimentari asportati da un altro supermercato.
Le donne, non avendo fornito una valida giustificazione sulla provenienza della merce, sono state denunciate alla Procura della Repubblica di Tivoli per il reato di ricettazione, ed è stato notificato loro il provvedimento di allontanamento dal comune di Monterotondo, emesso dal Questore di Roma, con divieto di ritorno per 3 anni.

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Roma

Roma, minacciato al collo con due bottiglie di vetro e costretto a consegnare lo smartphone: in manette due uomini

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ROMA – I Carabinieri della Stazione Roma Madonna del Riposo hanno arrestato due cittadini romani – di 31 e 36 anni, entrambi già noti alle forze dell’ordine – gravemente indiziati dei reati di rapina e resistenza a Pubblico Ufficiale.
Un giovane, 22enne romano, ha denunciato di essere stato avvicinato da due uomini a lui sconosciuti che, in evidente stato psicofisico alterato, lo hanno afferrato al collo e minacciato con due bottiglie di vetro, facendosi consegnare lo smartphone per poi allontanarsi, in via di Boccea altezza metro Cornelia. Richiesto aiuto al 112, tramite alcuni passanti, sono interventi sul posto i Carabinieri della Stazione Roma Madonna del Riposo che grazie alla descrizione fatta dal giovane e tramite la localizzazione del telefono asportato, hanno individuato i due sospettati nei pressi della fermata metropolitana “Battistini”.
Alla vista dei militari, gli indagati hanno spintonato i Carabinieri al fine di darsi alla fuga ma sono stati bloccati. Con loro avevano ancora la refurtiva che è stata riconsegnata al 22enne.
Presso le aule di piazzale Clodio, il Tribunale di Roma ha convalidato l’arresto e ha disposto per i due la misura cautelare degli arresti domiciliari.

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