IMMIGRAZIONE: 40MILA RICOLLOCAMENTI DA ITALIA E GRECIA

di A.B.
 
L’afflusso di immigrati libici in Europa è aumentato notevolmente in questo ultimo periodo e l’Italia raccoglie dal mare ogni giorno centinaia di anime che cercano disperatamente una soluzione migliore alla vita, li colloca presso i centri di accoglienza e il cerchio è sempre lo stesso. Costoro vengono condotti nei centri d’accoglienza e vengono lasciati in attesa dei permessi per poter andare via, ma i tempi sono lunghi e allora rimangono li per lungo tempo, intanto arrivano altri profughi e la situazione tende sempre a degenerare. Anche negli altri paesi europei è così, ma adesso sembra che le cose stiano cambiando poiché è stata presa la decisione di ricollocamento di 40mila immigrati da Italia (24mila) e Grecia (16mila). Il ricollocamento avverrà in due anni e la decisione è stata adottata dal consiglio dei ministri dell’interno Ue e riguarda i richiedenti asilo che sono arrivato e che arriveranno tra il 15 agosto 2015 e il 16 settembre 2017. Ma nella bozza si legge anche che il Consiglio di impegna a ricollocare altri 120mila profughi. Dopo i controlli alle frontiere hanno ripreso a funzionare le ferrovie tedesche ma la linea tra Salisburgo e Monaco di Baviera invece è chiusa poiché c’è gente sui binari. I controlli alle frontiere sono ripresi domenica sera per via del flusso di migranti, ma tale controllo non ha cambiato nulla. In Ungheria sono arrivati in mattinata 5.353 migranti e ieri ne sono giunti circa 5.809. Sono tutti siriani, afgani, iracheni e pachistani che sono in marcia verso la Germania. A mezzanotte però le norme diventano severe e l’ingresso illegale verrà considerato un reato imputabile con tre anni di carcere. I numeri sono considerevoli, in Germania –a Monaco- sono arrivati nel weekend circa 19.100 migranti, in Macedonia invece 6 mila arrivi in 24 ore. Austria e Slovacchia effettueranno controlli temporanei alle frontiere. Arriva anche un commento da parte di Angelino Alfano al suo ingresso al consiglio Ue “A nostro avviso deve essere Frontex a fare i rimpatri. Deve essere una responsabilità europea e ci vogliono i soldi europei per organizzarli”.