Il Presidente dell’Osservatorio Nazionale per la Sicurezza dei Cittadini Italiani in merito al problema immigrazione e all’Operazione Eunavfor Med:
“L’Operazione Eunavfor Med che doveva contrastare i trafficanti di uomini non è mai partita ma è in attesa di un macchinoso via libera da Bruxelles, e se la valutiamo nel contesto di emergenza in cui è stata programmata parliamo di un vero e proprio fallimento. L’Europa si limita ad aiutare Triton e l’operazione italiana Mare Sicuro al solo fine di trasferire in Italia quella parte della popolazione africana che può permettersi di pagare i trafficanti."
Dal 1 gennaio al 12 agosto sono giunte in Italia 102mila persone contro i 98.400 dello stesso periodo del 2014. Si tratta soprattutto di eritrei (27.245), seguiti da nigeriani (12.451), somali (7.883), sudanesi (5.870) e siriani(5.688). La quasi totalità (92.275) sono partiti dalla Libia.
Quest’anno si stima che il Paese verrà attraversato da almeno 300 mila immigrati clandestini.
Nell’attesa dell’autorizzazione ad agire ,le navi di Eunavfor Med vengono impiegate, quando richiesto, per soccorrere i barconi e trasportare in Sicilia gli immigrati, come hanno già fatto in un paio di occasioni le due navi tedesche Werra e Schleswig-Holstein.
Oltre all’impasse va valutato anche il danno di immagine per l’Europa determinato da una forza navale costituita ma non impiegata, e che regala ai trafficanti una tremenda arma propagandistica: i barconi che sconfiggono le portaerei, simbolo dell’impotenza europea.
I primi mesi di operazione Ue finanziati con 12 milioni dalla Ue, 26 dall’Italia (la portaerei Cavour costa 200 mila euro al giorno di spese vive) e con altri fondi da Londra e Berlino non hanno contrastato i trafficanti ma ne hanno favorito il business.
E’ inimmaginabile pensare a profughi così arroganti, irrispettosi e ingrati. Contestano vitto e alloggio, devastano i centri d’accoglienza, pretendono schede telefoniche, wi-fi, tv e persino sigarette oltre ad esigere il rispetto dei loro costumi, per lo più islamici e quindi discriminatori e contrari non solo alle nostre leggi ma persino alla Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo.2
Conclude il Presidente Anghinelli :"I risultati di questo immanentismo sono devastanti. Già oggi nessun Paese occidentale che ha aderito alla Coalizione contro l’ISIS rivela nomi e volti e dei militari impegnati in Iraq e Siria nel timore di rappresaglie islamiche sulle famiglie e i colleghi rimasti a casa."
Lunghissimo applauso in apertura ”dell’ultima puntata per questa stagione di Che tempo che fa”, con Fabio Fazio già emozionato che in principio tace ma si parla molto di Rai e politica.
Michele Serra inizia l’ultima serata del programma che trasloca su la Nove dall’autunno tracciando la sua personale ”storia politica della Rai”.
Poi verso la fine, dopo l’intensa intervista ad Anthony Hopkins che ”volevo intervistare da sempre” e la letterina alla Rai di Luciana Littizzetto, alle spalle di Fabio Fazio compare una grande foto ”di tutti quelli che lavorano qui”.
Il conduttore fa così il suo saluto e ringraziamento d’addio nell’ultima puntata di Che tempo che fa, prima di introdurre Marco Mengoni. ”Ringrazio tutti i colleghi della Rai, de L’Officina, il trucco il parrucco, tutti. Vorrei anche dire grazie a quelli che in questi giorni si sono fatti sentire”, dice un Fazio commosso che esprime un ringraziamento particolare ”a Rosanna Pastore e Silvia Calandrelli che hanno cercato in questi mesi fino all’ultimo una soluzione, cercando segnali da Marte che non sono arrivati”. Ed aggiunge: ”la Rai è la tv di tutti e anche la mia e non posso che volerle enormemente bene. In questi giorni, esattamente 40 anni facevo il mio provino da imitatore e incredibilmente mi hanno preso”. ”A quel provino c’era Bruno Voglino da cui tutto è iniziato e a lui voglio indirizzare l’ultimo grazie. Andai a fare l’imitatore a Pronto Raffaella la sigla si chiamava Fatalità e io mi sentivo lì proprio per fatalità. Il grazie più grande poi lo voglio indirizzare al pubblico. Sono stati 40 anni bellissimi”, conclude Fazio.
La puntata si era aperta con Michele Serra e la sua personale ”storia politica della Rai”. Si chiede Serra di che partito fossero ”Topo Gigio, il Quartetto Cetra, Tognazzi e Vianello erano uno di sinistra e uno di destra? E per avvicinarsi ai giorni nostri di che partito sono Amadeus, Fiorello, Mara Venier, Vespa lo ha messo Cavour quindi è della destra storica?”, per il giornalista ”è un discorso cretino, perchè è difficile spiegare con la politica una storia che solo in parte lo è. Il lavoro delle persone per fortuna è più forte, nessuno si è mai chiesto in passato se Topo Gigio fosse di destra o di sinistra ma ora invece tutti si chiederebbero a che partito apparterrebbe”. ‘
‘E’ giunto il tempo di una riflessione – conclude Serra – la Rai è dello stato non dei partiti, l’atmosfera rimarrà tossica ora ed è grave perchè ci lavora anche tanta gente per bene”. Si parla di Rai anche con Marco Damilano. ”Andiamo in onda con Il cavallo e la torre fino al 23 giugno, i nuovi dirigenti si sono appena insediati, aspetto di incontrarli” dice. ”In tutto questo gioco delle figurine sulla Rai – ha aggiunto – una cosa che si è dimenticata è il pubblico, che paga il canone ed ha il diritto di vedere delle figure…lo dico a Fabio Fazio poi…” si interrompe Damilano e scatta l’applauso del pubblico. Per il giornalista ”il servizio pubblico ha in questo senso un dovere in più”, e spiega che ”i nuovi dirigenti hanno una responsabilità in più perchè devono difendere la Rai dalla politica che cerca di togliere il canone che è una risorsa fondamentale e devono anche difendere l’autonomia e la professionalità di chi lavora in Rai. Ci metto anche la mia”. Poi Luciana Littizzetto arriva nello studio dell’ultima puntata di Che tempo che fa con il carrello montacarichi pronta per il trasloco ”a mezzanotte scatta lo sfratto definitivo”, dice e punta alla poltrona ”questa dobbiamo portarla via qua ci sono stati culi illustri, dovevamo farla firmare”. E ipotizza ”a chi lasciare i mobili”: i pesci ad Antonella Clerici il tavolo così grande ”mettiamolo su Ebay o giusto a Putin”. ”Stasera puoi fare quello che vuoi” dice Fazio. ”Eppur la Nove”, mette tra le sue consuete citazioni poi non rinuncia ad una ”letterina alla Rai, regina del tubo catodico”. ”È finita non abbiano superato la crisi del settimo governo. Peccato andare via ora. Ho iniziato qui la mia carriera quando Don Matteo era in seminario, Montalbano aveva i cappelli e Vespa aveva solo due nei”. Poi con gli occhi velati parla di ”anni proprio belli, di allegria, di grandi ascolti, di ospiti importanti. Ogni tanto pestavamo un merdone e ci hai spostato di qua e di la’ ma abbiamo resistito grazie agli spettatori e grazie al nostro impegno e non grazie ad altro, lo dico a muso duro”. Inno alla Rai ancora di Luciana Littizzetto prima del trasloco sul Nove dalla prossima stagione: ”Ti voglio bene Rai perchè non sei la parte politica che ti controlla. Sei gli artisti”, che elenca a lungo. E conclude sperando in un ritorno alla Rai chissà: ”spero ci ritroveremo in un’Italia diversa dove chi fa il ministro non abbia paura di chi fa il saltimbanco e ricordati che la Rai è di tutti. Tua affezionatissima Luciana. ps. Bello ciao”, conclude in riferimento al tweet del ministro Matteo Salvini. Rose rosse per lei e per Filippa Lagerback da un commosso Fabio Fazio.
Completate le manovre eccezionali di inversione del corso del Canale Emiliano Romagnolo per far defluire le acque dalle zone allagate nell’alveo del fiume Po, il Consorzio C.E.R., punto d’eccellenza dell’innovazione targata ANBI, prosegue nel supporto ingegneristico e pratico alla gestione dell’alluvione.
Su mandato della Prefettura di Ravenna, in collaborazione con il Consorzio di bonifica della Romagna e Italdron, i ricercatori di Acqua Campus C.E.R.- ANBI, hanno completato, attraverso l’uso combinato di droni con tecniche di fotogrammetria e telerilevamento, la mappatura di un’estesa area nel Ravennate, così da stimare i volumi d’acqua ancora in circolazione e identificare le zone più sensibili dal punto di vista geomorfologico.
I dati raccolti permettono di creare un modello digitale del terreno, generando una mappa in tre dimensioni del territorio, ora a disposizione di quanti da giorni si stanno prodigando per allontanare le acque alluvionali.
La stessa tecnologia è utilizzata anche lungo l’asta principale del canale C.E.R. per consentire di identificare eventuali danni, che le esondazioni dei torrenti appenninici possano aver causato sulle lastre e nelle arginature.
“Credo che l’azione di operatori e mezzi dei Consorzi di bonifica, che continuano a mobilitarsi da tutta Italia, sia la più efficace rappresentazione di una tragedia, che sa di passato, guardando però al futuro prossimo, che attende il nostro Paese, minacciato dalla crisi climatica”: ad invitare alla riflessione su questi giorni particolarmente difficili è Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI).
“Di fronte all’estremizzazione degli eventi atmosferici è evidente l’inadeguatezza della rete idraulica, seppur costruita con tempi di ritorno secolari, ma secondo modelli statistici purtroppo superati dall’accentuarsi dei fenomeni meteo – conclude il Presidente di ANBI – E’ come una roulette: le probabilità, che escano rosso o nero, sono al 50%, ma ciò non significa che la pallina non possa fermarsi su un colore anche più volte di seguito: purtroppo il ripetersi di eventi alluvionali sulla Romagna a distanza di pochi giorni e, per converso, il susseguirsi di disastrosi periodi siccitosi in altre zone del Paese, sono lì a dimostrarlo.”
“L’errore più grande, che dobbiamo evitare di continuare a fare, è ritenere che quanto accaduto in Romagna, pur accentuato da precipue condizioni geomorfologiche, con la velocità assunta dai cambiamenti climatici non possa ripetersi in tempi brevi in un Paese, dove il 94% dei comuni è ormai toccato dal rischio idrogeologico” aggiunge Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI –
Daniele Natalia si riconferma sindaco di Anagni, battendo il candidato a sindaco Alessandro Cardinali su quasi tutte le sezioni.
“Una vittoria schiacciante che conferma in maniera decisa il volere dei cittadini” commenta Gianluca Quadrini, Presidente del Consiglio Provinciale di Frosinone e Capogruppo di Forza Italia in Provincia, che si complimenta con il sindaco.
“ Le mie più vive congratulazioni al sindaco Daniele Natalia. Ancora una volta il centro-destra ha dimostrato che uniti si vince ma sopratutto si ha la forza per affrontare le sfide e raggiungere gli obiettivi. In qualità di Capogruppo di Forza Italia in Provincia sono sicuro che il collega Daniela Natalia continuerà a governare la città di Anagni con gli stessi valori e gli stessi principi della sua precedente amministrazione, migliorando e portando a termine quei progetti che renderanno Anagni ancora più vivibile.” Così in una nota il Presidente del Gruppo Provinciale, Gianluca Quadrini.