Roma
INCENERITORE DI ALBANO LAZIALE: LA SENTENZA DEL TAR ASPETTA ORA NICOLA ZINGARETTI E MICHELE CIVITA
Tempo di lettura 2 minuti Indispensabile, per sbloccare i finanziamenti e avviare i lavori, il parere della Regione Lazio senza il quale il Ministero dello Sviluppo Economico non potrà dare il via libera al cantiere
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Redazione
Albano Laziale (RM) – Il Tribunale Amministrativo del Lazio ha stabilito, lo scorso 21 luglio, che l’inceneritore di Albano Laziale potrà essere costruito utilizzando mezzo miliardo di euro di soldi pubblici, CIP-6, che invece secondo l’UE dal 1° gennaio 2009 non possono essere più destinati, per legge, ad impianti di incenerimento dei rifiuti urbani.
E’ indispensabile, però, per sbloccare i finanziamenti e avviare i lavori, il parere della Regione Lazio senza il quale il Ministero dello Sviluppo Economico non potrà dare il via libera al cantiere. "Cosa diranno Nicola Zingaretti e Michele Civita, da troppi mesi silenziosi sul futuro dei rifiuti del Lazio nonostante il can can con cui annunciavano, all’indomani della loro elezione, il nuovo piano rifiuti di cui da dicembre 2013 si sono definitivamente perse le tracce? – Commenta in una nota il presidente del Comitato Rifiuti Zero Fiumicino che esterna a nome proprio e del Comitato la "solidarietà agli amici di Albano Laziale sui quali torna ad incombere l’ombra dell’inceneritore di Cerroni alleato con AMA ed ACEA".
"Tanto rumore per nulla, – prosegue la nota del Comitato Rifiuti Zero Fiumicino – il piano rifiuti ancora vigente è quello della Polverini e le scelte impiantistiche sembrano ancora inesorabilmente proiettate verso impianti rifiuti a recupero energetico (inceneritori e biogas). Sembra quasi che il silenzio della Regione Lazio e di tanti altri amministratori serva a creare le giuste condizioni affinché possano essere realizzate scelte impiantistiche che vengono da lontano, progetti bloccati dalla protesta popolare, ma mai definitivamente accantonati: vale per l’inceneritore di Albano Laziale come anche per il biogas dell’AMA a Maccarese, impianto quest’ultimo bloccato dalla CdS della Provincia ma rispetto al quale siamo ancora in attesa del giudizio del TAR a cui AMA stessa si è appellata. Il fatto è – spiega il presidente del Comitato – che i rifiuti di Roma sono tanti, 1.700.000 t/anno, rifiuti prevalentemente indifferenziati e/o differenziati per finta…dove scaricarli dopo la chiusura di Malagrotta se non in territori della provincia già compromessi ed “occupati” assicurando affari d’oro a chi per decenni ha iscritto sul proprio libro paga tanti amministratori capitolini e non solo? Quando qui lottavamo contro la costruzione dell’inceneritore a Pizzo del Prete, fortemente caldeggiato dalla giunta Polverini, abbiamo avuto anche il sostegno dell’allora candidato, oggi sindaco, Esterino Montino che però con estrema incoerenza mentre diceva no a Pizzo del Prete rivendicava la scelta della giunta Marrazzo circa la costruzione di un inceneritore ad Albano Laziale! Cosa dobbiamo pensare dei silenzi di Esterino Montino rispetto all’impianto di trasferenza AMA di viale dell’Olmazzeto a fianco al quale l’azienda municipalizzata vorrebbe costruire il megabiogas il cui progetto, come abbiamo detto, è in attesa del giudizio del TAR? Ci aspetteremmo che il duo romano Marino&Marino, che non perde l’occasione di ribadire con quanta energia si sta contrastando il monopolista, che si dice contrario all’incenerimento, prenda una posizione forte e chiara contro questa operazione impartendo anche precise indicazioni alle società AMA ed ACEA nei fatti sotto il controllo del Campidoglio.Chi ha il potere in mano si prende tutto il tempo che vuole per portare a termine i propri piani, i progetti vengono passati di mano in mano ad ogni cambio di maggioranza sino a che, grazie a compiacenti innovazioni legislative e a sentenze favorevoli del TAR nonché, purtroppo, alla stanchezza e alla rassegnazione dei cittadini, non riescono ad imporsi. – La nota conclude – Non facciamoci prendere per stanchezza, la ragione è dalla nostra parte, di Albano Laziale, di Fiumicino, di Bracciano, di Cerveteri, di Colleferro, di Guidonia, della Valle Galeria.
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Castelli Romani
Genzano di Roma, Infiorata 2023: gli ospiti, il tema e le date
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4 giorni fail
24 Maggio 2023
Manca davvero poco e andrà in scena la manifestazione tra le più antiche d’Italia che nasce ai Castelli Romani, l’area a ridosso di Roma Sud: la tradizionale Infiorata di Genzano. Arrivata alla 245 edizione l’evento di quest’anno si terrà il 10, 11 e 12 giugno.
Le fonti bibliografiche narrano che nell’anno 1792 fu realizzata su iniziativa del Sacerdote Don Angelo Loffredi la prima vera e propria infiorata che non era più una comoda “via ricoperta semplicemente di fiori sparsi alla rinfusa” ma “una via di fiori spogliata dai petali scelti e posati con tale disposizione artistica da formare nei propri colori qualsiasi disegno e figura”. Il Comune di Genzano di Roma dunque, organizza da oltre due secoli una grande manifestazione popolare che accomuna arte fede e cultura. L’Infiorata di Genzano è oggi considerata uno dei più grandi tappeti policromi del mondo; si svolge su una superficie di 1.890 metri quadri e si estende per 250 metri lungo l’antica Via Livia, oggi via Italo Belardi. Ogni anno attira una media di 150 mila visitatori con dei picchi registrati di 200 mila presenze. La scelta delle date non è casuale ma ricalca quelle del Corpus Domini. Entusiasta il sindaco di Genzano Carlo Zoccolotti per le novità e i temi trattati: «Il tema che l’amministrazione ha scelto quest’anno porta il titolo “Io sono l’Altro”. Una scelta che vuole riportare al centro della riflessione la fratellanza, l’accoglienza e l’amore per il prossimo. Il passo tratto dal vangelo secondo Giovanni, preso a testimonianza della scelta, riporta infatti: «Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la propria vita per i propri amici». D’ispirazione anche lo scrittore Italo Calvino, nella ricorrenza del centenario della nascita, e il libro “Momo”, scritto proprio a Genzano da Michael Ende, nel cinquantesimo anniversario della pubblicazione.Il tappeto floreale lungo via Italo Belardi si comporrà di 15 quadri, più quello iniziale e quello finale sulle scalette un quadro rotondo ispirato all’opera “Momo” da posizionarsi in piazza Tommaso Frasconi. Elaha Rahgozar è l’artista ospite dell’Infiorata, una giovane e apprezzata pittrice afgana. Oggi Elaha vive a Parigi dove il padre ha ottenuto una cattedra all’Inalco (Institut national des langues et civilisations orientales), le sue opere sono ospitate presso la Casa internazionale delle Donne a Roma, con un progetto di raccolta fondi finalizzato a destinare il ricavato della vendita delle opere al finanziamento del corridoio umanitario organizzato per supportare altre giovani artiste impossibilitate a lasciare l’Afghanistan. Il sindaco evidenzia: «L’invito a collaborare con queste giovani artiste e con altri musicisti e pittori provenienti dall’Afghanistan – dice – è per noi espressione concreta degli intenti che guidano le nostre scelte amministrative volte all’accoglienza e alla valorizzazione dello scambio culturale». Qualche numero. I tappeti floreali sono della misura di 11 metri per 7. Ci sarà anche quadro floreale di 4 metri per 5 davanti alla Collegiata della Santissima Trinità e, per la prima volta, un quadro anche dentro la chiesa, largo 1,5 metri e lungo 40 metri. Intanto questo fine settimana c’è l’Infiorata dei Ragazzi, il 27 e 28 maggio, su via Bruno Buozzi.
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Castelli Romani
Rocca di Papa, dai Pc alla penna e calamaio? Ballottaggio o viaggio nel tempo?
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4 giorni fail
24 Maggio 2023
Rocca di Papa – Il comandante della Polizia Locale di Nemi e funzionario di Roma Capitale Gabriele Di Bella, per circa 3 anni comandante della Municipale e responsabile dell’Ufficio Risorse Umane di Rocca di Papa fino allo scorso 29 novembre torna sull’argomento del completo abbandono della macchina organizzativa del comune collinare.
“Mi chiedo dove sono finiti tutti i leoni da tastiera che mi attaccavano sui social, mentre cercavo di sistemare le situazioni precarie e di completo abbandono che ho trovato in Comune, dal punto di vista amministrativo, tecnologico e organizzativo con mezzi e strutture che non venivano aggiornate da decine di anni. Ora che la macchina amministrativa è ferma completamente da alcuni mesi, e addirittura si rischia di perdere quanto fatto di buono negli anni precedenti. Di recente, afferma Di Bella, ho saputo che i nuovi computer e l’adeguamento tecnologico stipulato a prezzi convenienti, grazie ad una collaborazione intrapresa con una azienda leader di Roma, dopo regolare bando, rischiano di andare persi: “Si potevano acquistare 50 computer a poche migliaia di euro, come da stipula precedente da me redatta, invece è stata rinnovata la proroga con l’azienda al doppio della spesa per le casse comunali, senza studiare le carte amministrative“. Un fatto gravissimo che potrebbe portare al prossimo inquilino del palazzo comunale a trovarsi senza pc e con penna e calamaio non per sua colpa.
I fatti sono molto chiari: quando Di Bella arriva nel 2019trova sulla sua scrivania polvere e scartoffie. Chiede formalmente un computer ma senza ottenere risposta quando diventa Responsabile delle Risorse Umane riscontra un situazione ai limiti della legalità o fuori, tra cui programmi senza licenze, mancata informatizzazione e carenza di strumenti. Con le poche risorse in bilancio individua sul Mepa la possibilità di noleggio Pc con possibilità di riscatto. Il contratto ha scadenza 31/12/2022. Una corrispondenza con la società in data 15 novembre chiarisce i passi futuri: con 7 mila euro si riscattano i computer che diventano del Comune. La proroga è scaduta il 31 marzo 2023. Quindi ci si chiede a che titolo sono all’interno del Comune quei Pc? Qual’è adesso il contratto e l’impegno di spesa visto che per legge è possibile una sola proroga? Chi garantisce poi la manutenzione resta un vero e proprio mistero se si pensa che il prossimo fine settimana si tiene un ballottaggio elettorale. Il venerdì prima del week end elettorale c’è stato un guasto nel sistema informatico e anche l’impossibilità di stampare documenti e tessere elettorali. Chi ha riparato il guasto e quando? “Il Comune – aggiunge Di Bella – non può essere sicuramente gestito come fosse casa propria. Ci sono delle regole sugli appalti da rispettare, bisogna agire con trasparenza e nel rispetto delle norme altrimenti si incorre in problemi seri. In attesa di risposte – prosegue il Comandante Di Bella – mi auguro che il Prefetto Giannini voglia adottare le dovute precauzioni al fine di garantire il corretto svolgimento del prossimo ballottaggio elettorale“.
Il comandante e funzionario della Polizia Locale Gabriele Di Bella, in partenza per l’Emilia Romagna, come da richiesta del suo Comando di Roma, per dare aiuto e sostegno nelle operazioni di soccorso torna anche sul discorso delle assunzioni di personale e delle progressioni verticali su cui aveva lavorato per far assumere e promuovere il personale cercando di migliorare la professionalità della macchina amministrativa.
“Le due deleghe che avevo come comandante della Municipale e responsabile del personale, assegnatemi dalla giunta, dopo il pensionamento del mio predecessore, le ho portate a termine con passione e nell’interesse dell’amministrazione pubblica e del personale tutto, come nello spirito e nell’indirizzo dell’intera giunta e sindaco in primis. Ci tengo a precisare che con il mio cessare dall’incarico per volere del commissario prefettizio giunto in Comune per la caduta del sindaco e dell’amministrazione comunale, dalla sera del 29 novembre, non ho potuto partecipare alla commissione esaminatrice per le progressioni professionali verticali. Quindi è fuori luogo accusare il sottoscritto di non aver contribuito a far crescere il personale alle categorie professionali superiori, come scrive qualcuno sui social, in quanto non ne facevo parte. Anzi ci tengo a precisare, che mi era stato detto che il responsabile del personale, quando ero ancora in carica, non avrebbe potuto partecipare alla commissione esaminatrice, quando ne ha invece come da normativa vigente pieno titolo. E difatti in quella nuova composta dal commissario prefettizio e segretario comunale ; il mio sostituto attuale nelle due deleghe che avevo (polizia locale e personale), ne ha poi fatto parte. Con le carte alla mano posso dire questo; forse era solo il mio nome e la mia persona che non era gradita in quella commissione, per motivi legati a questione politiche da parte di qualche ex componente della giunta decaduta, non certo per le normative vigenti . Per concludere, dice un sempre combattivo Di Bella, sono in attesa, con l’arrivo del nuovo prefetto di Roma Giannini, di essere ricevuto, per portare all’attenzione degli organi superiori competenti le situazioni anomale che in questi mesi sono accadute ed ho riscontrato al Comune di Rocca di Papa. Che hanno arrecato danno alle casse comunali e all’intera macchina amministrativa, situazione amministrativa comunale che il sindaco eletto si ritroverà a gestire, partendo da sotto zero, trovando un Comune privo di figure importanti e professionalmente preparate per portare avanti virtuosamente un Ente Pubblico, visto il fuggi fuggi di molti qualificati dirigenti e funzionari verso altri comuni avvenuti in questi ultimi mesi”. Nei prossimi giorni il comandante Di Bella, illustrerà in una conferenza stampa, anche altre situazioni a suo dire anomale che ha riscontrato tra le carte e documenti alla mano in suo possesso.
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