INCIDENTE METRO B: ERRORE UMANO O CASO FORTUITO?

di Matteo La Stella

Roma – Il tamponamento tra due convogli della metropolitana, avvenuto intorno alle 10 e 40 di venerdì mattina sulla linea B, nel tratto compreso tra le fermate Eur Magliana ed Eur Palasport, non sarebbe “frutto di un caso” ma di un “errore umano”. Lo sostengono il deputato e senatore di Ncd-Area Popolare Vincenzo Piso ed Andrea Augello, che hanno annunciato una nuova interrogazione al ministero dei trasporti in merito al tamponamento che, peraltro, ha prodotto il ferimento di 20 persone. Come riportato da “Il Messaggero”, sulla linea, al momento del tamponamento, erano in corso gli esami dell'ente ministeriale Ustif per l'abilitazione di nuovi macchinisti, oltre al collaudo di alcuni convogli (CAF) appena arrivati. L'interrogazione ministeriale, dunque, servirebbe a capire se, in relazione alle attività in corso venerdì mattina:”dalla Dct sia arrivato ai macchinisti l'ordine di marciare a vista, non tenendo conto quindi dei segnali luminosi e di blocco della linea”. Oltretutto:”Risulterebbe che le luci in galleria fossero funzionanti solo lungo un lato”, tutte condizioni che, per il senatore e il deputato, avrebbero contribuito a comporre un puzzle di “insicurezza” sulla linea B.

In merito alla vicenda, “Il Messaggero” ha riportato voci discordanti, che complicano sempre di più l'enigma: se da un lato per “alcune fonti Atac”, i treni per gli esami stavano viaggiando sul binario in direzione Rebibbia, l'opposto a quello dell'incidente; altre confermano invece che:”l'ordine di marciare a vista avrebbe fatto disattivare il sistema di blocco automatico che garantisce la distanza di sicurezza fra i treni”.
Atac, dal canto suo, prende le distanze da queste ipotesi “ a dir poco suggestive”. In una nota si legge:”La Direzione Generale di Atac comunica che dette circostanze e le conseguenti predette notizie sono destituite di ogni fondamento e quindi false, tendenziose e fors'anche strumentali e invita a considerare come uniche fonti attendibili quelle istituzionali e quelle aziendali”. Inoltre, la società di trasporti, allontana le “diagnosi” e, delle stesse “avventatamente prospettate” dalle parti precisa come siano:” destituite di ogni fondamento e soltanto foriere di inutile confusione a danno della clientela”. 

Atac conclude la nota accostando la situazione ad una potenziale:” scarsa conoscenza delle fonti di riferimento dei processi tecnici e produttivi- sottolineando, come questa- debba suscitare la più ampia riflessione da parte di tutti nella prospettiva, comunque, che sia assicurata la massima tutela dell'immagine della Società e soprattutto del proprio personale quotidianamente al servizio della città alla quale va resa da parte di tutti la migliore informazione possibile.