Scienza e Tecnologia
Indiana Jones e l’Antico Cerchio, un’avventura incredibile
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4 settimane faon
Indiana Jones e l’Antico Cerchio è più di un semplice videogame in esclusiva temporanea per Xbox e Pc, è a tutti gli effetti quel quarto film che è mancato alla trilogia originale. La creazione di Microsoft/Bethesda e MachineGames, infatti, si colloca a livello temporale tra gli eventi de “I Predatori dell’Arca Perduta” e L’ultima Crociata”. In particolare, la storia è ambientata nel 1937 e l’avventura ha inizio quando, nella notte, Indy si sveglia di colpo per un frastuono, scoprendo che un manufatto viene rubato dal Marshall College da un uomo misterioso quanto imponente. Dopo aver capito che il ladro aveva in mente tutt’altro piano rispetto al guadagnare soldi facili con qualche oggetto da museo, il protagonista decide di mettersi in gioco ancora una volta, riprendendo in mano la sua inseparabile frusta e il cappello, partendo per una nuova avventura che lo porterà a fare il giro mondo. Dai corridoi universitari al Vaticano, attraversando l’Himalaya, le piramidi egiziane, i templi antichi e altre affascinanti ambientazioni che non vogliamo svelarvi in anticipo, Indy dovrà affrontare forze malvagie nel tentativo di fermarle e risolvere il mistero del manufatto rubato. Ma non è tutto. Infatti come in ogni autentica avventura di Indiana Jones, i nazisti sono inevitabilmente presenti e questa volta sono guidati da Emmerich Voss, un archeologo tedesco determinato a mettere le mani su antichi oggetti di grande potere. Indiana Jones però non sarà da solo in questo viaggio, infatti, poco dopo il suo arrivo a Roma s’imbatte nella giornalista investigativa italiana Gina Lombardi (interpretata dall’attrice Alessandra Mastronardi), anch’essa sulle tracce dei nazisti per ritrovare sua sorella scomparsa, apparentemente coinvolta nelle attività di Voss. Gina farà da spalla al protagonista per l’intera avventura aiutandolo in molti frangenti, ma nel corso della storia si incontreranno anche altri personaggi interessanti. Questi che vi abbiamo raccontato sono, in sintesi, gli eventi che daranno il via alla storia di Indiana Jones e l’Antico Cerchio, portando i giocatori a visitare luoghi affascinanti e location piene di segreti da rivelare. L’intera avventura viene vissuta in prima persona, un gradito ed inedito cambio di prospettiva rispetto ad altri famosi titoli dedicati al celebre avventuriero, però ci teniamo a sottolineare che questo titolo non è affatto di un FPS. Ci sono le armi da fuoco, è vero, ma è molto probabile che vengano usate molto poco, in primis perché le munizioni sono scarsissime, e poi perché, come nei film, il dr. Jones non è certo un pistolero, ed in uno scontro a fuoco con nazisti armati fino ai denti finirebbe ucciso molto velocemente. Invece, proprio come visto nei film di Lucas e Spielberg, il gioco spinge ad agire di soppiatto e ad utilizzare diversi stratagemmi per avere la meglio sui nemici che si incontrano; e quando questo non sarà possibile, si potrà sempre ricorrere ai pugni e alla fida frusta che Indy brandisce con grande maestria.
Per quello che concerne le meccaniche di gioco, il cuore di Indiana Jones e l’Antico Cerchio sta in gran parte nella narrazione – tramite sequenze in cui si può vedere Indy ripreso in terza persona, per poter ammirare l’eccellente riproduzione di un giovane Harrison Ford interpretato dall’attore Troy Baker -, nell’esplorazione e nella risoluzione di enigmi, con una percentuale minore, ma comunque ben presente, d’azione, tra scazzottate, fughe rocambolesche ed alcune sequenze “scriptate” molto spettacolari. E per far sentire i giocatori immersi in un vasto mondo pieno di segreti da scoprire, gli sviluppatori hanno optato per una struttura semi-open world, con vaste aree liberamente esplorabili in cui poter parlare con numerosi personaggi, acquisire missioni secondarie e scoprire moltissimi segreti. Ovviamente è possibile anche seguire unicamente la storia principale, ma le ricompense per chi esplorerà a fondo gli ambienti sono tanti, sia in termini di oggetti collezionabili che di puro divertimento, visto che alcune delle aree più belle e degli enigmi più interessanti sono proprio legati a missioni secondarie. Ovviamente oltre che spostarsi liberamente per le aree di gioco è anche possibile muoversi con altrettanta libertà dall’una all’altra, per tornare in ogni momento a fare missioni che si erano lasciate a metà. In termini di esplorazione, nei panni di Indy sarà possibile fare un po’ tutto quello che ci si aspetta da un titolo del genere: ci sono infatti diverse pareti e sporgenze sulle quali arrampicarsi o aggrapparsi, mentre molti strapiombi sono superabili con l’uso dell’iconica frusta; in presenza di nemici si può camminare accovacciati cercando di non fare rumore, è possibile nuotare ed immergersi sott’acqua, e in una delle aree di gioco è possibile anche utilizzare una barca a motore per spostarsi lungo i corsi d’acqua che separano le varie location. Ogni zona ha poi un “oggetto chiave” che si può acquisire sul posto e che si rivela utile per le missioni: in Egitto è ad esempio un accendino da usare per illuminare le tombe più buie, accendere torce e bruciare ostacoli di legno, mentre a Sukhothai è un respiratore che permette di rimanere sott’acqua più a lungo, dando vita ad affascinanti sezioni d’esplorazione subacquea. Spesso, nelle tombe esplorate, ci si imbatte in enigmi, presenti in grande quantità, che possono andare dalla semplice pressione di leve o posizionamento di oggetti su piattaforme, a rompicapo più complessi che chiedono una certa dose di ragionamento e pazienza. Alcuni non sono facilissimi, ma nessuno di essi risulta essere frustrante o impossibile da portare a termine. In ogni caso, se non si vuole affrontare una sfida più impegnativa dal punto di vista dei combattimenti e dei rompicapo, esiste la possibilità di selezionare una “difficoltà avventura” più bassa, nella quale l’esplorazione è guidata e gli enigmi più facili da completare. Strumento molto utile, durante l’esplorazione, è la macchina fotografica di Indy; oltre che a raccogliere prove fotografiche utili per la storia, questa permette anche di avere dei suggerimenti relativi agli enigmi e di guadagnare dei “punti avventura”, fotografando zone caratteristiche o scene di vita locale, spendibili poi per sbloccare abilità aggiuntive ottenute tramite la raccolta di libri nel mondo di gioco.
Veniamo ora però alla parte più debole di questo Indiana Jones e l’Antico Cerchio, ossia lo stealth mode e l’IA dei nemici. Come già detto a livello di trama il titolo è veramente formidabile, e anche a livello grafico ci troviamo dinanzi a una produzione di altissimo livello. Le criticità però non mancano. Come già accennato il gioco mette a disposizione un sistema di combattimento corpo a corpo semplice quanto efficace che dà la possibilità di parare e schivare i colpi nemici, e di attaccare sia a mani nude che impugnando molti degli oggetti presenti nell’ambiente, da scope a martelli e bottiglie. Indy è dotato, oltre che di una barra della salute, anche di una della resistenza, e sferrando troppi pugni avrà bisogno di riposare, offrendo il fianco ai nemici; bisogna quindi trovare il ritmo giusto nei combattimenti per non stancarsi troppo velocemente. C’è comunque la possibilità di reintegrare energia e salute mangiando frutta e prodotti da forno, mentre per recuperare salute si possono usare delle bende; il tutto ovviamente reperibile nelle ambientazioni. Oltre ai combattimenti corpo a corpo, si possono poi usare le armi: Indy ha con sé un revolver a 6 colpi e si possono anche raccogliere le armi dei nemici abbattuti, ma ovviamente utilizzandole si rischia di attirare numerosi nemici che nella stragrande maggioranza avranno la meglio sul protagonista. Ci sono alcune aree in cui le sparatorie sono inevitabili, ma in generale è meglio ricorrere al buon vecchio stealth, strisciando dietro le coperture e attaccando i nemici da dietro con armi contundenti per farli fuori velocemente. La componente stealth del gioco è ben realizzata, però non è affatto all’altezza del titolo. I nemici sono piuttosto sensibili alla presenza del dr. Jones, ma a volte sembrano essere totalmente ciechi o indifferenza. In alcune aree bisogna muoversi con attenzione, ma a volte sembra di trovarsi in situazioni surreali. Nel corso della nostra prova abbiamo scagliato un soldato fascista giù da un cornicione in mezzo a un’area piena di altre guardie, preti e persone. Ci aspettavamo il finimondo, invece non è successo nulla. Altre volte abbiamo provato a rubare dei soldi da una tenda chiusa e siamo stati scoperti da alcune guardie che erano a una distanza enorme. Altre volte invece mentre eravamo inseguiti da una folla di soldati inferociti ci è bastato percorrere un corridoio per far perdere le nostre tracce. Insomma, a nostro avviso l’IA dei nemici e lo stealth mode avrebbe bisogno di una bella revisione. Non è possibile che un gioco di più di 25 anni fa come Metal Gear Solid avesse un sistema stealth migliore e un’IA dei nemici di gran lunga migliore rispetto a quest’opera così ricca e ben curata. Certo, la soddisfazione di superare un’area piena di guardie senza aver fatto scattare l’allarme è tanta, ma non aspettatevi di vedere reagire il nemico come se fosse la realtà. Purtroppo siamo lontani anni luce da un comportamento reale. Un vero peccato perché ci troviamo davanti a uno dei migliori titoli di questa generazione.
A livello di longevità, Indiana Jones e l’Antico Cerchio porta via circa una ventina di ore, una durata più che soddisfacente per un gioco di questo tipo; se però si vuole portare a termine tutte le attività sul campo, ricercare tutti i segreti e raccogliere tutti i collezionabili, il gioco durerà almeno una decina di ore in più. Una volta terminata la storia, peraltro, si ha la possibilità di continuare ad esplorare il mondo di gioco, rivisitare tutte le location e completare tutto quello che si era tralasciato. Questa è sicuramente una buona notizia per tutti i completisti. Vogliamo concludere questa panoramica sul gioco con un accenno alla localizzazione e alla grafica: Indiana Jones e l’Antico Cerchio è interamente tradotto e doppiato in italiano, fatta eccezione per quelle lingue che, anche in originale, non sono tradotte, come il tedesco o l’indonesiano, lasciate in originale per conferire maggior autenticità alla storia. Le musiche ovviamente sono coinvolgenti e si sposano con quello che accade sullo schermo. Dal punto di vista tecnico e grafico l’esperienza su Xbox Series X è stata abbastanza solida, con qualche leggero calo di frame durante i filmati – ma nulla che ne rovinasse la godibilità – e delle sporcizie tecniche visibili soprattutto nell’ambientazione di Sukhothai, essendo ricca di acqua ed elementi naturali più pesanti da caricare. Graficamente il titolo è molto piacevole. Grandissima cura per i dettagli è stata data al protagonista e un buon livello è presente anche agli altri personaggi e alle ambientazioni in generale. Ovviamente il nostro consiglio, per apprezzare al meglio la produzione, è di giocarlo su un Pc di fascia alta, ma vi assicuriamo che anche sull’ammiraglia di casa Microsoft Indiana Jones e l’Antico Cerchio dà enormi soddisfazioni. Tirando le somme, quello che possiamo dire è che questo titolo è una vera e propria lettera d’amore per tutti i fan della trilogia storica dedicata all’archeologo più famoso del mondo del cinema. Dai palazzi sfarzosi della Città del Vaticano ai sotterranei delle piramidi di Giza, ogni singolo luogo è un vero piacere da scoprire e da esplorare. A parte l’IA assolutamente da rivedere e il sistema stealth poco realistico a nostro avviso vale la pena di premiare il lavoro di MachineGames sotto tutti gli altri fronti, essendo riusciti nella difficile impresa di creare un gioco su Indiana Jones in prima persona non solo senza comprometterne la riconoscibilità, ma rispettando in pieno il personaggio e offrendo ai fan un’avventura credibile, divertente e appassionante.
GIUDIZIO GLOBALE:
Grafica: 9
Sonoro: 9
Gameplay: 8
Longevità: 8
VOTO FINALE: 8,5
Francesco Pellegrino Lise
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