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Cronaca

ISABELLA NOVENTA: FREDDY SORGATO E LA MALA DEL BRENTA

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Tempo di lettura 9 minuti La nascita della società coincide con i problemi giudiziari di Manuela Cacco e il suo ex marito

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di Angelo Barraco
 
Padova – Proseguono senza sosta le ricerche del corpo di Isabella Noventa, uccisa la sera del 15 gennaio scorso. Ma alle ricerche del corpo, al momento senza alcun esito positivo, vi è un’indagine parallela sul patrimonio di Freddy Sorgato, attività investigative in mano alla Guardia di Finanza . Il legale della famiglia Noventa, l’Avvocato Gian Mario Balduin, sta svolgendo anche le sue indagini personali, precisamente sul patrimonio di Freddy Sorgato e su un possibile collegamento con la Mala del Brenta. Ma come nasce il collegamento Sorgato-Mala del Brenta? Le accurate indagini svolte dal legale della famiglia Noventa hanno come fulcro la società Maison Srl, il cui unico socio è Freddy Sorgato. La società è nata nel 2005, ha sede a Padova in via industria e ha dichiarato un capitale che ammonta a 119 mila euro. La nascita della società coincide con i problemi giudiziari di Manuela Cacco e il suo ex marito. Ma cosa c’entra la Mala del Brenta in tutto ciò? La Cacco era stata condannata a 2 anni di reclusione per rapine a diversi orafi. Questo elemento sarebbe il punto di congiunzione tra la società di Freddy Sorgato (Maison Srl), del marito di Manuela ( appartenente alla Mala del Brenta). Le indagini del legale stanno cercando di appurare che i soldi della società fossero di proprietà della Cacco e dell’ex marito. L’Avvocato ha dichiarato al Mattino di Padova: “Secondo alcuni documenti da noi analizzati Sorgato risulta proprietario di diversi immobili tra Padova e Noventa che tiene sfitti e che occupa nel momento più propizio, quando cioè servono a persone per così dire “importanti” e ha aggiunto “Ci sarebbe un giro di denaro che da più parti entrerebbe direttamente alla Maison Srl, ma di fatto Freddy non sarebbe che un custode di tali capitali”. Quindi Freddy Sorgato sarebbe il tramite. Ha precisato inoltre che: “Siamo ormai convinti che l’omicidio di Isabella non possa essere ricondotto a un mero motivo passionale fatto di gelosie e odi. Per questo stiamo verificando alcune circostanze economiche legate a traffici di Freddy che Isabella potrebbe aver scoperto”.
 
Gli inquirenti punteranno la loro attenzione su 8 cellulari e 5 computer, Chiavette USB e SD Card, il tutto sequestrato a Freddy Sorgato, Debora Sorgato e Manuela Cacco. La tecnologia potrebbe molte risposte agli inquirenti poiché proprio da quei cellulari o da quei computer potrebbe essere stato pianificato il delitto di Isabella. Un altro mistero riguarda la telefonata giunta alla trasmissione “Chi l’ha visto?”, e mai trasmessa, in cui un uomo del Centro Sud ha riferito che la donna si era allontanata in seguito ad una grossa vincita. La vincita in questione, afferma il telefonista, sarebbe stata riscossa dall’Avvocato N.G. che però ha smentito categoricamente tutto. La procura sembra essere intenta nell’assegnare una perizia fonetica e chiarire l’identità del telefonista. Chi ha chiamato la trasmissione? Chi aveva interesse nel depistare? E’ opera di un mitomane o c’è dell’altro? 
 
Il 25 febbraio, ricerche sono ripartite dal punto esatto in cui Freddy ha riferito agli inquirenti di aver gettato il corpo di Isabella, ma l’esito è stato negativo. Successivamente le ricerche si sono concentrate, con l’ausilio dei cani molecolari, nei terreni situati di fronte casa di Freddy, in Via Sabbioni. La terra è mossa in quelle zone, in seguito ai lavori ma al momento non vi è alcuna traccia di Isabella Noventa. Gli inquirenti hanno setacciato anche la villa di Freddy Sorgato, hanno perlustrato il casolare che allo stato attuale viene utilizzato per gli attrezzi, hanno perlustrato anche il giardino ma nessuna traccia è stata trovata. Si era scavato ieri, ma senza alcun esito. Sono state compiute perquisizioni anche presso la tabaccheria di Manuela Cacco ma senza alcun esito. Le ricerche vengono compiute anche con il georadar. Dove è stato nascosto il corpo di Isabella Noventa? 
 
Intanto le indagini proseguono senza sosta e nel pomeriggio di oggi, 25 febbraio, doveva essere sentito dagli inquirenti il compagno di Debora Sorgato, per dare agli  la sua versione dei fatti, ma il suo colloqui con slitta alla settimana prossima. Il fidanzato di Debora, un maresciallo, era stato interrogato la notte degli arresti ma dovrà fornire nuovamente la sua versione. L’uomo risulta estraneo ai fatti. Le indagini proseguono senza sosta anche sulle finanze di Freddy Sorgato ed è emerso che lui, oltre ad essere proprietario della villa ormai nota, e della società Maison Srl, risulta proprietario della casa in cui vive la sorella con il figlio. Ma non è tutto, poiché sembra che ci sia molto di più. Freddy Sorgato ricordiamo che prendeva uno stipendio di circa 1.600 euro con il lavoro di camionista, in più faceva il lavoro di massaggiatore. Dagli accertamenti è emerso che risulta proprietario di cinque abitazioni, compresa la casa di Debora Sorgato. Emerge inoltre che in seguito alle denunce presentate da Isabella non fu mai aperta un’inchiesta, anche se fu interrogata Manuela Cacco. Nella giornata di Venerdì 27 febbraio, il pm affiderà una consulenza tecnica all’esperto informatico per esaminare tutto il materiale informatico posto sotto sequestro ai tre indagati. 
 
La notte del delitto: è saltato fuori un filmato che mettere in discussione quanto dichiarato da Freddy Sorgato nel corso dell’udienza di convalida del fermo avvenuta il 18 febbraio. In quella circostanza ha reso dichiarazioni spontanee sostenendo di essere l’unico responsabile della scomparsa di Isabella Noventa, togliendo dalla scena la sorella Debora e l’amica Manuela Cacco, ma il video della sera del 15 gennaio immortala un’Audi bianca, di proprietà di Freddy Sorgato, seguita da una Golf Bianca, appartenente a Debora Sorgato. Le auto vengono riprese a Piazzale Stanga e successivamente in Via Giotto. Tale dato oggettivo renderebbe inverosimile quanto dichiarato da Sorgato. 
 
Ma Freddy Sorgato non parla con gli inquirenti, malgrado abbia fornito una parziale confessione dinnanzi al gip, adesso ha scelto la strada del silenzio e si è avvalso della facoltà di non rispondere. Non parlano nemmeno Debora Sorgato e Manuela Cacco. I legali degli indagati depositeranno il ricorso al Riesame per alleggerire le misure cautelari. L’avvocato della famiglia Noventa ritiene che l’omicidio sia avvenuto per motivi economici e dice: “Una persona molto ben informata, di cui non posso rivelare il nome, mi ha detto che Freddy in passato ha più volte trasportato con il suo camion refurtiva”. Il legale richiederà presto il sequestro dei beni di Sorgato, per congelare il suo patrimonio, un’istanza che verrà depositata a breve e che potrebbe portare ad una svolta alle indagini. 
 
E’ stata avviata un’indagine dalla Procura di Padova, sul patrimonio di Freddy Sorgato, su quello della sorella Debora Sorgato e dell’amica/tabaccaia Manuela Cacco. L’indagine servirà per individuare i flussi di denaro dei soggetti e capire da dove arrivano i soldi. Gli inquirenti puntano i riflettori su Freddy, dal momento in cui è stato arrestato si parla di un suo arricchimento dovuto ad un’eredità ricevuta dal padre. Ma questa circostanza è dubbiosa, probabilmente inesistente poiché la famiglia di Sorgato vive in modo modesto. La madre fa la colf, la sorella lavora in un’impresa di pulizie. Se avessero ricevuto un’eredità il loro stile di vita sarebbe cambiato, ma sembra che l’unico che ha cambiato il suo stile di vita sia Freddy, Audi A6, proprietario della Maison Srl, società di cinque immobili con capitale dichiarato pari a 119 mila euro. L’uomo lavora come autotrasportatore, ma fa anche massaggi. Tali attività posso fare guadagnare così tanto? Ricordiamo che Freddy ha regalato una tabaccheria a Manuela. Sono in corso accertamenti per individuare i movimenti bancari dei tre soggetti.
 
 Nell’arco temporale in cui la donna intrattiene una relazione con Freddy Sorgato, inizia a ricevere offese, minacce, insulti di ogni genere. La donna denuncia tutto alle forze dell’ordine, accumulando un totale di sei denunce, ma alla fine non si arriva all’individuazione del soggetto che esercita pressioni coercitive su Isabella. La prima denuncia risale al 14 novembre del 2013, segue poi un’altra il 30 novembre 2013, il 9 gennaio 2014, 21 giugno 2014, 2 settembre 2014 e 24 settembre 2014. L’arco temporale è breve. Isabelle in quel periodo riceve lettere, chiamate in cui le danno della poco di buono. La donna che scrive le lettere parla dell’amore che prova per Freddy e consigliava in modo minaccioso ad Isabella di stare distante da lui. Nel corso di una chiamata, la donna che inveisce contro Isabella chiama con un numero visibile e rintracciabile, Isabella annota i numeri e li consegna agli inquirenti. Vengono convocate immediatamente Manuela Cacco, la donna ha confermato in quella circostanza che l’utenza era sua ma che in quel momento specifico l’utenza non era più a sua disposizione poiché aveva subito il furto della sim. Venne convocata anche Elena Balan, anche lei ha negato ogni coinvolgimento nella vicenda, sottolineando inoltre che qualcuno sicuramente ha mandando sms dopo averle sottratto il telefono. Entrambe le donne frequentavano il Relax Club con Freddy Sorgato. Gli accertamenti svolti all’epoca non portarono a nulla di concreto. Sono stati posti i sigilli nella villa di Freddy dalla Questura e saranno svolti gli accertamenti necessari per cercare maggiori risposte ad un delitto che è ancora pieno di punto oscuri. 
 
Ma come si è arrivati all’arresto di Freddy Sorgato, di Debora Sorgato e Manuela Cacco? A condurre gli inquirenti in direzione dei tre soggetti c’è stato un sms inviato da Manuela Cacco a Freddy Sorgato il 30 gennaio alle ore 18:58. In questo sms c’era scritto “Asaaas”. Se con la modalità T9 del cellulare si scrive questa parola, il correttore del cellulare da la seguente parola “Assassino”, “Assassini”. In seguito al seguente sms inviato la donna ha inviato a Sorgato altri sms privi di senso compiuto, presumibilmente inviati per mascherare il precedente. La sera in cui è stata fermata, gli inquirenti le hanno contestato l’sms, ma la donna ha riferito: “Non blocco la tastiera, è partito”. Prima dell’sms “Asaaas” c’era stata una lite telefonica tra Manuela e Freddy e la donna aveva inviato il seguente sms: “E visto che sono un’amica, mi posso permettere di dirti che sei uno stronzo arrogante. Non esisti solo te. Vola basso caro che a volte volare alto”. Si apprende inoltre che fino alla notte del 16 gennaio non vi è alcun contatto tra i tre soggetti, il passaggio di Manuela in piazza Insurrezione avviene la notte della scomparsa di Isabella.  Manuela Cacco interloquisce con la sim del padre, anche se in data 15 gennaio –nel pomeriggio-  risulta un chiamata tra lei e Freddy, ma senza risposta. Quella sera Isabella doveva andare a cena con Freddy. Dopo mezzanotte iniziano le chiamate tra i soggetti sopracitati; alle 00.55.49 del 16 gennaio parte una chiamata dal cellulare di Debora Sorgato al cellulare di Manuela Cacco , ma senza risposta. Questo ultimo contatto avviene poco prima che venissero fotografate rispettivamente l’Audi di Freddy con Manuela vestita da Isabella e a seguito la Golf di Debora. Le auto sono state fotografate una dietro l’altra in piazzale Stanga. Nel procedimento si legge: “precede di pochi secondi la partenza della “carovana” costituita dalle due auto (l’Audi di Freddy con a bordo Manuela “vestita” da Isabella e la Golf di Debora) fotografate, una dietro l’altra, in piazzale Stanga”.
 
Proseguono le ricerche del corpo di Isabella Noventa, scomparsa da Padova la sera del 15 gennaio e uccisa da Freddy Sorgato, suo ex compagno e amico. Le ricerche degli investigatori ricominciano dagli argini del Brenta, sono tante le squadre ad operare per la ricerca del corpo. L’area su cui concentrano le ricerche gli inquirenti riguarda circa un tratto del fiume Brenta lungo un km, sono all’opera i sommozzatori che stanno analizzando il tratto alla ricerca del corpo. La zona in questione è stata indicata ieri da Freddy. Alle ricerche partecipa anche il fratello di Isabella, Paolo Noventa. Sarebbe stata rinvenuta anche una borsa su quei luoghi, ma non apparterrebbe ad Isabella. 
 
Era stata effettuata la prima battuta di ricerca in seguito alle dichiarazioni spontanee rese da Sorgato davanti al Gip. L’uomo è stato condotto intorno alle 15.30  nei luoghi che aveva indicato, è rimasto lì soltanto un’ora però. Le ricerche si sono incentrate nelle zone  del Brenta e del canale Piovego, poiché aveva riferito di aver gettato il corpo vicino casa sua, nel fiume Piovego. Sono terminate alle ore 20.00. Freddy è stato condotto sui luoghi in manette e con i poliziotti, l’uomo ha indicato l’argine del Brenta, luogo situato vicino al ponte di Noventa, precisamente in Via Argine destro Brenta. Il luogo in questione dista appena cinque minuti a casa sua. Si apprende inoltre che Sorgato possiede un magazzino vicino al luogo in cui ha riferito di aver gettato il corpo di Isabella. Le ricerche degli inquirenti si sono concentrate anche lì, ma con esito negativo. Per stabilire come sono andate realmente le cose è indispensabile eseguire l’autopsia e per gli inquirenti è fondamentale trovare il cadavere per chiarire i dubbi che aleggiano attorno a quella notte. Ma cosa dice Freddy ai Magistrati? “E’ successa una cosa inaudita, Ho fatto tutto da solo, l’ho soffocata durante un gioco erotico, una pratica che facevamo come coppia nei rapporti sessuali” e poi riferisce di averla gettata nel fiume. Freddy Sorgato, Debora Sorgato e Manuela Cacco restano in carcere, a disporre il provvedimento restrittivo è stato il Gip di Padova che ha convalidato i provvedimenti sulla base di gravi indizi di colpevolezza, ha respinto quindi la richiesta ai domiciliari che aveva avanzato la difesa. Il Gip scrive: “Sotto l’aspetto del movente e dell’esatta compartecipazione, la vicenda deve essere ancora approfondita” i tre “hanno dato prova di manipolazione, spregiudicatezza, omertà e falsità… Se lasciati liberi, potrebbero cercare di inquinare le indagini”. In merito alle misure cautelari scrive: “Il pericolo di fuga è concreto in particolare per Freddy Sorgato, persona benestante e priva di legami familiari. Elevata è la pericolosità sociale dei tre indagati che hanno pianficato, organizzato e posto in essere un omicidio a seguito del quale non hanno palesato nessun pentimento, ravvedimento, cedimento se non di fronte a schiaccianti indizi”. 
 
Le dichiarazioni di Freddy. Il 18 febbraio  si è svolta l’udienza di convalida e Freddy Sorgato, ex fidanzato della donna, ha reso dichiarazioni spontanee: “La morte di Isabella Noventa è stato un tragico incidente”. Per quanto riguarda la morte parla di un tragico incidente, sembrerebbe durante un rapporto, ma ha escluso la responsabilità di terze persone. Il suo legale ha riferito: “Ha parlato di un tragico incidente avvenuto a casa sua che ne ha provocato la morte e ha ricostruito gli ultimi momenti  di quella serata e di aver agito da solo”. La difesa di Freddy aveva chiesto inizialmente gli arresti domiciliari sia per Freddy che per Debora, ma sono stati negati. La sorella di Freddy Sorgato, Debora, si è avvalsa della facoltà di non rispondere. Il suo avvocato ha riferito: “ha reso una telegrafica dichiarazione dicendo che non c'entra nulla con la morte di Isabella Noventa”. Per quanto riguarda l’amica di Isabella, la tabaccaia Manuela Cacco e la vicenda del giubbotto. Il legale ha precisato che Manuela ha raccontato la sua verità: “"La dichiarazione di Manuela è stata lunga. Ha raccontato che quella sera era andata a casa di Freddy perchè dovevano andare a ballare e non ha trovato nulla di strano. Non ha incontrato la sorella di Freddy, né ha notato nulla di strano. Lei era innamorata di Freddy”. La donna avrebbe raggiunto Freddy a casa poco prima dell’una e lui avrebbe chiesto a lei: “Mettiti questo giubbotto, devo coprire qualcosa che ho fatto”, ma non avrebbe spiegato il perché e soprattutto cosa stava coprendo, rimanendo sul vago. Ma per quale motivo è stata uccisa Isabella? Gelosia? E’ davvero credibile la tesi del gioco erotico finito male? Qual è la verità sulla morte di Isabella Noventa?

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Cerveteri, oli esausti e rifiuti pericolosi in un’autofficina: sequestrata l’intera area e denunciato il titolare

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I Carabinieri della Stazione di Cerveteri, in collaborazione con i Carabinieri del Nucleo Forestale di Civitavecchia, nonché del personale A.S.L. e Ufficio Tecnico e Polizia Locale di Cerveteri hanno svolto un’attività ispettiva presso un’autofficina.
Nel corso del controllo sono emersi gravi violazioni, sia sul piano amministrativo che su quello ambientale: non solo l’esercizio verificato è risultato privo delle previste autorizzazioni e comunicazioni agli Enti preposti, ma l’area ove il medesimo sorge è risultata caratterizzata dalla presenza di varie tipologie di rifiuti, soprattutto olii esausti, speciali e pericolosi, non adeguatamente trattati come invece previsto dalla vigente normativa di settore.
Il titolare dell’attività, immediatamente sospesa, è stato pertanto segnalato per i vari profili di responsabilità sia all’Autorità Giudiziaria che a quella sanitaria, mentre l’intera area interessata è stata posta sotto sequestro.

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Monterotondo, ladre in azione: arrestate 3 giovani donne

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MONTEROTONDO (RM) – I Carabinieri della Compagnia di Monterotondo, hanno denunciato tre giovani donne di origini romene, appartenenti all’insediamento spontaneo di via Tiburtina a Roma, gravemente indiziate del reato di ricettazione.
Dopo una segnalazione di furto giunta al 112, i Carabinieri sono intervenuti in un supermercato eretino dove hanno fermato tre donne nel tentativo allontanarsi, dopo essere state notate mentre cercavano di impossessarsi di alcuni prodotti dagli scaffali.
I successivi accertamenti svolti dai Carabinieri hanno consentito di rintracciare il veicolo utilizzato dalle fermate, all’interno del quale i Carabinieri hanno rinvenuto un grosso quantitativo di prodotti alimentari asportati da un altro supermercato.
Le donne, non avendo fornito una valida giustificazione sulla provenienza della merce, sono state denunciate alla Procura della Repubblica di Tivoli per il reato di ricettazione, ed è stato notificato loro il provvedimento di allontanamento dal comune di Monterotondo, emesso dal Questore di Roma, con divieto di ritorno per 3 anni.

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Roma, tempi duri per i borseggiatori: dal 1 marzo in manette 71 persone

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ROMA – Nelle ultime 48 ore, i servizi antiborseggio messi in atto dai Carabinieri del Comando Provinciale di Roma, intensificati nelle aree del centro storico maggiormente frequentate dai turisti e a bordo dei mezzi pubblici nonché presso le stazioni della metropolitana della Capitale in virtù delle festività della Santa Pasqua, d’intesa con la Procura della Repubblica di Roma, sono state arrestate 14 persone, tutte gravemente indiziate del reato di furto aggravato.
Dal 1 marzo, i Carabinieri dipendenti dal Gruppo di Roma, in totale, hanno arrestato 71 persone per borseggi nel centro di Roma e a bordo dei mezzi pubblici.
I Carabinieri della Stazione di Roma Via Vittorio Veneto hanno arrestato 4 cittadini cileni di età compresa tra i 31 e i 21 anni, sorpresi subito dopo aver asportato con destrezza il portafogli e il cellulare ad un turista italiano, intento a salire sul convoglio metropolitano fermata “Spagna”. Refurtiva prontamente recuperata e restituita alla vittima.
In piazza dei Cinquecento, i Carabinieri della Stazione di Roma Macao hanno arrestato due minorenni di origini bosniache di 13 e 17 anni, sorpresi insieme ad un complice che è riuscito a scappare, subito dopo aver sottratto il portafogli ad un turista che era intento a salire le scale di accesso alla metropolitana.
Stessa sorte per due cittadine romene di 20 anni entrambe, senza fissa dimora, arrestate dai Carabinieri di Roma Piazza Farnese, poiché sorprese in via dei Fori Imperiali, subito dopo aver asportato con destrezza il portafoglio ad un turista, che non si era accorto di nulla.
Presso la fermata metropolitana linea A fermata “Manzoni”, i Carabinieri della Stazione di Roma Viale Eritrea hanno arrestato due cittadini georgiani di 48 e 42 anni, già noti alle forze dell’ordine, sorpresi e bloccati subito dopo aver asportato lo smartphone ad un turista francese. Telefono immediatamente recuperato e restituito alla vittima.
I Carabinieri della Stazione di Roma Viale Libia hanno arrestato due cittadine bosniache di 24 e 51 anni, sorprese presso la fermata metropolitana “Cornelia”, subito dopo aver asportato con destrezza il portafogli di una turista austriaca.
A bordo del convoglio metropolitano, altezza fermata “Barberini”, i Carabinieri della Stazione di Roma Piazza Bologna hanno bloccato e arrestato un cittadino colombiano di 28 anni, sorpreso subito dopo aver asportato con destrezza il portafogli ad un passeggero tedesco che non si era accorto di nulla.
Sempre alla fermata “Barberini”, questa volta i Carabinieri della Stazione di Roma Salaria hanno arrestato in flagranza un cittadino romeno di 52 anni, sorpreso mentre tentava di impossessarsi con destrezza di un portafogli di un turista americano. Dagli ulteriori accertamenti, il 52enne è risultato anche destinatario di un ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica di Roma, per la stessa tipologia di reato.
Tutte le vittime di furto hanno sporto regolare denuncia-querela e tutti gli arresti sono stati convalidati.

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