Istanbul: Un milione di manifestanti per Erdogan "per la democrazia e per i martiri"

di Angelo Barraco
 
Un milione di manifestanti si sono riuniti in piazza a Yenikapi, nel distretto di Istambul, in risposta al fallito colpo di Stato in Turchia di tre settimane fa. La manifestazione contro i golpisti è stata denominata “per la democrazia e per i martiri” ed è stata fortemente voluta dal presidente Recep Tayyip Erdogan che ha chiesto al suo popolo una reazione nonché una prova di forza a seguito di quanto accaduto. Alla manifestazione hanno partecipati i maggiori leader dei partiti d’opposizione: Kemal Kilicdaroglu del Chp, Devlet Bahceli del partito nazionalista Mhp. Non è stato invitato invece il partito filo-curdo Hdp. La zona presso cui si è svolta la manifestazione si è riempita nelle prime ore del pomeriggio con soggetti vestiti di bianco e rosso che cantavano slogan inneggiando all’unità della Turchia e sventolavano la bandiera. I media parlano di circa un milione di manifestanti, ma vi sono fonti che riferiscono cifre notevolmente più alte e che si aggirano attorno ai tre milioni di presenti in piazza. Il presidente Erdogan è giunto in loco in elicottero accompagnato dalla moglie e con la folla bene accolto. Precedentemente aveva scritto il seguente post su Twitter “Invito tutti i miei cittadini a Yenukapi, per mostrare in modo inequivocabile e forte la nostra unità e solidarietà”. Giunto sul posto ha preso subito la parola e ha rivolto il suo sentito ringraziamento verso coloro che “a petto nudo” hanno fermato i golpisti. Tale affermazione è stata bene accolta dalla folla, generando fragore ed entusiasmo tra i presenti. Alla manifestazione hanno partecipato anche i familiari dei 239 “martiri” del fallito golpe, inoltre Binali Yildirim –primo ministro turco- ha fatto sapere che non sono ammessi slogan legati a partiti politici ma esclusivamente bandiere turche poiché si tratta di una manifestazione di unità del paese “Una sola nazione, una sola patria un solo Stato è lo spirito che deve prevalere”. Le misure di sicurezza sono elevate e vi sono circa 15mila poliziotti pronti ad assicurare l’ordine. Il presidente Erdogan si dice contento della partecipazione dei membri dell’opposizione e ritiene che la manifestazione di Yenikapi “rafforzerà la nostra unità”. Ma le ultime settimane di manifestazione pro Erdogan hanno portato all’arresto di circa 70mila persone tra giudici, militari, insegnanti, giornalisti, funzionari di stato e cittadini poiché sospettati di avere in qualche modo legami con il nemico numero uno di Erdogan, il movimento Fetullah Gulen, accusato di essere l’ispiratore del fallito colpo di Stato. Erdogan inoltre si rivolge alla folla dicendo “Se il Parlamento la voterà, reintrodurrò la pena di morte” aggiungendo poi “Staremo insieme come un'unica nazione, un'unica bandiera, un'unica madrepatria, un unico stato e un'unica anima”. Morte e unità, parole in netto contrasto tra di loro, parole che rievocano incubi di un passato politico molto lontano che ha intaccato alcuni paesi in modo indelebile e che ancora oggi giace nella memoria di chi vuole soltanto dimenticare gli orrori di regimi che non toglievano le catene al popolo.