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La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, conferma la sua vicinanza alle posizioni del presidente USA Donald Trump e del suo vicepresidente JD Vance, affermando che l’Europa “si è un po’ persa” negli ultimi anni. In un’intervista rilasciata al Financial Times, Meloni respinge come “infantile” e “superficiale” l’idea che l’Italia debba scegliere tra Washington e Bruxelles, pur sottolineando che gli Stati Uniti rimangono il “primo alleato”. Una posizione che, per le opposizioni, sta trasformando il Paese in un’”Italia a Stelle e Strisce”.
Sul fronte commerciale, la premier invita alla cautela dopo le dichiarazioni di Trump sui dazi, criticando le reazioni di alcuni leader europei come “troppo d’istinto”. La strategia del governo italiano, spiega, sarà quella di lavorare sulle “grandi differenze sui singoli beni” per individuare una “buona soluzione comune” con gli USA. Parallelamente, dietro le quinte si lavora a un possibile viaggio a Washington per rafforzare i rapporti con l’amministrazione statunitense.
Le affermazioni di Meloni hanno scatenato reazioni accese dalle opposizioni. La segretaria del Pd, Elly Schlein, l’accusa di aver “ammainato la bandiera italiana ed europea” per indossare il “cappellino Maga” (Make America Great Again), definendola “un cavallo di Troia dell’amministrazione USA” nella partita sulle tariffe commerciali. A rincarare la dose, il leader del M5S, Giuseppe Conte, che ironizza sul tentativo della premier di ottenere un incontro con Trump: “Dopo i bacetti da Biden a suon di invii di armi, ora manda cuoricini a Trump sui giornali internazionali”. Critico anche Angelo Bonelli (Avs), che la definisce “vassalla” dell’ex presidente USA, mentre Benedetto Della Vedova (+Europa) la descrive “paralizzata, tra la fascinazione ideologica per il trumpismo e il rischio della marginalità”.
A innescare ulteriori polemiche, un tweet del vicepremier Matteo Salvini, che si schiera senza esitazioni: “Tra Trump che lavora per la pace e l’asse Macron-von der Leyen che parlano di guerra e armi, non abbiamo dubbi da che parte stare”. Una posizione che, secondo Riccardo Magi (+Europa), equivarrebbe ad annunciare “Italexit e Melonexit in un solo tweet”. Salvini ha inoltre rilanciato l’idea di una missione con imprese italiane per rafforzare la partnership con gli Stati Uniti, un’iniziativa che avrebbe causato irritazione a Palazzo Chigi e alla Farnesina.
Anche sul fronte della sicurezza e della crisi ucraina, Meloni prende le distanze dalle posizioni europee, bocciando la proposta franco-tedesca di una forza di rassicurazione per Kiev, giudicandola un’iniziativa che “potrebbe essere vista più come una minaccia” da Mosca. La premier ribadisce invece il suo sostegno all’estensione dell’articolo 5 della NATO all’Ucraina, ritenendolo un approccio “più facile ed efficace”. Conferma inoltre l’impegno italiano a rispettare il target del 2% del PIL per le spese della difesa, pur esprimendo riserve sull’impatto economico del programma ReArm Europe.
Nel pieno di questo scenario geopolitico teso, le scelte della premier sollevano interrogativi sul futuro delle relazioni dell’Italia con l’Unione Europea e sulle implicazioni di un avvicinamento sempre più marcato agli Stati Uniti, in particolare alla visione politica di Trump. Il rischio, secondo le opposizioni, è che l’Italia stia virando verso un’identità sempre più a “Stelle e Strisce”.