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di Silvio Rossi
È stata una partita sofferta, d’altronde gli spagnoli erano avversari che facevano paura. Abbiamo maledetto il tabellone quando abbiamo scoperto che, nonostante il primo posto nel girone, agli ottavi di finale dovevamo affrontare le furie rosse.
Era nei nostri ricordi il 4 a 0 subito nella finale di quattro anni fa, una partita nella quale gli iberici ci avevano dominato, non lasciando agli azzurri la minima possibilità di giocare. Nonostante ciò, anche gli spagnoli non hanno gradito la nostra nazionale come avversaria già agli ottavi di finale.
Nelle competizioni importanti gli azzurri sono sempre un osso duro, una delle squadre più organizzate, indipendentemente dagli uomini che vestono la maglia azzurra. E così è stato anche allo stadio St. Denis, dove gli azzurri hanno dimostrato sul campo che nessuno, che si chiamino Spagna, Germania, o i padroni di casa della Francia, possono portarsi a casa la partita senza fare i conti con noi.
Una partenza decisa, con il pressing alto, specialità per cui i nostri avversari sono diventati famosi negli ultimi anni, un sacrificio esemplare da parte di tutti gli interpreti, hanno portato l’Italia in vantaggio nel primo tempo, con gol di Chiellini, abile a respingere in rete una corta risposta di De Gea, dopo una punizione di Eder e un primo tocco di Giaccherini.
Il secondo tempo, dopo alcune azioni di contropiede italiane che almeno in un paio di occasioni avrebbero meritato altra conclusione, ci ha visti soffrire nell’ultimo quarto d’ora per via del forcing avversario, culminato in un paio di conclusioni sventate da un Buffon in condizione straordinaria.
È stato il “solito” Pellè a mettere al sicuro il risultato, concludendo in rete un cross di Darmian, subentrato nel finale a Florenzi, al primo minuto di recupero. L’Italia ha vinto questa sfida con il carattere, lo stesso che caratterizza il suo allenatore Antonio Conte, con la compattezza del gruppo, con quel qualcosa in più che solo i campioni sanno tirare fuori al momento giusto. Conte, oltre alla guida della squadra, al trionfo azzurro nello stadio parigino, ha avuto un altro grande merito. Dopo le prime due partite con Belgio e Svezia, quando a dare spettacolo, nonostante le sconfitte, sono stati i settori che ospitavano i tifosi belgi e svedesi, colorato nel primo caso di rosso, e nella seconda partita di giallo, per via delle magliette delle rispettive nazionali indossate, ha chiesto ai tifosi azzurri di andare allo stadio indossando una maglia azzurra, per dare compattezza, senso di unità. E i tifosi hanno risposto, in questa gara, allo stimolo del CT. Un mare di maglie azzurre ha colorato il St. Denis, celebrando nel migliore dei modi l’impresa sul campo.
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