ITALIA SVEZIA: DA UNA BRUTTA PARTITA A UNA GRANDE SORPRESA

di Marco Martone

Un’Italia sparagnina, senza troppa fantasia e senza grande ispirazione ma anche terribilmente cinica e concreta, riesce nell’impresa di battere la Svezia, con un bellissimo gol di Eder nel finale di partita e mette così al sicuro la qualificazione al turno successivo del Campionato Europeo di Francia.

Una brutta partita, forse la più brutta del torneo ma l’Italia è così, sa vincere soffrendo e anche senza grandi meriti qualche volta. Conte si affida ai suoi “titolarissimi” e contro Ibrahimovic e soci manda in campo dieci degli undici giocatori che hanno sconfitto il Belgio, nella gara di apertura. L’unico avvicendamento riguarda il lato sinistro, dove il romanista Florenzi è stato preferito a Darmian, deludente contro i diavoli rossi. Solo panchina per Lorenzo Insigne, la cui tecnica poteva invece dare alla formazione azzurra quella imprevedibilità mancata per quasi tutti i 90 minuti. L’impressione è che il giocatore del Napoli avrà poche occasioni per mettersi in mostra, a meno che il commissario tecnico non decida di fare ampio turnover nell’ultima gara in programma per la fase a gironi.

La partita si è giocata nel primo pomeriggio e non è escluso che il caldo abbia potuto avere il suo peso. Certo è che la Nazionale è apparsa subito in condizioni meno brillanti rispetto a qualche giorno prima. Anche dal punto di vista mentale i nostri giocatori non hanno avuto uno straordinario approccio alla gara. Non ha fatto molto di più la Svezia, a dire il vero e la conseguenza è stata un primo tempo inguardabile, senza emozioni e in pratica senza tiri in porta, né da una parte né dall’altra. Nella ripresa scende in campo una squadra più motivata e arriva subito un’occasione per Pellè, che però spara alto sulla traversa. Sembra la svolta, invece la luce si spegne di nuovo e torna la noia che ha accompagnato le due squadre fino al termine, con l’eccezione della traversa di Parolo all’81esimo e la perla finale dell’attaccante dell’Inter, che ha scaraventato in fondo alla rete con un gran tiro a giro, dopo aver superato due giocatori della difesa svedese. Piaccia o no questa è l’Italia, così sa vincere la squadra azzurra e fare troppa filosofia sul bel gioco è pura accademia.