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Italicum: strappo del M5S

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Tempo di lettura 3 minuti Ad oggi con le evidenti difficoltà della giunta del Campidoglio, il Movimento ha depositato una mozione che accellera l'approvazione di una nuova legge elettorale con formula proporzionale

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di Paolino Canzoneri

 

Alla vigilia del voto delle mozioni sulla legge elettorale a Montecitorio il M5S tira un colpo basso proponendo una totale bocciatura dell' Italicum dopo il rinvio da parte della Consulta dell'udienza sull'italicum prevista per il prossimo 4 Ottobre. Appare evidente una repentina inversione di marcia del Movimento che all'indomani della vittoria di Virginia Raggi a Sindaco di Roma aveva attenuato se non escluso l'emergenza di cambiamento della legge elettorale; Il vice presidente della Camera Di Maio stesso aveva affermato a fine Giugno che non era di certo una priorità del Movimento.

Ad oggi con le evidenti difficoltà della giunta del Campidoglio, il Movimento ha depositato una mozione che accellera l'approvazione da parte della Camera di una nuova legge elettorale con formula proporzionale che è stata letta come una sorta di aggiornamento del "Democratellum" del 2014  frutto di una solita consultazione online ottenuta con la partecipazione e adesione di oltre 30mila iscritti al Movimentoche che mira all'introduzione di un sistema proporzionale stavolta con preferenze e un voto di penalizzazione teso ad eliminare dalla lista un candidato senza premio di maggioranza.

Ancora più aspra appare l'affermazione dei deputati della commissione Affari costituzionali, ai giornalisti il pentastellato Nuti afferma con determinazione: "Pensiamo che questa legge elettorale Italicum vada abolita e non modificata. I partiti anzicchè fare una legge che permetta ai cittadini di votare direttamente i propri rappresentanti senza intermediazione dei partiti fanno questo tipo di leggi "vergogna" e dovrebbero invece pensare ad abbassare le tasse e ridurre gli sprechi".

La voce degli altri deputati si leva concorde e usa toni altrettanto decisi: "L'Italicum va cancellato tout court in quanto non è una legge migliorabile perchè è antidemocratica e incostituzionale. Il governo Renzi sembra composto da un gruppo di dilettanti allo sbaraglio perchè non è stato neanche in grado di scrivere una buona legge elettorale, dopo la bocciatura del Porcellum da parte della Consulta. Non ci piace l'Italicum, a prescindere dal fatto che possa farci vincere le elezioni o meno, perchè a noi sta di più a cuore l'interesse dei cittadini, che devono essere adeguatamente rappresentati in Parlamento sia alla Camera che al Senato".

Il nostro presidente del Consiglio non ha fatto attendere una sua replica e con un certo rammarico ha risposto alla mossa inattesa del Movimento e alle dichiarazione dei deputati: "Noi siamo totalmente disponibili a cambiare, per il Movimento il ballottaggio è antidemocratico, non credo che le sindache Chiara Appendino e Virginia Raggi siano d'accordo, sennò non sarebbero state elette. Ora aspettiamo Silvio Berlusconi e Matteo Salvini così tutte le posizioni sono in campo e poi faremo le modifiche. Cambiare la legge elettorale prima del referendum? La discussione parlamentare viene gestita dal Parlamento; Il governo ha data massima disponibilità, ma tocca al Parlamento decidere. Il referendum non riguarda la legge elettorale e questo la Consulta lo ha chiarito". Oggi il gran giorno di una votazione che impegnerà il Parlamento in una sorta di spiegazione delle proprie forze e si ascolteranno le richieste dei pentastellati che vedono una proporzionale con preferenze e circoscrizioni medio-piccole che garantiscono sia una certa vicinanza fra l'elettore e chi lo rappresenta che una maggiore vicinanza fra forze politiche di diversa entità e robustezza. Le altre forze politiche del centrodestra Forza Italia e Lega non intendono interferire al momento: "Non togliamo le castagne del fuoco del premier". Roberto Calderoli aggiunge: "A questo punto i motivi per votare no al referendum restano tutti, anzi si rafforzano, perché resta sul tavolo il pericolo rappresentato dal combinato disposto tra questa legge elettorale e la riforma costituzionale che, in questo modo, ci porterebbero verso una deriva autoritaria, verso un regime a cui i cittadini si opporranno votando per il no".

Di parere concorde anche il senatore Gaetano Quagliarello. Laconico commento del premier che impegnato all'ONU commenta:"Avverto una certa sproporzione tra le grandi questioni che riguardano il futuro dei cittadini, gli investimenti sulla crescita, la ricerca, in discussione all'Onu, e le piccole vicende quotidiane che tanto appassionano più la classe politica che i cittadini, le regole del gioco su chi andrà in Parlamento la prossima volta".

Politica

Basilicata regionali, la metá degli elettori diserta le urne: centrodestra si riconferma con Bardi

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Il centrodestra resta alla guida della Basilicata. In un voto segnato dal forte astensionismo (alle urne il 49,8%), Vito Bardi ottiene la riconferma con largo distacco su Piero Marrese, su cui il centrosinistra ha puntato dopo una serie di retromarce.

Bardi è stato confermato governatore della Basilicata con il 56,63% dei voti, secondo i risultati definitivi dello scrutinio. Marrese ha ottenuto il 42,16% dei consensi. Al terzo candidato Eustachio Follia è andato l’1,21%. Fratelli d’Italia risulta il partito più votato, con il 17,39%. Segue il Partito democratico col 13,87%. Nella coalizione di centrodestra Forza Italia ottiene il 13,01% dei voti, mentre la Lega si ferma al 7,81% dei consensi seguita da Azione con il 7,51%. Nel centrosinistra il Movimento 5 stelle ottiene il 7,66%, dietro a Basilicata casa comune (11,18%). 

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Politica

Basilicata, regionali: scontro all’ultimo voto tra centrodestra e centrosinistra

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Urne aperte fino alle 15 di oggi

È stata al 37,74 per cento l’affluenza degli elettori lucani nella prima giornata di voto. Nel 2019 l’affluenza alla chiusura dei seggi fu del 53,52 per cento ma fu quella anche la percentuale definitiva, perché si votò solo la domenica. In provincia di Matera la prima giornata di voto si è conclusa con un’affluenza del 40,98 per cento (56,03% nel 2019); in provincia di Potenza l’affluenza è al 36,31 per cento (52,40 per cento cinque anni fa). A Potenza, alle ore 23 la percentuale è stata del 49,92 per cento (68,79 per cento cinque anni fa); a Matera è stata del 41,66 per cento (nel 2019 fu del 59,89 per cento).

La scarsa affluenza – almeno finora – rende ancora più combattuto il confronto tra centrodestra e centrosinistra.

Lo schieramento che sostiene Vito Bardi, ricandidato dal centrodestra “allargato” ai partiti di Calenda e Renzi, conta proprio sul lavoro svolto dai candidati stretti attorno ai sette simboli che compaiono sulla scheda consegnata agli elettori. Cinque i simboli che sostengono il candidato presidente del centrosinistra, Piero Marrese, che conta principalmente sull’alleanza fra Pd e M5s. C’è curiosità per capire quanto consenso raccoglierà Eustachio Follia, leader lucano del movimento politico europeo Volt. E quindi, fra un elettorato che non ha affollato le 682 sezioni allestite nella regione e un pronostico sull’esito del voto tutto da chiarire, una curiosità e una puntata polemica hanno animato la prima giornata delle elezioni. La curiosità riguarda un vassoio di dolci per la colazione portato in un seggio di Lagonegro: peccato che la confezione di cartone bianco portasse attaccato il “santino” di un candidato dello schieramento di centrodestra. Un tentativo in extremis di raccogliere qualche voto? E’ difficile crederlo ma su questa curiosità scatta poi la polemica. “Basilicata Casa Comune” – lista dello schieramento di centrosinistra – ha attaccato duramente il candidato ritratto nell’immagine, dicendo che “si è oltrepassato ogni confine etico e di legalità”.

Nel ricordare che “la legge impone di rispettare la neutralità e l’integrità dei luoghi di voto, garantendo che ogni cittadino possa esprimere liberamente la propria scelta senza influenze esterne”, la lista ha definito l’arrivo del portavivande “targato” “un tentativo grave di influenzare gli elettori con gesti di cortesia” che si trasformano – proprio per la presenza del “santino” – di “un atto illegale”. Sul filo della battuta, le parole di Enzo Amendola (Pd) che si complimenta con Marrese per il “sorriso” sfoggiato al seggio dove l’aspirante presidente della Regione ha votato. “Bravo Piero Marrese, avrei pubblicato anche la foto del principale avversario di Piero, ma Bardi ha già votato?”.

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Economia e Finanza

Taglio di 500 miliardi di Spesa Pubblica: lunedì la proposta di legge che parte dal basso

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Maria Grazia Cucinotta “madrina” dell’iniziativa

Lunedi 22 aprile presso la Corte di Cassazione a Roma il comitato Stiamo Uniti sostenuto da Adusbef, Annild, Codacons, Comitato dei 500 e Unione Popolare, per mano del presidente, l’avvocato Evandro Senatra, presenterà una proposta di Legge d’iniziativa Popolare per il Taglio di 500 Miliardi di Spesa Pubblica.

Un’ impresa in apparenza titanica ma che punta a rivoluzione in modo deciso il nostro Paese.

Ci saranno 2 mesi di tempo per raccogliere almeno 50.000 firme richieste dalla Legge

Un taglio traversale ove i principali risparmi proverranno da:

  • 13 miliardi di tagli nei costi della politica italiana;
  • 10 miliardi abolendo i cosiddetti Enti inutili;
  • 39 miliardi da recuperare riprendendo le nostre risorse dalle fondazioni bancarie;
  • 60 miliardi vendendo parte degli immobili e dei terreni pubblici;
  • 12 miliardi e mezzo potrebbero provenire eliminando sprechi e inefficienze del trasporto pubblico locale;
  • 40 miliardi velocizzando l’intero comparto giustizia;
  • 251 con una cartolarizzazione concordata recuperando i crediti dell’Agenzia delle Entrate;
  • 30 miliardi eliminandogli sprechi negli acquisti della Pubblica Amministrazione.

Un risparmio che ammonterebbe a quasi 10 manovre finanziarie ma che lo stesso Comitato Stiamo Uniti ha già pensato di indirizzare ad aiuti alle famiglie in difficoltà, al taglio netto dell’enorme debito pubblico, ai malati in difficoltà, ad un massiccio taglio delle tasse e fare in modo che si possa aiutare con concretezza in italiani in difficoltà con i mutui.
Una vera rivoluzione copernicana che se avverrà potrà riportare, stante le indicazioni dei componenti del Comitato, ad un nuovo e più concreto Boom Economico Italiano.

Al telefono abbiamo sentito l’avvocato Evandro Senatra, che ci ha dichiarato:

È un progetto che interessa non solo chi vive oggi nel nostro Paese ma, soprattutto, le generazioni future che potranno vivere in una Nazione davvero unica.

Presidente questo taglio, come Le dicevo, sembra davvero una impresa titanica?

Assolutamente si ma crediamo davvero nei nostri concittadini che capiranno senza alcun indugio l’alto valore della nostra lodevole iniziativa.
È il frutto di un lavoro di squadra e non posso esimermi dal ringraziare l’anima di questo Comitato.

Può svelarci il nome?

Certo l’amico Roberto Mezzaroma che ci ha messo a disposizione la sua struttura sede dei nostri uffici. Roberto è un uomo di alto lignaggio morale e profondamente religiosa oltre che ottimo conoscitore dei meandri della struttura pubblica italiana, politica e burocratica e anche della Comunità Europea essendo stato anche parlamentare europeo.
Ma gli altri componenti non sono da meno. Ed in più voglio ringraziare l’operato di Maria di Prato, una donna imprenditrice, cuore ed anima del Comitato dei Promotori.

Un’altra “primizia” per la nostra testata?

Guardi Le dico che fa parte del nostro gruppo ed è la “madrina” delle nostre iniziative la stupenda attrice Maria Grazia Cucinotta. Una donna che vuole da sempre essere di aiuto all’Italia di cui è ambasciatrice nel mondo di bellezza e di raffinatezza.

Che messaggio vuole inviare alle italiane ed agli italiani?

Di credere in questo progetto. Basterà recarsi nelle segreterie comunali muniti del proprio documento di identità e firmare questo progetto.
È l’occasione per tornare davvero quella meraviglia di paese che tutto il mondo invidia.
È un dovere nei confronti delle generazioni future.

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