JEAN CLAUDE JUNCKER E’ IL NUOVO PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA

Alla Sessione Plenaria, oggi il Parlamento Europeo con 422 voti a favore, ha eletto Jean-Claude Juncker con scrutinio segreto, Presidente della nuova Commissione Europea, e sarà in carica dal 1° novembre 2014 per i prossimi cinque anni. Duro colpo per l’antagonista Juncker è Martin Schulz

di Cinzia Marchegiani

Bruxelles – Duro colpo per Juncker è Martin Schulz, oggi il Parlamento europeo, nella Sessione Plenaria con 422 voti a favore, 250 contrari e 47 astenuti su 729 voti espressi (il numero minimo di voti necessari era di 376) ha eletto Jean-Claude Juncker, a scrutinio segreto come Presidente della nuova Commissione Europea che sarà in carica dal 1° novembre 2014 per un periodo di cinque anni. Jean-Claude Juncker è il l primo Presidente democraticamente eletto della Commissione. Per la prima volta nella storia dell'UE, il Parlamento europeo ha eletto – e non solo approvato – il presidente della Commissione europea, a seguito di una proposta del Consiglio europeo, secondo le regole stabilite dal Trattato di Lisbona (dicembre 2009).

Il 27 maggio 2014, presso la sede europea a Bruxelles in un vertice informale, si erano dati appuntamento i capi di stato europei per valutare i risultati delle elezioni e individuare il candidato Presidente della Commissione Europea. Di fatto sono stati determinanti il peso dei partiti non solo critici, ma assolutamente eurofobici che hanno tutta la volontà di mostrare i propri muscoli al blocco pro-UE. Ed è proprio il primo ministro britannico Cameron che attribuiva al voto un'indicazione che non poteva essere ignorata, affermando che i paesi membri devono riacquisire i poteri il prima possibile. Ricordiamo che tutti i leader avevano dato mandato al Presidente del Consiglio e di governo dei 28 stati membri dell’UE, Herman Van Rompuy affinché si potesse avviare le consultazioni con il neo Parlamento Europeo per individuare il Presidente della Commissione che deve guidare l’Europa per i prossimi cinque anni, già critici molto al blocco di partenza. Lo stesso aveva dichiarato l’intenzione di contattare i presidenti eletti dai gruppi politici che si sarebbero da poco costituiti. Van Rompuy in quell’occasione aveva detto che, per quanto riguarda l'elezione di un nuovo presidente della Commissione europea, i vertici della UE ne avevano preso atto con una lettera inviata con cui impegnano con un mandato Jean-Claude Juncker, l'ex primo ministro del Lussemburgo, candidato del Partito Popolare Europeo (PPE), che con i suoi 213 su 751 seggi risulta il più grande gruppo politico di centro-destra per formare la maggioranza richiesta del Parlamento europeo. L’antagonista a Juncker, Martin Schulz dell'Alleanza Progressista di Socialisti e Democratici, si collocava al secondo posto con i 191 seggi. E proprio le incertezze e i malumori per le nomine dei candidati alla presidenza della Commissione europea hanno fatto emergere gli attriti che ormai non sono più celati e un'unica realtà, che lo stesso Van Roumpuy non ha potuto più nascondere: “L’Unione Europea è in crisi economica e ha bisogno di avere un’agenda orientata a un futuro positivo, di crescita, di competitività e di occupazione. Abbiamo bisogno di un’unione economica e monetaria più funzionante oltre che certamente di preservare l’Unione stessa.”

Un'Europa cristalliazata in una morsa letale, deve ricucire la fiducia che gli era stata riposta al primo mandato. Spira vento nuovo in Unione Europea?