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Esteri

Kashmir: polizia spara sulla folla, almeno cento feriti

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Tempo di lettura 2 minuti La zona in cui si è verificato lo scontro è situata a settanta chilometri a sud di Srinagar

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Ang. Barr.
 
India – Nel corso di una manifestazione a cui partecipavano migliaia di persone, nella parte indiana del Kashmir, l’esercito indiano ha sparato sulla folla una serie di pallottole di gomma e ha lanciato gas lacrimogeni, cagionando il ferimento di almeno cento manifestanti. Una scia di sangue che sembra non volersi fermare, con alla base il dissenso alla sovranità dell’India sul Kashmir. La notizia è stata resa nota dalla polizia e si apprende inoltre che gli scontri tra poliziotti e manifestanti sono iniziati quando quest’ultimi erano diretti verso un villaggio nel distretto di Shopian e la Polizia ha cercato di bloccarli. La zona in cui si è verificato lo scontro è situata a settanta chilometri a sud di Srinagar, la città più importante del Kashmir indiano. Si apprende inoltre che i leader separatisti kashmiri Ali Shah Geelani, Mirwaiz Umar Farooq e Yasin Malik erano stati inviati a New Delhi dal primo ministro Narendra Modi per mediare e riportare alla normalità il marasma che è in atto nella regione, ma il leader separatista ha declinato l’invito.
 
Le azioni della Polizia  in kashmir sono ben note e nella metà di agosto è stato brutalmente ucciso un maestro indiano di trent’anni –secondo fonti locali- a seguito di percosse ricevute quando si trovava nelle mani della polizia indiana. L’uomo ucciso è Shabir Ahmad Moonga e fu arrestato insieme ad trenta persone a seguito di una manifestazione nel villaggio di Khrew. La Polizia ha restituito i resti alla famiglia ma alcuni testimoni che hanno potuto vedere da vicino il cadavere asseriscono che quel corpo presentava segni evidenti di torture. Le tensioni in Kashmir sono iniziate dopo l’uccisione di Burhan Wani per mano delle forze di sicurezza. Costui era un giovane comandante del gruppo clandestino terrorista Hizbul Mujaheddin. Da quel momento è scoppiato il caos sociale, è stato imposto il coprifuoco nei dieci distretti e il bilancio delle vittime e dei feriti è salito sempre di più. La vita dei cittadini si è interrotta bruscamente e con essa la normalità, lasciando spazio a scontri con i militari indiani. Strade deserte e la costante unica dei soldati che sorvegliano le strade e i negozi che ormai sono chiusi e le reti internet sono bloccate. I muri riportano le seguenti scritte “Burhan è il nostro eroe” oppure “Indian dogs go back”. Una situazione che ha imposto rigidità e che ha interrotto dei cicli e delle ritualità che rappresentavano un “marchio” per il territorio. E’ stata rimandata la stagione dei matrimoni, il coprifuoco è rigido e i giovani aspettano le ore 18, anche se qualcuno di essi sfida le forze armate pur di poter uscire e lo fa con in mano delle pietre. Un sistema economico bloccato, una cultura congelata poiché la situazione attuale non incentiva la crescita e la propensione allo studio e molti giovani rischiano di perdere anni scolastici. 

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Eccellenze sotto scatto

Vincenzo Campitelli: l’eccellenza accademica a Busan, un orgoglio italiano in Corea del Sud

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Il professor Vincenzo Campitelli, console onorario d’Italia a Busan, Corea del Sud, è una figura di grande rilievo nel panorama accademico internazionale. Di recente, ha ricevuto per il terzo anno consecutivo il prestigioso “Teaching Excellence Award” dalla Busan University of Foreign Studies (BUFS), diventando il primo docente straniero a conseguire questo riconoscimento tre volte di seguito. Questo traguardo, annunciato dall’Ambasciata italiana a Seoul, sottolinea l’impatto straordinario del professor Campitelli nel promuovere la lingua e la cultura italiane in Corea.

I corsi di lingua e cultura italiana e quelli di lingua latina tenuti dal professor Campitelli sono stati nuovamente insigniti del grado di eccellenza accademica, rafforzando la posizione dello studio dell’italiano nelle università coreane. Grazie al suo lavoro, l’italiano non è solo una lingua studiata, ma una chiave di connessione culturale tra l’Italia e la Corea.

Un percorso accademico e diplomatico di alto profilo

La carriera del professor Campitelli è caratterizzata da una solida formazione accademica e una serie di incarichi prestigiosi. Laureato in Lettere presso l’Università “La Sapienza” di Roma con il massimo dei voti, ha costruito una carriera accademica brillante a Busan, dove dal 2006 è professore associato di italianistica e letteratura latina​. Inoltre, dal 2015 svolge il ruolo di console onorario d’Italia a Busan, promuovendo intensamente la cooperazione culturale tra i due Paesi.

Un ambasciatore della cultura italiana

Oltre all’insegnamento, Campitelli ha coordinato numerosi progetti di rilievo, tra cui la Settimana della Lingua Italiana nel Mondo a Busan, eventi di diplomazia culturale e collaborazioni con università italiane di spicco come “La Sapienza” e l’Orientale di Napoli​. Quest’anno per la Settimana della Lingua nel Mondo, il professor Campitelli, delegato dal Ministero per l’organizzazione della manifestazione, è riuscito anche ad avere tra gli sponsor Costa Crociere, un marchio prestigioso marchio italiano che si sta facendo spazio nel mondo e ora anche in Asia Orientale.

L’eccellenza accademica e il suo ruolo diplomatico lo rendono un ambasciatore della cultura italiana, capace di connettere mondi apparentemente distanti e di donare lustro al nostro Paese.

Con la sua dedizione, il professor Vincenzo Campitelli è un esempio di come l’impegno nel campo della cultura possa contribuire a costruire ponti tra nazioni, valorizzando l’Italia nel mondo.

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Cronaca

Germania, stretta sui controlli ai confini: un esempio per l’Italia?

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Il governo tedesco introduce controlli rigorosi. Italia pronta a valutare la stessa via per la sicurezza nazionale

Il governo tedesco ha deciso di ripristinare i controlli alle frontiere per sei mesi, sospendendo temporaneamente l’accordo di Schengen. L’iniziativa, annunciata dal cancelliere Olaf Scholz e dal ministro dell’Interno Nancy Faeser, mira a combattere l’immigrazione clandestina e identificare potenziali estremisti islamici. Faeser ha dichiarato: “I controlli ci permetteranno di fermare i criminali e proteggere la sicurezza nazionale”.

In Italia, il governo osserva con attenzione. Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha elogiato l’approccio tedesco, affermando che “l’Italia dovrebbe considerare misure simili per garantire il controllo dei flussi migratori e migliorare la sicurezza”.

Anche Giorgia Meloni, presidente del Consiglio, ha espresso sostegno all’iniziativa, sottolineando la necessità di un rafforzamento delle frontiere esterne dell’UE.

Dall’opposizione italiana, la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, ha criticato la misura, sostenendo che “questo approccio può danneggiare la solidarietà europea”. Schlein ha insistito sulla necessità di politiche migratorie basate sulla condivisione delle responsabilità tra i paesi membri.

Sul fronte tedesco, i Verdi hanno espresso perplessità, ribadendo che i controlli non devono compromettere i diritti umani e chiedendo una maggiore attenzione agli aspetti umanitari della migrazione. Il partito di destra Alternativa per la Germania (AfD), invece, ha applaudito la decisione, richiedendo controlli ancora più severi.

Queste misure giungono in un momento in cui l’Europa è di fronte a una crescente pressione migratoria, e la cooperazione tra gli Stati membri appare cruciale. L’approccio della Germania, sebbene temporaneo, potrebbe fornire spunti per l’Italia, che sta cercando soluzioni a lungo termine per affrontare la gestione dei flussi migratori.

Meloni: Lavoriamo a soluzioni innovative sui migranti, occhi puntati sul modello Albania

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni, dopo l’incontro con il primo ministro britannico Keir Starmer, ha ribadito la volontà di esplorare nuove strategie per la gestione dei migranti, con particolare attenzione al protocollo Italia-Albania. Meloni ha dichiarato che il progetto richiede ulteriore lavoro, ma potrebbe rappresentare un modello innovativo in Europa per processare le richieste d’asilo. Sottolineata anche la necessità di intensificare la lotta al traffico di esseri umani, unendo forze di sicurezza e intelligence.

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Cronaca

Tentato assassinio a Donald Trump: Fermato un 58enne armato di AK47 in Florida

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Un nuovo attentato contro Donald Trump è stato sventato mentre l’ex presidente giocava a golf nel suo club di West Palm Beach, Florida. Ryan Wesley Routh, 58 anni, proveniente dalle Hawaii, ha puntato un fucile contro Trump. Un agente del Secret Service ha individuato l’arma e aperto il fuoco, mettendo in fuga Routh, poi arrestato senza opporre resistenza. Il sospettato è ora sotto custodia della polizia.

L’FBI ha avviato un’indagine sul tentato omicidio, mentre il movente di Routh rimane oscuro. Tra i suoi post sui social, si evidenzia un forte interesse per la guerra in Ucraina, dove ha tentato di reclutare persone per la causa di Kiev.

L’ex presidente Trump, rassicurando i suoi sostenitori, ha dichiarato: “Sto bene, non mi arrenderò mai”. Questo è il secondo attentato nei suoi confronti in due mesi, aumentando le preoccupazioni per la sua sicurezza.

Il presidente Joe Biden e la vicepresidente Kamala Harris sono stati tempestivamente informati dell’episodio. Harris ha espresso sollievo dichiarando: “Sono felice che stia bene. La violenza non ha posto in America”. Anche Biden ha condannato l’episodio, sottolineando l’importanza della pace e della sicurezza nel paese.

Le misure di sicurezza attorno a Trump sono state intensificate, con la presenza di cecchini a protezione immediata durante l’evacuazione. Le indagini proseguono, mentre l’episodio aumenta la tensione in vista delle prossime elezioni, a soli 51 giorni dall’apertura dei seggi.

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