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Costume e Società

La bussola del successo: l'intervista a Paolo Gallo

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Tempo di lettura 6 minuti Parla l'autore del best seller alla terza edizione con oltre seimila copie vendute

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“…da domani non dire che cosa hai fatto, ma chiediti se ami quello che fai, che cosa hai imparato e se sei riuscito ad aiutare gli altri: il resto non conta”.
“…due categorie particolari di capi che possiamo trovarci ad affrontare: quella degli stronzi e quella degli stupidi. I primi “Si distinguono per il loro linguaggio forbito e farcito da emerite stronzate. Lo stupido “…ha la capacita` di sfiancare tutti, di mettere le persone in lotta tra di loro, di creare un clima di guerra”

Giovedì prossimo 24 novembre, alle 15:30, l’autore presenterà il libro presso la sede LUISS, Aula Toti, Viale Romania 32, Roma. Per informazioni e registrazione all’evento cliccare qui: http://www.luiss.it/evento/2016/11/24/la-bussola-del-successo-presentazione-del-libro-di-paolo-gallo
 


di Tiziana Bianchi

Paolo Gallo è responsabile delle Risorse Umane al World Economic Forum a Ginevra. Nella sua carriera – in Banca Mondiale, Citigroup, Banca Europea Ricostruzione e Sviluppo e all’International Finance Corporation di Washington – ha lavorato in oltre 70 nazioni e collaborato con ogni genere di organizzazioni. Speaker in eventi internazionali sulla leadership e lo sviluppo personale, scrive su Harvard Business Review Italia, su Forbes e sull’agenda del blog del WEF e collabora con l’Università Bocconi e la Ashridge Business School in Gran Bretagna.

Da questa incredibile esperienza umana, oltre che professionale, attraverso lo storytelling l’autore fornisce una fotografia dell’odierno tessuto sociale, definendo un diverso concetto di “carriera di successo” che, senza trucchi o scorciatoie, deve necessariamente ancorarsi ai propri valori ed aspettative, piuttosto che al mero reddito o alla posizione raggiunta. Il lettore si arricchisce di strumenti essenziali – la bussola ed il radar – per una navigazione sicura nel mare magnum del mondo del lavoro che, a ben vedere, risultano evidentemente utili per migliorare i rapporti interpersonali anche al di fuori del mondo del lavoro.

Un faro, insomma, per non perdere la rotta del proprio viaggio, che si stia per entrare nel mondo del lavoro o che si senta il bisogno di cambiare attività lavorativa. Un percorso interiore per una migliore consapevolezza di noi stessi e delle persone intorno a noi, per costruire e dare fiducia, verso l’amore per ciò che si fa. In sintesi, rilevando la totale identità` tra lavoro ed individuo, Paolo Gallo pone l’essere umano in quanto tale al centro del vero successo.

Alla sua terza edizione, nel 2017 sarà anche tradotto in otto lingue, il libro è dedicato a Renzo Gallo, Suo padre. Quanto ha pesato questa figura nel libro?
A volte le persone che non ci sono più nella tua vita, rimangono comunque molto presenti. Mio padre è mancato nel 1981, quando avevo sedici anni ma è nella mia vita, nelle scelte importanti. Quel primo giorno di scuola lo ricordo benissimo, è lui che mi fornì la definizione di successo dicendomi: “Paolo, da domani non dire che cosa hai fatto, ma chiediti se ami quello che fai, che cosa hai imparato e se sei riuscito ad aiutare gli altri: il resto non conta”. Tre domande semplici ma significative che, ancora oggi, al termine della giornata mi pongo e, se ad una delle tre rispondo negativamente, vuol dire che ho speso male il mio tempo.

Lei ha individuato la bussola ed il radar quali strumenti per avere una carriera di successo. Come procurarseli?
Il radar, come capacità di comprendere i pericoli o anche le opportunità, rimanendo vigili senza diventare paranoici e la bussola, la propria bussola morale, fondamentale per individuare la direzione, sono entrambi strumenti importanti, non alternativi. Sono già dentro di noi e rappresentano la capacità di ascoltare, osservare, guardarsi dentro (la bussola) e capacità di fare domande, di essere un po’ come un esploratore (il radar). In circa 12.000 interviste fatte durante la mia carriera ho capito che tutti hanno un tesoro dentro di se, il problema e` che a volte non lo si riesce a trovare o lo si cerca nel posto sbagliato.

I valori più alti dell’essere umano, pagina dopo pagina caratterizzano, inequivocabilmente, tutto il libro. Il vero successo è dentro di noi?
Il vero successo lo definiamo noi e nessun altro, non l’azienda, non la società. Il successo di un giornalista non può misurarsi con la capacità di diventare direttore di un giornale o caporedattore. In un sistema di questo genere saremmo tutti perdenti. Con questo lavoro ho cercato di fornire altri criteri come la capacità di apprendere, di rinnovarsi e la capacità di avere relazioni positive, basate sulla fiducia con le persone intorno a noi.

L’importante è il viaggio e non la destinazione finale. Perché?
Siamo sicuri che il modo di valutare il successo sia la destinazione finale? Se lo fosse i costi per ottenerlo sarebbero altissimi. L’importante è il processo, il modo in cui ci si comporta, s’impara e ci si relaziona con le persone, si fanno riflessioni sui propri errori in modo da migliorarsi, l’outcome non è rilevante. Quando sono stato promosso Vicepresidente alla City Bank nel giro di ventiquattrore sono diventato l’uomo più felice del modo, dopo due mesi, invece, lavorando venti ore al giorno, sono arrivato al limite delle mie forze e piangevo di notte.

Quando siamo a Roma facciamo come i Romani?
Tutto il mondo usa questo proverbio, ma quando chiedo cosa fanno i romani, nessuno mi fornisce risposta. Abbiamo, quindi, tutti la consapevolezza che quando si entra in un’organizzazione, in un sistema sociale, ci si deve adattare, poi, però, non riusciamo a capire a cosa adattarci. Le regole più importanti sono quelle non scritte, altrimenti si rischia facilmente il fallimento. L’importante è non perdere la propria individualità, altrimenti si diventa un pezzo dell’ingranaggio senza autonomia. Quando lavoravo alla City Bank, arrivavo alle 8:30 e non trovavo mai nessuno, gli altri arrivavano alle 10:00. Poi uscivo alle 18:00 e mi guardavano tutti stranamente perché lavoravano fino a mezzanotte. Dopo una settimana ho capito che l’orario era dalle 10:00 alla mezzanotte!

Gli individui sono come animali nello zoo. Secondo la Sua Matrice dei comportamenti, in quale quadrante collocherebbe se stesso e perchè?
Considerato il mio cognome, agli inizi della mia carriera sono stato davvero un pollo! Molto ambizioso con poca consapevolezza dell’organizzazione. Poi credo di essere stato per molti anni un cane: fedele alla struttura senza occuparmi degli aspetti politici. Poi ho capito che in quel modo non sarei andato avanti e dal 2001, quando mi sono trasferito a Londra, ho cercato di diventare elefante. Con alcune persone sono certo di esserci riuscito, in ogni caso nutro una positiva speranza. Di sicuro non sono mai stato un serpente. Il 3% della popolazione mondiale è psicopatica: di questa percentuale il 28-30% sono detenuti e intorno al 12% sono amministratori delegati. Quindi abbiamo una possibilità su dieci di incontrarne uno. L’individuazione dei serpenti è importante in modo da imparare a gestirli evitando di soffrire.

Se i capi possono essere ”stronzi” o “stupidi”. Quale categoria è più importante evitare? Esiste un capo stronzo e stupido? Quali dei due ha incontrato più spesso nel corso della sua carriera?

Come spiegato da Mario Cipolla, lo stupido ti fa un danno e, contemporaneamente, fa danno a se stesso, tutti sono perdenti. Due danni in un colpo solo! Ne ho conosciuti anch’io purtroppo, sono molto più pericolosi e numerosi degli stronzi; questi ultimi, generalmente insopportabili, pagano in prima persona le conseguenze dei propri errori. Di certo è preferibile evitare uno stupido. Si può incontrare anche uno stupido anche stronzo, ma in generale un aspetto prevale sempre sull’altro.

Come capo del personale Lei fornisce suggerimenti su come cercare lavoro o affrontare un colloquio. Ha lasciato qualche freccia al Suo arco?
Ho cercato di stimolare alcuni importanti riflessioni per aiutare a comprendere cosa si vuol fare da grandi prima di andare a farlo da qualche parte. Il 5% delle persone lascia il lavoro ottenuto dopo la prima settimana, il 60% si pente della scelta fatta nel giro di sei mesi. L’importante non è solo ottenere il lavoro, ma capire di che lavoro si tratta. Il colloquio si deve affrontare senza esserne vittime ma senza arroganza. Anche l’intervistato deve fare domande e cercare di capire e valutare a sua volta se il lavoro è quello giusto. Fate attenzione se il vostro futuro capo utilizza di più l’ “io” o “noi”; nel primo caso, molto probabilmente vi trovate di fronte ad un narcisista che ruba idee altrui.

Sottolineando l’importanza del concetto di fiducia, ne fornisce una precisa definizione, una vera e propria formula. Come ci e` arrivato?

Ho letto diversi libri che hanno trattato l’argomento, sono tutti citati. Durante i cinque anni nei quali ho scritto il libro, ho annotato tutte le situazioni che accrescevano o distruggevano la fiducia. Ad esempio, creare alte aspettative puó essere dannoso se, anche per poco, non si raggiunge il risultato dichiarato. Sulla scorta, quindi, di un’osservazione empirica ho fornito una diversa ed ampliata formula della fiducia.

Lei suggerisce di sostituire la parola “successo” con “valore”. “Amare ciò che si fa è la vera scoperta della fonte della giovinezza e della felicità”. Perché?
Perchè un miliardario di 67 anni, come Bruce Springsteen, ogni due anni in sei mesi canta in 120 concerti di tre ore e mezzo l’uno? Perché ha capito ciò che amava fare quando era molto giovane. Ha individuato la propria passione e coltivato il proprio talento. Si può avere passione, per il canto ad esempio, ma senza averne assolutamente talento. Oppure si può avere la grande fortuna che le due cose coincidano. Tutti abbiamo un talento dentro di noi, l’importante è scoprirlo e coltivarlo con impegno affinché questo diventi una caratteristica personale, professionalmente riconosciuta.

Regole vincenti per restare liberi. La liberta e` un valore assoluto?
Certamente, senza alcun dubbio! Ho letto molti libri, ma uno rimarrà per sempre dentro di me, Man’s Search for Meaning di Victor E. Frankl che ha scritto una frase meravigliosa che rappresenta una delle mie bussole: Between stimulus and response there is a space. In that space is our power to choose our response. In our response lies our growth and our freedom. Ci sono delle cose che accadono, degli stimoli, noi abbiamo la scelta per decidere di amplificare questo spazio per decidere qual è la tua risposta e, in questa risposta, c’è la tua libertà. Questa frase dovrebbe essere scolpita in ogni dove per tenerla sempre bene a mente.
La libertà non è fare ciò che si vuole, ma operare delle scelte che ci consentano di non essere ricattabili. Il vero successo, quindi, arriva quando comprendi che non sei più tu al centro della tua vita.

 

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Guida alla ricerca di prodotti e servizi ideali sul web

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Le attività sul web sono cresciute a dismisura in questi ultimi anni. Sono molteplici le piattaforme presenti sul mercato che offrono differenti tipologie di prodotti, dai più famosi e-commerce attivi nella vendita di beni di varia natura, dall’abbigliamento ai dispositivi elettronici, a quelli specializzati nella sottoscrizioni di servizi, come ad esempio nell’intrattenimento. Offerte che molto spesso generano parecchia confusione negli utenti, nel momento di scegliere i prodotti più appropriati. A tal proposito può tornare utile comprendere l’iter suggerito per arrivare all’acquisto corretto.

Individuare le proprie esigenze

Il primo passo da compiere è individuare quali sono le proprie esigenze durante la fase di ricerca, ovvero avere ben chiaro a cosa servirà il nuovo acquisto. Se per esempio si desidera comprare un nuovo smartphone, è fondamentale comprenderne l’utilizzo. Sarà il nuovo telefono principale o il cosiddetto “muletto” da adoperare solo in determinate circostanze? In base all’uso, saranno diverse le specifiche tecniche da ricercare (RAM, sistema operativo, risoluzione fotocamera, etc).

Eseguire un’accurata ricerca online

Il secondo step è effettuare un’accurata ricerca online, essenziale per accertare quali sono i beni e servizi più adatti. Si potranno usare i più popolari motori di ricerca, come ad esempio Google, indubbiamente il più noto. Molto utili anche i forum di settore, in cui trovare le esperienze di altri utenti.

Le più valide piattaforme mettono a disposizione le recensioni di altri clienti che hanno acquistato precedentemente il bene o sottoscritto il servizio. Possono tornare molto utili per farsi un’idea prima di decidere cosa acquistare. Ad esempio, se interessati ad un nuovo pc desktop, leggere le recensioni su alcuni modelli presenti sugli e-commerce di informatica, contribuirà a farsi un’opinione.

Confrontare le offerte

Per quanto riguarda il confronto delle offerte, è importante considerare i vari fattori disponibili sul mercato. Per chi è alla ricerca di bonus sulle scommesse, esistono siti online che evidenziano bonus, rimborsi, speciali offerte sia sul calcio che su altri sport come i maggiori tornei di tennis o le appassionanti corse di Formula 1 e persino concorsi speciali per i più appassionati.

Passando alle varie aziende, Amazon si distingue come un gigante dell’e-commerce, offrendo una vasta gamma di prodotti, dalle tecnologie all’abbigliamento e ai prodotti per la casa. La sua diversificata selezione e le frequenti promozioni la rendono una scelta popolare per molti acquirenti online. Groupon si differenzia per le sue offerte e sconti locali, che coprono una vasta gamma di esperienze, dai ristoranti alle spa e alle attività ricreative. È un’ottima risorsa per coloro che cercano offerte nella propria zona e desiderano esplorare nuove esperienze a prezzi convenienti.

Infine, Netflix è il leader indiscusso nel settore dei servizi di streaming, offrendo una vasta libreria di film, serie TV e contenuti originali. Con prezzi competitivi e una vasta gamma di opzioni, è diventato una risorsa imprescindibile per gli appassionati di intrattenimento in tutto il mondo.

Osservando questi semplici consigli, sarà possibile individuare i prodotti e servizi più appropriati, risparmiando tempo e denaro.

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Soggetto, sceneggiatura e copione: come nasce un film

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La creazione di un film coinvolge diverse fasi, dall’ideazione iniziale alla produzione finale. Ecco una panoramica di come nasce un film, includendo soggetto, sceneggiatura e copione:

Soggetto:

    • Il processo inizia con un’idea o un concetto per il film, noto come “soggetto”. Questo può provenire da varie fonti, come un libro, un articolo di giornale, una storia vera, un evento storico, una conversazione, un sogno o semplicemente dalla creatività dell’autore.
    • Il soggetto è una breve descrizione del nucleo centrale del film, spesso espresso in una o due frasi. Può includere la premessa, i temi principali e i personaggi chiave.

    Sceneggiatura:

      • Dopo aver sviluppato il soggetto, si passa alla scrittura della sceneggiatura. Questo è un documento più dettagliato e strutturato che espande il soggetto in una narrazione completa.
      • La sceneggiatura solitamente segue una struttura tradizionale che include l’introduzione dei personaggi e del mondo in cui vivono, lo sviluppo della trama attraverso conflitti e risoluzioni, e una conclusione soddisfacente.
      • La sceneggiatura include dialoghi, descrizioni delle scene e delle azioni dei personaggi. Può essere suddivisa in atti o sequenze per organizzare la narrazione.

      Copione:

        • Il copione è la versione finalizzata della sceneggiatura che viene utilizzata durante la produzione del film. Può includere ulteriori dettagli, come indicazioni per la regia, la fotografia, le scene d’azione e gli effetti speciali.
        • Il copione è un documento tecnico che fornisce istruzioni dettagliate per il cast e la troupe durante le riprese. Può essere modificato durante la produzione per adattarsi a esigenze specifiche o improvvisazioni degli attori.

        Produzione:

          • Una volta che il copione è completato, si passa alla fase di produzione, che coinvolge la selezione del cast e della troupe, la preparazione dei set, le riprese delle scene e altri aspetti pratici del filmmaking.
          • Durante la produzione, il regista lavora con gli attori e il team tecnico per portare il copione alla vita, interpretando le scene e catturando le immagini secondo la visione del film.

          Post-produzione:

            • Dopo le riprese, il materiale girato viene montato insieme per creare il film completo. Questa fase include il montaggio delle scene, l’aggiunta di effetti visivi, la registrazione e l’editing del suono, e altre attività per perfezionare il prodotto finale.
            • Durante la post-produzione, il film può subire ulteriori modifiche al montaggio o alla colonna sonora per migliorare la coerenza narrativa e l’impatto emotivo.

            Infine, una volta completata la post-produzione, il film è pronto per essere distribuito al pubblico attraverso cinema, televisione, streaming online o altri canali di distribuzione.

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            Vittorio De Sica: il Maestro del Neorealismo nel cinema italiano

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            Nel panorama del cinema italiano, pochi nomi risplendono con la stessa intensità e importanza di Vittorio De Sica. Regista, attore e icona del Neorealismo, De Sica ha lasciato un’impronta indelebile sulla storia del cinema, sia in patria che a livello internazionale. Il suo contributo al cinema italiano è stato non solo significativo, ma anche rivoluzionario, influenzando generazioni di cineasti e spettatori.

            Nato nel 1901 a Sora, in provincia di Frosinone, De Sica ha iniziato la sua carriera nel mondo dello spettacolo come attore teatrale, per poi approdare al cinema negli anni ’30. Tuttavia, è negli anni ’40 che ha raggiunto il suo apice artistico, diventando una delle figure centrali del movimento neorealista italiano. Con film come “Sciuscià” (1946), “Ladri di biciclette” (1948) e “Miracolo a Milano” (1951), De Sica ha portato sullo schermo storie di semplici persone comuni, mostrando la realtà quotidiana e le difficoltà della vita nell’Italia del dopoguerra.

            La capacità di De Sica di cogliere l’essenza umana nei suoi film è stata evidente anche nei suoi ruoli da attore. La sua performance memorabile in “Ladri di biciclette”, dove interpreta un disoccupato che cerca disperatamente di recuperare la sua bicicletta rubata, è stata acclamata dalla critica e dal pubblico, confermando il suo talento poliedrico.

            Ma è soprattutto il suo lavoro dietro la macchina da presa che ha reso De Sica una leggenda del cinema. I suoi film sono caratterizzati da una semplicità ed un’onestà straordinarie, con una fotografia in bianco e nero che cattura magistralmente l’atmosfera di povertà e speranza dell’Italia del dopoguerra. Inoltre, De Sica ha saputo dirigere i suoi attori in modo naturale e autentico, spesso scegliendo volti non professionisti per dare maggiore realismo alle sue storie.

            Oltre ai suoi contributi al Neorealismo, De Sica ha dimostrato la sua versatilità come regista con film di diversi generi, tra cui commedie brillanti come “Matrimonio all’italiana” (1964), con Sophia Loren e Marcello Mastroianni, e drammi intensi come “Umberto D.” (1952), una toccante storia di un anziano pensionato che lotta per sopravvivere in una società che lo dimentica.

            Il suo impatto sul cinema italiano e mondiale è stato riconosciuto con numerosi premi e riconoscimenti, tra cui quattro Oscar alla miglior sceneggiatura originale e un Leone d’oro alla carriera alla Mostra del Cinema di Venezia. Ma più importante di tutti i premi, il vero lascito di Vittorio De Sica è il suo straordinario corpus di opere cinematografiche, che continuano a ispirare e commuovere gli spettatori di tutto il mondo, dimostrando il potere senza tempo del cinema nel raccontare storie umane universali.

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