“La crociera” il nuovo libro di Gianluca Papadia: una narrazioni di fatti che appartengono alla nostra contemporaneità

“La crociera” è il titolo del nuovo libro di Gianluca Papadia scrittore poliedrico con la passione per il teatro e vincitore di tantissimi premi.
Originario di Pozzuoli Gianluca Papadia da sempre si caratterizza con i suoi libri e i suoi cortometraggi, le sue creazioni raccontano in maniera tragicomica, con storie singolari, narrazioni dei sogni, i vizi, le virtù, ma anche le difficoltà dell’uomo contemporaneo, Gianluca Ppadia si definisce un cantastorie dell’epoca del digitale mettendo in “scena”, in maniera originale, aneddoti del proprio quotidiano.

Nel libro ”La crociera” che contiene ben 14 racconti offre ai lettori un “viaggio”, attraverso la lente d’ingrandimento dello scrittore, narrazioni di fatti che appartengono alla nostra contemporaneità, di un mondo sempre più veloce ed alienante, sempre più individualista ed incredibilmente paradossale, ma reale.

L’Osservatore d’Italia ha voluto fare qualche domanda a Gianluca Papadia sul suo nuovo libro “La crociera” primo classificato al “Premio Marco Polo” ed anche delle difficoltà che uno scrittore contemporaneo affronta.

Di cosa parla “La crociera”?
In questi racconti ci ho messo un po’ di tutto: i fatti di cronaca, le paure di un papà…messaggio che non posso svelare.. toglierei ai lettori lo sfizio di scoprirlo da solo…
Nelle mie opere teatrali c’è sempre un colpo di scena finale che cambia completamente il senso della narrazioni, con i racconti ho scelto la stessa strada. È per questo motivo che sono sempre in difficoltà a svelare la trama delle mie storie. In questa raccolta, molto spesso ho scelto di condire il racconto con l’ottimismo disarmante dell’ironia perché sono convinto che nel cuore di tutti noi ci sia una piccola fiammella di speranza. L’arduo compito del cantastorie è proprio questo; far sì che quella fiammella non si spenga mai.

Raccontaci qualche aneddoto di quando hai cominciato a scrivere…
Questa voglia di stupire i lettori all’ultima riga mi è venuta leggendo il racconto di fantascienza “La Sentinella” di Fredric Brown. Avevo vent’anni e scrissi il mio primo racconto di fantascienza “Il cilindro rosso” proprio ispirandomi a questo capolavoro della letteratura moderna. Il cilindro rosso fa parte di questa raccolta.

Gianluca quando hai deciso di diventare uno scrittore?
Il momento in cui ho deciso di fare lo scrittore è stato da bambino. Mi divertivo a inventare favole, le scrivevo su fogli di quaderno e poi li rilegavo con lo spago, poi aggiungevo una copertina di cartoncino dove avevo disegnato i protagonisti.

Nei tuoi racconti si evince che ami la città di Napoli e le sue contraddizioni raccontaci un po’..
Le contraddizioni di questa città le vivo tutti i giorni nella metro, negli autobus affollati, nel traffico di una metropoli cresciuta sua malgrado..

Si parla di crisi dell’editoria, tu come affronti il problema?
La crisi che ha colpito tutti i settori non poteva risparmiare la cultura, soprattutto in un paese come l’Italia che non fa nulla per incentivarla. Io da lettore incallito, per combattere la crisi, rinuncio a qualcosa pur di non perdermi un libro, ma capisco pure chi non è disposto a spendere venti euro per una nuova uscita. Un altro modo di risparmiare potrebbe essere quello di passare agli e-book, ma io ho bisogno del fruscio e dell’odore inebriante che solo la carta può dare. Da scrittore penso che in periodo del genere sia ancora più difficile trovare una cosa che gli imprenditori italiani non è piaciuto. Malgrado ciò siamo in un’epoca dove l’auto pubblicazione è un modo molto economico di vedere realizzato il tuo sogno, il passaparola sui social può essere un ottimo veicolo di marketing e la distribuzione può essere garantita da giganti del settore come Amazon.