LA MATEMATICA NON E' UN OPINIONE: IL PIL DELL'ITALIA ARRANCA

di Angelo Barraco

L’Italia è un paese che si muove a piccoli passi. Il prodotto interno lordo è aumentato dello 0,2% nel secondo trimestre del 2015 ma la crescita è lenta e insufficiente. Nel trimestre precedente era cresciuto dello 0,3% e invece nel secondo trimestre 2014 ha raggiunto lo 0,5%. I dati sono diffusi dall’Istat. Il secondo trimestre del 2015 ha avuto il numero di giornate lavorative del precedente trimestre del 2014. La variazione e' la sintesi di una diminuzione del valore aggiunto nel comparto dell'agricoltura, di un aumento nei servizi, e di una variazione dell'industria. Per quanto riguarda la domanda c’è un componente positivo della componente nazionale e un componente negativo della componente estera netta. Il Pil è aumentato anche altrove; negli Stati Uniti è aumentato dello 0,6%, nel Regno Unito dello 0,7%. L’Istat aveva stimato: “Sulla base del modello di previsione di breve termine, la variazione congiunturale reale del Pil prevista per il secondo trimestre e' pari a +0,2%, con un intervallo di confidenza compreso tra 0 e +0,4%. Sia la domanda nazionale (al netto delle scorte) sia la domanda estera, sono attese fornire un contributo positivo. In questo scenario, la crescita acquisita per il 2015 e' pari allo 0,4%”.

 

Per il leader degli industriali Giorgio Squinzi "e' quello che ci aspettavamo. Purtroppo e' la conferma che non c'e' una ripartenza vera. Speriamo fortemente" che la seconda parte dell'anno vada meglio, "altrimenti sono guai". "Si devono creare le condizioni favorevoli all'impresa, questo e' il problema vero. In Italia, finche' saremo cosi' bloccati da tutte le complicazioni burocratico-amministrative e in piu' con tutti i problemi che abbiamo senza fare le riforme, non ci muoveremo", aggiunge Squinzi.

Germania: L’economia tedesca cresce meno del previsto nel secondo trimestre dell’anno. Il Pil segna un rialzo dello 0,4%, invece le previsioni stabilivano che la crescita avrebbe raggiunto lo 0,5%. Tale ribasso è stato dovuto dalla crisi ellenica che ha influenzato i mercati e il rallentamento della Cina.

Francia: Il Pil francese è rimasto invariato nel periodo aprile-giugno, a differenza del primo trimestre che aveva visto invece una crescita allo 0,7%.

Debito pubblico: in questi primi mesi il debito pubblico ha visto un aumento di 68,7 miliardi. Si legge anche che il fabbisogno complessivo è pari a 18,5 miliardi e invece le disponibilità liquide del Tesoro sono aumentate di 54,5 miliardi. Le entrate Tributarie sono state di 187,1 miliardi, con un leggero calo.
Fonti del Mef affermano: “Dopo 13 trimestri consecutivi di calo tendenziale abbiamo 2 trimestri di crescita”, per quanto riguarda il Pil e aggiungono “Il paese  può e deve fare di meglio: riforme strutturali e politica economica favoriranno accelerazione”. Intanto la politica si fa sentire in seguito ai dati emersi, Squinzi dice la sua: “E' quello che ci aspettavamo. Purtroppo è la conferma che non c'è una ripartenza vera”, ma anche Brunetta su Twitter esprime il suo parere: “#Istat. Calma piatta; lucette e ombre; l'acquisito non è gran che; 0,7% finale è a rischio. Addio sogni di PIL. Povero Renzi. Povera Italia", Rosato invece sembra la voce fuori dal coro: “#italiariparte dai dati di crescita del PIL la conferma che siamo sulla strada giusta. Con #leggestabilità taglio delle tasse equità sviluppo”.