LA PARAFISCALITA’ SUL BILANCIO DELLE FAMIGLIE

E’ stato scritto che Letta deve fare i conti con il PD. A nostro avviso non serve. I conti li deve fare con gli italiani e la voce del Popolo gli sta dicendo che questa volta la “somma non fa il totale”.

 

di Emanuel Galea

Mentre il presidente Letta, su twitter e non solo, va dichiarando che nel 2013 il carico fiscale è diminuito e nel 2014 continuerà a scendere, mentre il ministro Saccomanni promette meno tasse per il 2014, una parola in più su questo tema, che agita i mass media in questo momento, non guasterà certamente. E’ il solito gioco delle tre carte. Già lo abbiamo scritto e oggi lo riscriviamo. Non si tratta di diminuzione bensì di trasferimento di parte del carico fiscale dal governo centrale a quello periferico.
Che cosa è la parafiscalità? Aprendo qualsiasi dizionario troviamo che sono considerate parafiscali quelle attività finanziarie consistenti in imposizioni e riscossioni di tributi da parte di enti pubblici non territoriali, che adempiono agli scopi assegnati
loro per legge.

I contributi parafiscali, raccolti da questi enti pubblici, dovrebbero essere destinati a parafiscalità economica oppure sociale nell’unico interesse di coloro che li pagano.  Non è consentito agli enti adoperare la parafiscalità per coprire spese d’interesse generale. La “parafiscalità” delle bollette, pertanto, suscita molti dubbi di costituzionalità. Di questo specifico tema i mass media se ne somno occupati poco. Sul Corriere del 28 dicembre 2013, Stefano Agnoli ha scritto: “è inaccettabile usare la bolletta energetica per fare politica economica e fiscale” Ultimamente si è fatta sentire la Commissione Europea. E’ stata messa sotto inchiesta l’Inghilterra per il nuovo impianto nucleare di Hinkley Point e aperta una procedura d’infrazione a carico del governo tedesco e quello italiano per gli sconti ai consumatori di energia industriale.

Da notare che ogni volta che aumentano le tasse sul gasolio si verifica sempre un aumento per i consumatori mentre scattano dei rimborsi erogati in termini di crediti d’imposta ai gestori. Ciò significa che l’aumento raddoppiato va a totale carico del comune cittadino, mentre allo Stato va il vanto di aver concesso lo sgravio fiscale. Scoprire il gioco delle tre carte è facile. Letta e Saccomanni insistono di aver diminuito il carico fiscale. Verifichiamo: sommiamo le imposte e le accise su tutte le bollette Enel 2013, le imposte e gli oneri sulle bollette Gas dello stesso anno. A questi aggiungiamo poi Imu, Tarsu, Tares, Iuc e così si avrà il pacchetto parafiscale da aggiungere alle tasse sul reddito e tutti gli aumenti dei costi indiretti come quelli sull’autostrada, imposta di bollo, pane, latte e farina.

E’ stato scritto che Letta deve fare i conti con il PD. A nostro avviso non serve. I conti li deve fare con gli italiani e la voce del Popolo gli sta dicendo che questa volta la “somma non fa il totale”.