La Regione Abruzzo prolunga il commissariamento dei Consorzi di Bonifica

Francesco Vincenzi (Presidente Anbi): “Siamo preoccupati che si interrompa il virtuoso percorso verso l’autogoverno pregiudicando l’equilibrio economico degli Enti”

“E’ con rammarico che prendiamo atto di come la Regione Abruzzo, dopo mesi di fattiva concertazione, abbia deciso di procrastinare, fino a Marzo 2022, il regime commissariale dei locali Consorzi di bonifica, permettendo anche nuove assunzioni ed attività formative e motivando il tutto con la pandemia… che auspichiamo sinceramente e con tutta l’energia possibile sia terminata per marzo 2022.”

Ad evidenziarlo con preoccupata amarezza è Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e della Acque Irrigue (ANBI), che prosegue:

“Resta positivo, per altro, il giudizio, che diamo sull’operato fin qui svolto dai Commissari e che sarebbe proficuamente proseguito fino al ritorno degli enti consorziali all’ordinario funzionamento democratico, previsto entro il primo semestre del 2021. Ora non vorremmo, però, che la liberalizzazione delle assunzioni, forzata magari da una mal interpretata funzione della politica come già sperimentato in altre situazioni, pregiudicasse l’equilibrio economico dei Consorzi, ipotecandone il futuro a discapito degli interessi del territorio e soprattutto del mondo agricolo.”

“Per questo – prosegue il Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI – chiediamo alla Regione di riattivare la concertazione fin qui frequentata e finalizzata a restituire gli enti consorziali a quell’autogoverno che, unitamente all’applicazione del principio di sussidiarietà, è condizione prima di efficienza nelle attività istitutive quali prevenzione del rischio idrogeologico, gestione delle acque ad uso irriguo e salvaguardia ambientale.” Conclude riconfermando la piena disponibilità di ANBI con Regione Abruzzo in un percorso virtuoso di collaborazione che nel tempo del Recovery Fund, del Green Deal, della nuova PAC 2023/2027 deve vedere il Paese unito e determinato su obiettivi veri e di alto profilo, in grado di trasformare la grande minaccia in opportunità, per una Italia migliore per le attuali e le future generazioni.