La Rustica (calcio, Prom.), Assisi: «Vittoria molto importante con la Luiss, possiamo stare in alto»

Roma – Un successo che ci voleva. Dopo qualche partita non proprio brillante, il La Rustica si rifà con gli interessi. Il gruppo di mister Daniele Paolini ottiene uno splendido successo interno sulla Luiss, ormai ex capolista: il gol decisivo lo ha segnato (ovviamente) Alessandro Simonetta che ha sfruttato un bell’assist del giovane centrocampista classe 2000 Alessio Assisi e ha scaraventato il pallone in porta. «Siamo contenti per questa vittoria, ci voleva proprio – dice Assisi – E’ stato un match difficile sia per il valore dell’avversario, sia per le condizioni meteorologiche con vento e pioggia a caratterizzare gran parte della sfida. Abbiamo lavorato bene in settimana e preparato questo test al meglio: il risultato è stata un’ottima prestazione e un successo sostanzialmente meritato». Grazie alla vittoria sulla Luiss, il La Rustica è tornato al terzo posto (assieme alla Vis Sezze) a sole tre lunghezze dal Fiumicino primo. «Ci crediamo, possiamo stare in alto fino alla fine della stagione – rimarca Assisi – Ma dobbiamo dare continuità a questo risultato». La continuità d’impiego è sicuramente un merito che il giovane centrocampista si è guadagnato a suon di prestazioni. «Mister Paolini mi conosce da tempo, ero con lui alla Juniores nella passata stagione – ricorda Assisi – Non mi aspettavo di poter giocare così tante partite già nella prima parte di campionato, ma evidentemente lo merito. Io posso solo mettere il massimo dell’impegno sia durante la settimana che nel corso delle partite ufficiali. Obiettivi personali? Non ne ho di particolari al momento, cerco solo di lavorare per migliorare sempre di più anche grazie all’aiuto di tutti i compagni “over” che aiutano costantemente me e tutti gli altri giovani della rosa». Nel prossimo turno il La Rustica avrà un altro esame notevole sul campo del Fonte Meravigliosa. «Partita complicata, ma come detto dobbiamo cercare di dare continuità alle nostre prestazioni» conclude Assisi.