La "Spallata" molisana in trasferta a Roma

Simonetta D'Onofrio

Una tappa importante per la “Spallata”, in trasferta a Roma. Infatti, fervono i preparativi per l’incontro in programmazione sabato 21, presso la Scuola Popolare delle Arti del CIP, nel quartiere nel quartiere Alessandrino”, dove si esibiranno diversi gruppi popolari provenienti dal Molise e dall’Abruzzo. Ballerini, cantanti, musicisti, in altre parole interpreti delle tradizioni e della musica popolare del centro-sud allieteranno il pubblico romano dalle ore 15.30 fino a sera tardi con una cena regionale, per far apprendere la “Spallata”. A raggiungere la Capitale ci saranno gruppi provenienti da San Giovanni Lipioni, da Acquaviva Collecroce e da Schiavi d’Abruzzo.
Coinvolgere le giovani generazioni, affinché possano conoscere gli usi e i costumi che dalla storia sono stati ereditati. Sono solo alcuni degli elementi che possono descrivere le motivazioni che sono alla base del gruppo sociale “Alberi sonori”, l’impegno quotidiano affinché sia conosciuto il ballo “La Spallata del Sannio”.
L’idea è quella di combinare le due tematiche cultura e turismo, sviluppando un percorso di valorizzazione interno alla regione Molise e nell’intera Penisola. Ne è convinta la responsabile del progetto e ricercatrice, Dantina Grosso, che sta portando l’iniziativa da qualche anno in giro per l’Italia, attirando l’attenzione delle diverse località legate alla famiglia di danze “La Spallata”. Speriamo, ci dice l’organizzatrice, di coniugare il folclore a un prodotto turistico di qualità, le tradizioni di una regione come il Molise se ben sostenute e pubblicizzate possono far accrescere le tradizioni il sistema sociale e produttivo interno. In particolare proprio la “Spallata” , molto diffusa nella terra dei Sanniti, che abbraccia ben tre regioni, Abruzzo, Molise e Campania, può rievocare antiche usanze che altrimenti andrebbero perdute. Ma che cos’è la “Spallata”? E' considerata di buon auspicio durante la celebrazione di un matrimonio, anche se ballata in tanti altri contesti, legata ai riti propiziatori, caratterizzata da colpi dati con i fianchi, con le spalle e/o con un piede a terra. Di solito è preceduta da una Saltarella o dalla Castellana, come nel caso di Schiavi d'Abruzzo, in altri casi da una Quadriglia come per San Giovanni Lipioni e Acquaviva Collecroce, in quest’ultimo caso, si poteva concludere con una Tarantella. Vede coinvolti dai 4 ai 12 ballerini, per un totale di 2 o 6 coppie. In particolare, la Spallata, nel lavoro di ricerca e di confronto con chi già da tempo ne studia origini, forme ed evoluzioni, si svela sui percorsi dove essa è nata e a cui, probabilmente si rifà: i Tratturi.
Quest’anno, ci riferisce orgogliosamente la Grosso, ci sarà la II^ edizione di “Un colpo qua, un colpo là – La Spallata nel Sannio” anche conosciuto come “Spallata Tour”. Infatti è tutto pronto e dal 1 al 3 maggio intere comunità si dedicheranno ai turisti che potranno apprezzare e imparare la “Spallata” nei paesi che hanno aderito all’iniziativa, come San Giovanni Lipioni, Schiavi d'Abruzzo e Mafalda.