Lago di Bracciano, captazioni: rigettato il ricorso presentato da Acea Ato2

Rigettato il ricorso presentato da Acea Ato2 avverso la sentenza n.167/2019 del Tribunale Superiore delle Acque, che confermava la legittimità della sospensione delle captazioni dal Lago di Bracciano per il superamento del limite di salvaguardia. E’ stato riconosciuto il potere e il dovere delle Amministrazioni Pubbliche di intervenire per l’interruzione del prelievo a tutela di questo bene comune dal valore ambientale inestimabile. Il Parco di Bracciano Martignano ha commentato: ” Una grande notizia per tutto il territorio, cui farà seguito un comunicato congiunto di approfondimento da parte di tutti gli Enti coinvolti”.

Il Comitato di difesa Lago di Bracciano commenta senza troppi giri di parole: “La Sentenza parla chiaro sotto vari punti di vista. Si afferma infatti che la concessione può subire variazione in ragioni di interessi pubblico di rilevo primario, che il limite indicato dei 161,90, metri s.l.m., limite oltre il quale le captazioni dovevano essere bloccate da un sistema automatico, come da noi sostenuto sin dall’avvio di questa vicenda, è vincolante. La Suprema Corte richiama inoltre il principio di precauzione.

“Le sezioni Unite – si legge in sentenza – hanno avuto occasione di osservare che in presenza di preminenti interessi pubblici, quali quelli di carattere ecologico ed ambientale, è ammessa anche la revoca di una concessione di derivazione di acque pubbliche”. Ed ancora La Suprema corte definisce “un improprio tentativo di sovvertire l’accertamento di fatto compiuto dal Tribunale Superiore che ha verificato che il progetto del 1984 è l’unico approvato, che il limite massimo già accertato di m. 161,90 s.l.m. , già accertato in sede di istruttoria sulla domanda di concessione di derivazione, è legato a criteri di tutela dell’ecositema…”

Nell’esprimere la nostra soddisfazione come Comitato non possiamo non mettere in evidenza il ruolo giocato dal Comune di Roma che in questa battaglia anziché schierarsi con le popolazioni del lago di Bracciano ha preferito sposare – probabilmente perché ne detiene il 51% delle azioni – una multinazionale che non si è fatta scrupolo di sfruttare oltremisura il bene naturale che le è stato affidato senza mettere in campo nessuna attività di programmazione.

Da sottolineare inoltre come sia fallito amaramente l’arrogante tentativo di Acea Ato 2 di voler addirittura opporsi al Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche che in fatto di gestione delle risorse idriche riveste un ruolo di magistratura speciale.

Il 27 aprile 2021 saremo in aula al Tribunale di Civitavecchia per rappresentare le nostre istanze in sede di richiesta di rinvio a giudizio dei vertici di Acea Ato 2 ed altri per disastro ambientale”.