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Roma

L'ASSOCIAZIONE SALVIAMO BRACCIANO RISPONDE ALLE INSINUAZIONI DELL’EX VICESINDACO NARDELLI

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Tempo di lettura 3 minuti Le mezze parole sulle associazioni e sui gestori di pagine facebook lanciate da Nardelli non sono state accettate volentieri

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di Redazione Politica

 

Non solo il leader del Patto per Bracciano, Armando Tondinelli, che ha prontamente replicato a quanto scritto dall’ex vicesindaco Giampiero Nardelli. Anche l’associazione Salviamo Bracciano ha risposto a quanto scritto da quest’ultimo, dove ha lanciato accuse ai rappresentanti delle associazioni che, dalle sue parole: “in questi ultimi 7-8 anni sono stati la grancassa delle gesta e delle denunce portate avanti dall’ex consigliere Tondinelli”.
I membri dell’associazione non ci stanno a essere additati a colpevoli di chissà quale manchevolezza. Non sono certo loro, ci dicono, ad aver nulla da nascondere del loro operato, non sono stati loro, continuano, a dover subire gli accertamenti della magistratura.
Per questo motivo hanno affidato a un comunicato la risposta a Nardelli, che pubblichiamo in seguito.

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Arriva la prima reazione a orologeria da parte di qualcuno della vecchia amministrazione Sala, al quale non è piaciuta la folla di braccianesi presenti all’inaugurazione della sede elettorale della nuova lista civica Patto per Bracciano, che sostiene Armando Tondinelli candidato sindaco. Ecco Gianpiero Nardelli, ex vicesindaco con alcune considerazioni sull’Osservatore Laziale di ieri: “Tra queste persone abbiamo scorto – evidenzia l’ex vice sindaco – anche rappresentanti di varie associazioni e amministratori di pagine facebook, apartitiche si intende!, che in questi ultimi 7-8 anni sono stati la grancassa delle gesta e delle denunce portate avanti dall’ex consigliere Tondinelli: ma tutto questo (dobbiamo riconoscerlo e chi non lo fa è in malafede), è avvenuto ovviamente con “smisurata” obiettività ed in linea con le regole anglosassoni dello stile giornalistico”.

Chi potrebbero essere queste associazioni innominate? Per quanto riguarda la nostra, Salviamo Bracciano, ci riconosciamo in pieno in queste righe. Ma non si capisce come Nardelli arrivi ad insinuare che alcuni dei nostri soci erano lì in rappresentanza di Salviamo Bracciano. Siamo cittadini con diritto di voto o lo è solo lui quando si dichiara, sempre nello stesso articolo, “ ‘semplice elettore’, specificando il fatto che quest’ultima condizione non significa essere ‘apartitico o apolitico’ “? Gestire pagine facebook e informare i cittadini di Bracciano toglie forse il diritto sancito dall’art.48 della Costituzione Italiana? Semmai Nardelli si legga il comma quattro, non si sa mai. E si legga anche la legge sul diritto d’informazione. Salviamo Bracciano è stata la grancassa dell’ex consigliere Tondinelli? E voi dov’eravate quando chiedevamo spiegazioni, trasparenza, partecipazione? Quando vi chiedevamo i consigli comunali aperti alla cittadinanza? Quando in quelli a senso unico (come la sua pagina facebook) erano vietate foto e registrazioni audio-video? Quando non rispondevate alle nostre istanze e richieste di informazione e di accesso agli atti protocollate? Quando le nostre notizie erano interdette su Fuori dal Comune? Quando i Consigli di Quartiere erano controllati da membri di vostra fiducia? Quando lei con sarcasmo ci accusava di “turismo giudiziario” alle udienze dei suoi colleghi amministratori pubblici?

Quanto avete fatto pagare a quei cittadini per aver divulgato, criticato, espresso la propria preoccupazione su molte azioni dell’amministrazione Sala, della quale lei è stato parte integrante per due legislature? Ci riferiamo alle cause giudiziarie e a quelle scelte volute e sottoscritte anche da lei, che sono costate centinaia di migliaia di euro di soldi pubblici per “punire” e mettere sotto silenzio quello che la magistratura adesso contesta a lei e ai suoi “sodali”, secondo la sua espressione. Ma ci riferiamo soprattutto ai risultati catastrofici della vostra gestione, sotto gli occhi di tutti i cittadini. Avete avuto 9 anni per dimostrare che le cause del disastro odierno vanno attribuite alla giunta Negri (2002-2007) e a Tondinelli. Da cittadini parte in causa per quello che abbiamo subito e per quello che ci riserva il futuro, abbiamo il diritto di condividere la nostra indignazione, senza dover rendere conto a lei. Poi ognuno farà le proprie scelte elettorali. E’ stata l’occasione per dire grazie a un consigliere comunale che da solo, nonostante le vostre persecuzioni, ha cercato di porre un freno a quanto stava succedendo. Aveva altre possibilità oltre che fare denunce? Sì, se fosse sceso a patti con voi!

Dalle sue insinuazioni emerge la lunga battaglia che Salviamo Bracciano ha condotto in tutti questi anni. Chissà che qualche merito non venga attribuito anche a questa associazione che rimane e rimarrà fuori dall’attività di partiti e liste civiche, chiunque sia il candidato sindaco che verrà scelto dall’elettorato.

Ass. Salviamo Bracciano
 

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Metropoli

Bracciano, violenta aggressione all’ospedale: panico tra medici e pazienti

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BRACCIANO (RM) – Sono stati momenti di tensione quelli vissuti da medici e pazienti all’ospedale Padre Pio. I Carabinieri della Sezione Radiomobile della
Compagnia di Bracciano hanno arrestato un cittadino italiano di 52 anni, con precedenti,
gravemente indiziato del reato di resistenza a Pubblico Ufficiale. L’uomo, in visita a dei
parenti presso l’Ospedale Padre Pio di Bracciano, in evidente stato di alterazione, aveva
aggredito fisicamente e minacciato il personale sanitario, inveendo anche contro i visitatori
presenti. A seguito dell’evento è stato richiesto l’intervento del 112, appurando che lo
stesso soggetto, pochi minuti dopo si era allontanato per poi importunare il personale di un
vicino supermercato. A seguito delle immediate ricerche i Carabinieri della Compagnia di
Bracciano hanno individuato l’uomo che, restio al controllo, li ha aggrediti, minacciandoli.
All’esito dell’attività il 52enne è stato arrestato in flagranza di reato e condotto presso il
carcere di Civitavecchia. In data 10 aprile 2024 l’arresto è stato convalidato ed è stata
disposta da parte dell’Autorità giudiziaria la custodia cautelare in carcere.
Si comunica il tutto nel rispetto dei diritti dell’indagato (da ritenersi presunto innocente in
considerazione dell’attuale fase del procedimento, fino a un definitivo accertamento di
colpevolezza con sentenza irrevocabile) e al fine di garantire il diritto di cronaca
costituzionalmente garantito.

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Roma

Droga a Roma, shaboo nei biscotti iraniani

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ROMA – I Carabinieri della Compagnia di Roma Centro, a conclusione di una complessa attività d’indagine, durata circa sei mesi e diretta dalla Procura della Repubblica di Roma – Gruppo reati gravi contro il patrimonio e gli stupefacenti, stanno dando esecuzione a un’ordinanza che dispone l’applicazione di misure cautelari, emessa dal Gip del Tribunale di Roma, nei confronti di sei persone di nazionalità iraniana, filippina e bengalese, perché gravemente indiziati, a vario titolo, dei reati di traffico internazionale, spaccio e detenzione di sostanze stupefacenti del tipo metanfetamina, comunemente detta “shaboo” ed oppio.
L’operazione, scattata alle prime ore di questa mattina, ha impegnato i Carabinieri nella provincia di Roma, dove sono stati localizzati i 6 indagati, 4 destinatari della misura della custodia cautelare in carcere, due uomini, una donna iraniani e un uomo del Bangladesh; una donna filippina agli arresti domiciliari; una donna iraniana destinataria della misura del divieto di dimora in Roma.
Le attività investigative, condotte dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Roma Centro sono scaturite a seguito dell’arresto operato a giugno 2021 nei confronti di un cittadino bengalese, trovato in possesso di 530 g di shaboo; da qui sono stati raccolti gravi elementi indiziari in ordine alla presenza di un gruppo criminale per conto del quale l’arrestato deteneva la sostanza. Le indagini eseguite mediante attività tecniche e telematiche, associate come sempre ai servizi tradizionali di pedinamento ed osservazione, hanno consentito di mettere insieme gravi indizi di colpevolezza  a carico di colui che viene considerato il capo e coordinatore unico del gruppo, un cittadino Iraniano, in Italia da circa 25 anni, già agli arresti domiciliari per analogo reato il quale, sfruttando anche i permessi lavorativi come panettiere, dirigeva da remoto ed avvalendosi di gregari e collaboratori ai vari livelli, i rapporti sia con gli acquirenti che con i “galoppini” ed i fornitori di shaboo di stanza in Iran.
Proprio nei confronti di colui che viene considerato il capo e della moglie – anche lei membro del gruppo con compiti logistici ed operativi – i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Roma Centro hanno eseguito a dicembre 2021 una perquisizione disposta dalla Procura della Repubblica che ha permesso di rinvenire e sequestrare all’interno di un appartamento 2,3 kg di shaboo e 1,4 kg di oppio, abilmente occultati nel doppio fondo di confezioni, completamente integre, di dolci tipici dell’Iran, comportando l’arresto della coppia.
La successiva analisi degli apparati telefonici sequestrati alla coppia ha poi permesso di ricostruire il canale di approvvigionamento dello stupefacente sintetico che veniva prodotto in Iran ed inviato in Italia, grazie alla collaborazione in terra persiana di un sodale non compiutamente identificato, che avvalendosi dell’inconsapevole apporto di alcuni turisti iraniani diretti a Roma, che mettevano a disposizione una porzione del proprio bagaglio, convinti di aiutare dei connazionali a portare in Italia “i sapori” della loro terra (i biscotti appunto), importavano in Italia lo stupefacente rischiando inoltre, se arrestati in Iran, la pena capitale. Una volta in Italia, lo stupefacente sotto forma di prodotti dolciari, veniva ritirato dalla madre o dalla moglie del capo dell’organizzazione e stoccato in depositi prima di essere immesso sul mercato capitolino sfruttando la manodopera a basso costo offerta da cittadini filippini e bengalesi.
È stata dunque ricostruita l’importazione di ben 21 kg di shaboo e 3 kg di oppio nel periodo ricompreso tra aprile e novembre 2021, e la successiva commercializzazione anche al dettaglio, e cristallizzata la posizione di 13 indagati a vario titolo per i reati di spaccio, detenzione ed importazione dall’estero di sostanze stupefacenti.
Nel corso dell’attività, a riscontro delle indagini, i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Roma Centro hanno eseguito 6 arresti in flagranza di reato, convalidati, sequestrate sostanze stupefacenti del tipo metanfetamina, comunemente detta “shaboo”, per un peso complessivo di oltre 3 kg, del tipo oppio per un peso complessivo di kg. 1,5 nonché la somma in contanti di 25.000 euro ritenuta provento dell’attività di spaccio.
Si precisa che il procedimento versa nella fase delle indagini preliminari, per cui gli indagati sono da ritenersi innocenti fino ad eventuale sentenza definitiva.

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Cronaca

Roma, blitz all’alba di Carabinieri e Polizia: in manette 11 persone:

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I reati contestati sono di rapina, estorsione, sequestro di persona a scopo di estorsione, riciclaggio di denaro, spaccio di sostanze stupefacenti
 
 
Dalle prime luci dell’alba, nelle province Roma, Viterbo e Frosinone, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Roma e gli agenti della Polizia di Stato del I Distretto Trevi Campo Marzio stanno dando esecuzione a un’ordinanza, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Roma su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Roma, che dispone misure cautelari nei confronti di 11 persone, gravemente indiziate, a vario titolo, dei reati di rapina, estorsione, sequestro di persona a scopo di estorsione, riciclaggio di denaro, spaccio di sostanze stupefacenti.
 
L’attività di indagine, nata nell’ottobre 2022, trae origine dalle denunce di un soggetto, consumatore di sostanze stupefacenti, che aveva maturato con i propri spacciatori un debito che non era riuscito più a onorare, generando le violente reazioni di questi ultimi. In particolare, l’attività d’indagine, durata oltre un anno, ha consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza in ordine all’esistenza di un gruppo criminale, operante nel quartiere romano di Cinecittà, di cui farebbero parte gli indagati e di documentare come questi ultimi fossero soliti operare delle violente ritorsioni nei riguardi degli acquirenti di droga morosi.
 
Sono stati raccolti elementi indiziari per cui in alcuni episodi le vittime venivano trasportate all’interno delle abitazioni di alcuni sodali ove venivano percosse e minacciate con una pistola puntata alla tempia al fine di obbligarle a effettuare i pagamenti, anche attraverso bonifici bancari. Talvolta, poiché si era esaurito il “plafond” giornaliero presso la banca, venivano sequestrati e malmenati tutta la notte, in attesa di poter effettuare altri bonifici il mattino seguente. Nei casi in cui non riuscivano a ottenere il denaro preteso, le minacce venivano estese anche ai familiari dei malcapitati.
 
L’analisi del flusso di denaro estorto (oltre 300.000 euro) ha permesso di identificare tutti i beneficiari dei bonifici bancari in soggetti ritenuti vicini al soggetto più autorevole del gruppo criminale, Daniele Salvatori e di documentare le attività finalizzate al reimpiego e al riciclaggio del denaro che dai vari conti correnti veniva, tramite ulteriori bonifici o attraverso il prelievo in contanti, trasferito ad altri beneficiari.
 
A Daniele Salvatori, classe 1977, già noto alle forze dell’ordine, il 12 giugno 2023, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma avevano già notificato un fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Roma, per l’estorsione ai danni di un trentaseienne residente nella provincia di Frosinone e dei suoi familiari. A conferma della pericolosità e della spregiudicatezza del destinatario del provvedimento restrittivo, in data 03.10.2022, il Salvatori era stato arrestato in flagranza di reato dai Carabinieri della Sezione Radiomobile di Cassino (FR), poiché sorpreso nei pressi dell’abitazione delle vittime in possesso di un’arma clandestina.
 
Privo di virus.www.avast.com



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