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LATINA COMUNALI, ZULIANI E CEROCCHI (PD): UNA CITTÀ DIFFUSA PER RICONNETTERE IL TESSUTO URBANO

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Tempo di lettura 2 minuti Una centralità diffusa, una città diffusa, che non faccia sentire periferia nessun quartiere

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Red. Politica

Latina – Le città di Fondazione, e Latina non è un’eccezione, si sono sviluppate intorno ad un nucleo centrale rappresentato dalla chiesa, dal Municipio, dagli uffici e dai primi negozi. In questa concezione il centro diventa il crocevia di appetibili interessi economici, culturali e sociali e crea attorno a sé una gerarchia territoriale ad anelli concentrici, di cui il più grande è la periferia.

Il tema dei quartieri è molto caro a Nicoletta Zuliani e Roberto Cerocchi, candidati nella lista del Partito Democratico per Enrico Forte sindaco. “Le zone periferiche – spiega Cerocchi – sono spesso sinonimo di degrado urbano e sociale, ed è per questo motivo che nell’immaginario collettivo sono realtà che vengono negate. L’idea, la proposta concreta che abbiamo per Latina, è quindi quella di creare più luoghi di interesse economico, culturale, sociale e funzionale nei vari punti della città per creare una centralità diffusa che sia la matrice di una nuova e vivace forza con la quale ridare dignità, civiltà e vitalità alle parti più deboli della nostra città. Una centralità diffusa che è dunque la costruzione di un tessuto attivo capace di rendere viva l’intera città, la fortifica e gli conferisce un’identità”.

Come realizzare, in termini pratici, questo progetto? “Si possono territorializzare i servizi: rendere cioè accessibili alle periferie ed ai quartieri non centrali servizi che sono in genere propri del centro. Questo non significa decentrare – puntualizza Zuliani – ma rendere disponibile ciò che esiste in centro, anche nelle zone più lontane. Un esempio: così come oggi anche nei tabacchi è possibile pagare le bollette, si potrebbe presentare domanda telematica per gli asili nido. Come? Collegando la banca dati del Comune a terminali di tabaccai aderenti ad una apposita convenzione. Ed è solo uno dei tanti esempi che si possono fare sulla moltiplicazione di uno stesso servizio nei vari punti del territorio, creando una rete”.

Una centralità diffusa, una città diffusa, che non faccia sentire periferia nessun quartiere, a prescindere dalla sua collocazione territoriale. Un progetto che può essere realizzato anche grazie alla revisione dei tempi degli uffici, dei trasporti in base agli orari di vita delle persone che abitano e vivono nella città. Un grande cambiamento che parte dalle piccole cose. “Questa proposta non è legata all’utopica visione di un immaginario perfetto – precisano Zuliani e Cerocchi – ma può essere realizzata grazie ai finanziamenti europei messi a disposizione proprio per il recupero del degrado sociale. È un progetto che ha un supporto economico e questo fa la differenza con tutti gli altri che, in assenza di risorse, sono destinate a restare nel cassetto dei sogni”.

 

Cronaca

Roma e Latina, traffico di droga: sequestro beni da 4,5 milioni a capi organizzazione

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Maxi sequestro di beni da circa 4,5 milioni di euro tra Roma e Latina. Ad eseguire il provvedimento di sequestro finalizzato alla confisca i poliziotti della Divisione Anticrimine della Questura di Roma. Interessati beni e assetti societari, tra cui immobili e società riconducibili ai tre capi di un’associazione dedita al traffico di droga recentemente arrestati nell’ambito di un’operazione della Squadra Mobile coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma. Sulla base di accertamenti svolti dalla Divisione Anticrimine di Roma sarebbe emerso che dall’attività illecita avrebbero accumulato ingenti proventi reinvestendoli in parte in società di sale scommesse a Pomezia e Ardea e in una rivendita di veicoli a Roma, e, in parte, nell’acquisizione di proprietà mobiliari, immobiliari e in polizze assicurative. Tra i beni interessati dal sequestro disposto dal Tribunale di Roma – Sezione delle Misure di Prevenzione di Roma – 4 compagini societarie e 4 immobili, tra cui una villa di notevoli dimensioni con piscina.

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Cronaca

Cisterna di Latina, duplice omicidio: lei si è salvata scappando dalla finestra

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Desyrée Amato, la 22enne sopravvissuta ieri alla furia dell’ex fidanzato che a Cisterna di Latina ha ucciso la sorella e la madre della giovane (49 e 19 anni), è riuscita a salvarsi fuggendo dalla finestra del bagno dove si era rifugiata. Cristian Sodano, finanziere di 27 anni, dopo aver sparato alle due donne con l’arma d’ordinanza ha seguito la ragazza in bagno e ha sfondato la porta a calci. Lei è riuscita a scappare dalla finestra e a nascondersi in una legnaia in giardino, poi ha raggiunto la strada dov’è stata trovata in stato di choc. Nel pomeriggio di ieri l’uomo – originario di Minturno ma in servizio nel reparto navale di Ostia – è arrivato nella casa delle tre donne, nel quartiere San Valentino. Al culmine di un litigio ha aperto il fuoco. Alcuni quotidiani scrivono che l’uomo aveva dormito in quella casa soltanto la notte prima del duplice omicidio, nonostante la rottura sentimentale. “Ho litigato e poi ho sparato”, ha detti ai poliziotti che l’hanno arrestato.

Nei confronti di Sodano la procura di Latina ha emesso un decreto di fermo di indiziato di delitto, scattato dopo le indagini della Squadra Mobile e l’interrogatorio davanti al pm di turno, durante il quale l’uomo ha confessato la sua responsabilità, confermando quanto già dichiarato in prima battuta agli agenti intervenuti sul posto. Al termine degli atti di rito, è stato portato in carcere in attesa della convalida.

Secondo quanto si apprende Cristian Sodano, questo il nome dell’uomo, avrebbe ucciso Nicoletta Zomparelli e Reneé Amato dopo che queste erano probabilmente intervenute per difendere la sua ex fidanzata, Desyrée Amato. Il 27enne è stato rintracciato e portato in Questura dagli agenti della squadra mobile nel quartiere Q4 mentre stava cercando di raggiungere casa, nei pressi dell’abitazione di un parente. 

Di Reneé Amato e della sorella Desyreé si sa che avevano la passione per il ballo, come emerge dalle immagini sui loro profili social: la giovane uccisa aveva anche vinto qualche premio. La madre Nicoletta Zomparelli lavorava in un’agenzia immobiliare. 

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Cronaca

Pontinia, maltrattamenti di animali: chiusa azienda zootecnica

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La titolare è stata denunciata per maltrattamento di animali, scarico non autorizzato di acque reflue industriali e attività di gestione di rifiuti non autorizzata

Nella giornata di ieri, i Carabinieri della Stazione di Pontinia, unitamente alle componenti specializzate del Gruppo Carabinieri Forestali di Latina, del Nucleo Antisofisticazione e Sanità di Latina e con il supporto del Servizio Veterinario dell’A.S.L. di Latina, hanno effettuato un controllo presso un’azienda zootecnica di Pontinia operante nell’allevamento di bufale.
Durante l’ispezione i Carabinieri ed i Veterinari hanno potuto accertare come gli animali fossero allevati e tenuti in condizioni non compatibili con le proprie caratteristiche etologiche.
Nello specifico gli operanti hanno rilevato come gli animali fossero costretti a stabulare in consistenti liquami, senza acqua, con mangimi contaminati.

Gli animali, di cui molti vitellini legati, sono stati inoltre riscontrati affetti da varie problematiche sanitarie e la mancanza dei requisiti minimi per la gestione degli stessi, con evidente sofferenza del bestiame e compromissione della salute degli animali.

Nella stessa azienda sono state trovate, poco distante dalle stalle, due carcasse di vitelli bufalini non smaltiti ed una discarica abusiva di rifiuti speciali pericolosi, nonché lo scarico nel canale attiguo all’azienda dei liquami e reflui prodotti dall’azienda.

Per tutti questi motivi l’azienda ed i 117 animali sono stati posti sotto sequestro. La titolare è stata denunciata per maltrattamento di animali, scarico non autorizzato di acque reflue industriali e attività di gestione di rifiuti non autorizzata.

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