LATINA COMUNALI, ZULIANI E CEROCCHI (PD): UNA CITTÀ DIFFUSA PER RICONNETTERE IL TESSUTO URBANO

Red. Politica

Latina – Le città di Fondazione, e Latina non è un’eccezione, si sono sviluppate intorno ad un nucleo centrale rappresentato dalla chiesa, dal Municipio, dagli uffici e dai primi negozi. In questa concezione il centro diventa il crocevia di appetibili interessi economici, culturali e sociali e crea attorno a sé una gerarchia territoriale ad anelli concentrici, di cui il più grande è la periferia.

Il tema dei quartieri è molto caro a Nicoletta Zuliani e Roberto Cerocchi, candidati nella lista del Partito Democratico per Enrico Forte sindaco. “Le zone periferiche – spiega Cerocchi – sono spesso sinonimo di degrado urbano e sociale, ed è per questo motivo che nell’immaginario collettivo sono realtà che vengono negate. L’idea, la proposta concreta che abbiamo per Latina, è quindi quella di creare più luoghi di interesse economico, culturale, sociale e funzionale nei vari punti della città per creare una centralità diffusa che sia la matrice di una nuova e vivace forza con la quale ridare dignità, civiltà e vitalità alle parti più deboli della nostra città. Una centralità diffusa che è dunque la costruzione di un tessuto attivo capace di rendere viva l’intera città, la fortifica e gli conferisce un’identità”.

Come realizzare, in termini pratici, questo progetto? “Si possono territorializzare i servizi: rendere cioè accessibili alle periferie ed ai quartieri non centrali servizi che sono in genere propri del centro. Questo non significa decentrare – puntualizza Zuliani – ma rendere disponibile ciò che esiste in centro, anche nelle zone più lontane. Un esempio: così come oggi anche nei tabacchi è possibile pagare le bollette, si potrebbe presentare domanda telematica per gli asili nido. Come? Collegando la banca dati del Comune a terminali di tabaccai aderenti ad una apposita convenzione. Ed è solo uno dei tanti esempi che si possono fare sulla moltiplicazione di uno stesso servizio nei vari punti del territorio, creando una rete”.

Una centralità diffusa, una città diffusa, che non faccia sentire periferia nessun quartiere, a prescindere dalla sua collocazione territoriale. Un progetto che può essere realizzato anche grazie alla revisione dei tempi degli uffici, dei trasporti in base agli orari di vita delle persone che abitano e vivono nella città. Un grande cambiamento che parte dalle piccole cose. “Questa proposta non è legata all’utopica visione di un immaginario perfetto – precisano Zuliani e Cerocchi – ma può essere realizzata grazie ai finanziamenti europei messi a disposizione proprio per il recupero del degrado sociale. È un progetto che ha un supporto economico e questo fa la differenza con tutti gli altri che, in assenza di risorse, sono destinate a restare nel cassetto dei sogni”.