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LATINA, GRANDE ATTESA PER L'APERTURA AL PUBBLICO DEL PARCO NATURALE PANTANELLO

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Tempo di lettura 2 minuti Il parco è adiacente il Monumento Naturale "Giardino di Ninfa"

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Redazione

Domenica 7 ottobre riapre al pubblico il Parco Naturale Pantanello, nel Monumento Naturale “Giardino di Ninfa”. Pantanello è un parco adiacente il Giardino di Ninfa, che copre un’area di 100 ettari sui quali la natura è ritornata ad agire indisturbata: percorrendo i suoi sentieri è infatti possibile rivivere l’ambiente che caratterizzava la pianura pontina prima della bonifica integrale. L’importanza di Pantanello, oltre che storico-paesaggistica, ricostruendo un paesaggio oggi sostanzialmente scomparso, è da attribuire anche alla biodiversità che qui, protetta dalla minacce antropiche, si è manifestata nella sua meravigliosa complessità, grazie agli interventi mirati che si sono attuati. A partire dagli anni Novanta, infatti, grazie a contributi regionali ed europei, sono stati realizzati sei stagni di grandi dimensioni comunicanti fra loro e alimentati dalle acque del fiume Ninfa, e sono state reinserite le specie vegetali autoctone sopravvissute all’antropizzazione in singoli o limitati settori della pianura pontina (Progetto Flora Pontina) il cui salvataggio costituisce un grande valore culturale, oltre che appunto per la biodiversità. La biodiversità a Pantanello si manifesta anche, e soprattutto, con l’avifauna. Trovandosi su una delle principali rotte degli uccelli migratori che si trasferiscono dai siti di riproduzione dell’emisfero nord a quelli di svernamento dell’emisfero sud, e viceversa, rappresenta un sicuro rifugio, sia per una sosta, sia, per la nidificazione di alcune specie. Tra l’avifauna sono state registrate Alzavole, Mestoloni, Moriglioni, Canapiglie, e Aironi, Garzette, Martin pescatori e Pavoncelle, uccelli rari, come alcune la Moretta tabaccata e l’Airone rosse, e, tra i rapaci, il falco pellegrino e il falco di palude. Il Parco Pantanello, oltre ad aprire i suoi cancelli al pubblico attraverso visite guidate, è destinato ad assolvere una funzione scientifico-didattica attraverso programmi di studio e di monitoraggio da svolgere in collaborazione con istituti di ricerca, nazionali e internazionali. Il successo della iniziativa della Fondazione Roffredo Caetani è testimoniato dal crescente interesse del pubblico generico e di quello scolastico in particolare, sia in termini di visitatori (aumentati del 200%), sia come progetti di formazione, convegni e iniziative di vario genere assunte anche d’intesa con Organismi naturalistici. Pantanello, fa parte insieme al giardino storico, del Monumento Naturale regionale istituito nel 2000.

Pantanello apre al pubblico ogni domenica da ottobre a marzo con visite guidate con partenza alle ore 10,00. Le visite sono esclusivamente guidate e condotte in gruppo da esperte guide naturalistiche della LIPU (Lega Italiana Protezione Uccelli) sezione di Latina. La visita guidata è improntata principalmente al birdwatching e all’educazione ambientale, con particolare attenzione al territorio pontino e lepino. Durata della visita 2 ore e 30 minuti. Previa prenotazione, può essere aperto anche durante la settimana a gruppi organizzati (minimo 20 partecipanti). Si consiglia di indossare scarpe adeguate al tipo di passeggiata che dovrà essere fatta su terreno naturale, sia pure seguendo sentieri. Per visitare Pantanello, la prenotazione è obbligatoria inviando un’email a caetani.monumentonaturale@panservice.it  con tre giorni di anticipo al fine di poter gestire e confermare le prenotazioni.

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Cronaca

Roma e Latina, traffico di droga: sequestro beni da 4,5 milioni a capi organizzazione

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Maxi sequestro di beni da circa 4,5 milioni di euro tra Roma e Latina. Ad eseguire il provvedimento di sequestro finalizzato alla confisca i poliziotti della Divisione Anticrimine della Questura di Roma. Interessati beni e assetti societari, tra cui immobili e società riconducibili ai tre capi di un’associazione dedita al traffico di droga recentemente arrestati nell’ambito di un’operazione della Squadra Mobile coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma. Sulla base di accertamenti svolti dalla Divisione Anticrimine di Roma sarebbe emerso che dall’attività illecita avrebbero accumulato ingenti proventi reinvestendoli in parte in società di sale scommesse a Pomezia e Ardea e in una rivendita di veicoli a Roma, e, in parte, nell’acquisizione di proprietà mobiliari, immobiliari e in polizze assicurative. Tra i beni interessati dal sequestro disposto dal Tribunale di Roma – Sezione delle Misure di Prevenzione di Roma – 4 compagini societarie e 4 immobili, tra cui una villa di notevoli dimensioni con piscina.

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Cronaca

Cisterna di Latina, duplice omicidio: lei si è salvata scappando dalla finestra

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Desyrée Amato, la 22enne sopravvissuta ieri alla furia dell’ex fidanzato che a Cisterna di Latina ha ucciso la sorella e la madre della giovane (49 e 19 anni), è riuscita a salvarsi fuggendo dalla finestra del bagno dove si era rifugiata. Cristian Sodano, finanziere di 27 anni, dopo aver sparato alle due donne con l’arma d’ordinanza ha seguito la ragazza in bagno e ha sfondato la porta a calci. Lei è riuscita a scappare dalla finestra e a nascondersi in una legnaia in giardino, poi ha raggiunto la strada dov’è stata trovata in stato di choc. Nel pomeriggio di ieri l’uomo – originario di Minturno ma in servizio nel reparto navale di Ostia – è arrivato nella casa delle tre donne, nel quartiere San Valentino. Al culmine di un litigio ha aperto il fuoco. Alcuni quotidiani scrivono che l’uomo aveva dormito in quella casa soltanto la notte prima del duplice omicidio, nonostante la rottura sentimentale. “Ho litigato e poi ho sparato”, ha detti ai poliziotti che l’hanno arrestato.

Nei confronti di Sodano la procura di Latina ha emesso un decreto di fermo di indiziato di delitto, scattato dopo le indagini della Squadra Mobile e l’interrogatorio davanti al pm di turno, durante il quale l’uomo ha confessato la sua responsabilità, confermando quanto già dichiarato in prima battuta agli agenti intervenuti sul posto. Al termine degli atti di rito, è stato portato in carcere in attesa della convalida.

Secondo quanto si apprende Cristian Sodano, questo il nome dell’uomo, avrebbe ucciso Nicoletta Zomparelli e Reneé Amato dopo che queste erano probabilmente intervenute per difendere la sua ex fidanzata, Desyrée Amato. Il 27enne è stato rintracciato e portato in Questura dagli agenti della squadra mobile nel quartiere Q4 mentre stava cercando di raggiungere casa, nei pressi dell’abitazione di un parente. 

Di Reneé Amato e della sorella Desyreé si sa che avevano la passione per il ballo, come emerge dalle immagini sui loro profili social: la giovane uccisa aveva anche vinto qualche premio. La madre Nicoletta Zomparelli lavorava in un’agenzia immobiliare. 

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Cronaca

Pontinia, maltrattamenti di animali: chiusa azienda zootecnica

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La titolare è stata denunciata per maltrattamento di animali, scarico non autorizzato di acque reflue industriali e attività di gestione di rifiuti non autorizzata

Nella giornata di ieri, i Carabinieri della Stazione di Pontinia, unitamente alle componenti specializzate del Gruppo Carabinieri Forestali di Latina, del Nucleo Antisofisticazione e Sanità di Latina e con il supporto del Servizio Veterinario dell’A.S.L. di Latina, hanno effettuato un controllo presso un’azienda zootecnica di Pontinia operante nell’allevamento di bufale.
Durante l’ispezione i Carabinieri ed i Veterinari hanno potuto accertare come gli animali fossero allevati e tenuti in condizioni non compatibili con le proprie caratteristiche etologiche.
Nello specifico gli operanti hanno rilevato come gli animali fossero costretti a stabulare in consistenti liquami, senza acqua, con mangimi contaminati.

Gli animali, di cui molti vitellini legati, sono stati inoltre riscontrati affetti da varie problematiche sanitarie e la mancanza dei requisiti minimi per la gestione degli stessi, con evidente sofferenza del bestiame e compromissione della salute degli animali.

Nella stessa azienda sono state trovate, poco distante dalle stalle, due carcasse di vitelli bufalini non smaltiti ed una discarica abusiva di rifiuti speciali pericolosi, nonché lo scarico nel canale attiguo all’azienda dei liquami e reflui prodotti dall’azienda.

Per tutti questi motivi l’azienda ed i 117 animali sono stati posti sotto sequestro. La titolare è stata denunciata per maltrattamento di animali, scarico non autorizzato di acque reflue industriali e attività di gestione di rifiuti non autorizzata.

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