Connect with us

Latina

LATINA, "RIEN NE VA PLUS" – PRIMO BILANCIO

Clicca e condividi l'articolo

Tempo di lettura 3 minuti Quaranta i contatti. La maggior parte ha dipendenza da gioco d’azzardo

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 3 minuti
image_pdfimage_print

L’assessore Patrizia Fanti: "Intervenire è un dovere delle istituzioni. Lo dimostrano gli ultimi fatti di cronaca"

A.P.

Dal giugno scorso è attivo sul territorio di Latina «Rien ne va plus», il servizio  ambulatoriale per utenti con problematiche di dipendenza senza assunzione di sostanze (ad esempio da gioco compulsivo ma anche da internet, videogame, rapporti affettivi ecc.). Il progetto, finanziato dalla Regione Lazio attraverso il Fondo Nazionale Lotta alla Droga, è organizzato dalla Coop. Soc. Saman Servizi, in partnernariato con il Ce.I.S. di Roma che conduce un intervento gemello sul territorio della Capitale. La fase operativa, iniziata nel settembre 2011,  ha da subito incontrato il favore dei Servizi Pubblici del territorio, tanto da essere patrocinata dall’assessorato ai servizi sociali del Comune di Latina, che lo scorso dicembre ha presentato l’iniziativa agli organi competenti attraverso una conferenza stampa. Alla luce dei recenti fatti di cronaca avvenuti in provincia, proprio l’assessorato guidato dall’assessore Patrizia Fanti ha voluto tracciare un primo bilancio del progetto «Rien ne va plus» sottolineandone la bontà degli intenti. Dall’apertura del servizio (settembre 2011) ad oggi l'intervento si è gradualmente radicato sul territorio; nonostante il carattere innovativo delle azioni e la peculiarità delle stesse, infatti, si è assistito a un significativo e costante aumento del numero delle richieste di consulenza, che in dodici casi si sono trasformate in una presa in carico terapeutica a tutti gli effetti. L’obiettivo è favorire il distacco dai comportamenti di dipendenza, rielaborando la propria storia personale e familiare da un punto di vista emotivo e razionale, usufruendo di un sostegno per dinamiche conflittuali relative al ruolo familiare, genitoriale e sociale. La metodologia si basa su un’attività terapeutico-educativa individuale e di gruppo divisa in tre fasi: 1) una fase di orientamento in cui i soggetti vengono accompagnati a instaurare una relazione positiva tra loro e nei confronti della struttura e in un percorso di abbandono dei comportamenti compulsivi, devianti e disfunzionali; 2) una fase intermedia in cui si approfondiscono in gruppo tematiche personali legate alle sfere affettiva, emotiva, familiare e sessuale anche attraverso la stimolazione di dinamiche empatiche di identificazione, proiezione, transfert tra utenti e operatori; 3) una fase conclusiva sulla separazione, l’autonomia, la responsabilità e la consapevolezza personale. Fin dall’inizio del programma sono coinvolti, ove possibile e/o necessario, i familiari e sostenuti in un percorso terapeutico parallelo. Una volta a settimana, poi, si organizza un gruppo di Auto Mutuo Aiuto per problematiche di gioco (ludopatia), seguito dagli stessi operatori che lavorano nel progetto. Gli obiettivi mirano al definitivo abbandono dei comportamenti di dipendenza ed una ripresa del controllo della propria vita e delle proprie responsabilità, estinguendo gli alti costi personali, sociali ed economici prodotti dai comportamenti compulsivi (assenteismo, fallimenti lavorativi, difficoltà economiche, assenza di cura nei confronti della famiglia). L’equipé è formata da due psicoterapeuti (dr. Basso e dr.ssa Pappacena) e da una operatrice (sig.ra Cencia). L’ambulatorio è attivo dal lunedì al giovedì dalle ore 15:00 alle 19:00 presso la sede SAMAN, Centro Diurno situato in via Tiziano, 10 a Latina. Per informazioni e contatti è attivo il numero verde 800144786 dalle 9:00 alle 17:00; si possono inoltre contattare gli operatori allo 0773.472071 dal lunedì al giovedì dalle 15:00 alle 19:00. «I media continuano a raccontare storie di ragazzi che non riescono più a fare a meno dei videogiochi o dei social network – afferma l’assessore Patrizia Fanti – o addirittura di mamme che trascorrono le loro giornate alle slot machines trascurando la loro famiglia e il loro dovere di madri. Queste nuove dipendenze portano all’isolamento, alla rottura dei legami familiari e alla rovina economica. Ecco perché è dovere delle istituzioni intervenire sostenendo progetti come “Rien ne va plus”, attivando percorsi di recupero che passano attraverso la maggiore consapevolezza di se stessi e delle proprie azioni».

Cronaca

Roma e Latina, traffico di droga: sequestro beni da 4,5 milioni a capi organizzazione

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura < 1 minuto
image_pdfimage_print

Maxi sequestro di beni da circa 4,5 milioni di euro tra Roma e Latina. Ad eseguire il provvedimento di sequestro finalizzato alla confisca i poliziotti della Divisione Anticrimine della Questura di Roma. Interessati beni e assetti societari, tra cui immobili e società riconducibili ai tre capi di un’associazione dedita al traffico di droga recentemente arrestati nell’ambito di un’operazione della Squadra Mobile coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma. Sulla base di accertamenti svolti dalla Divisione Anticrimine di Roma sarebbe emerso che dall’attività illecita avrebbero accumulato ingenti proventi reinvestendoli in parte in società di sale scommesse a Pomezia e Ardea e in una rivendita di veicoli a Roma, e, in parte, nell’acquisizione di proprietà mobiliari, immobiliari e in polizze assicurative. Tra i beni interessati dal sequestro disposto dal Tribunale di Roma – Sezione delle Misure di Prevenzione di Roma – 4 compagini societarie e 4 immobili, tra cui una villa di notevoli dimensioni con piscina.

Continua a leggere

Cronaca

Cisterna di Latina, duplice omicidio: lei si è salvata scappando dalla finestra

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

Desyrée Amato, la 22enne sopravvissuta ieri alla furia dell’ex fidanzato che a Cisterna di Latina ha ucciso la sorella e la madre della giovane (49 e 19 anni), è riuscita a salvarsi fuggendo dalla finestra del bagno dove si era rifugiata. Cristian Sodano, finanziere di 27 anni, dopo aver sparato alle due donne con l’arma d’ordinanza ha seguito la ragazza in bagno e ha sfondato la porta a calci. Lei è riuscita a scappare dalla finestra e a nascondersi in una legnaia in giardino, poi ha raggiunto la strada dov’è stata trovata in stato di choc. Nel pomeriggio di ieri l’uomo – originario di Minturno ma in servizio nel reparto navale di Ostia – è arrivato nella casa delle tre donne, nel quartiere San Valentino. Al culmine di un litigio ha aperto il fuoco. Alcuni quotidiani scrivono che l’uomo aveva dormito in quella casa soltanto la notte prima del duplice omicidio, nonostante la rottura sentimentale. “Ho litigato e poi ho sparato”, ha detti ai poliziotti che l’hanno arrestato.

Nei confronti di Sodano la procura di Latina ha emesso un decreto di fermo di indiziato di delitto, scattato dopo le indagini della Squadra Mobile e l’interrogatorio davanti al pm di turno, durante il quale l’uomo ha confessato la sua responsabilità, confermando quanto già dichiarato in prima battuta agli agenti intervenuti sul posto. Al termine degli atti di rito, è stato portato in carcere in attesa della convalida.

Secondo quanto si apprende Cristian Sodano, questo il nome dell’uomo, avrebbe ucciso Nicoletta Zomparelli e Reneé Amato dopo che queste erano probabilmente intervenute per difendere la sua ex fidanzata, Desyrée Amato. Il 27enne è stato rintracciato e portato in Questura dagli agenti della squadra mobile nel quartiere Q4 mentre stava cercando di raggiungere casa, nei pressi dell’abitazione di un parente. 

Di Reneé Amato e della sorella Desyreé si sa che avevano la passione per il ballo, come emerge dalle immagini sui loro profili social: la giovane uccisa aveva anche vinto qualche premio. La madre Nicoletta Zomparelli lavorava in un’agenzia immobiliare. 

Continua a leggere

Cronaca

Pontinia, maltrattamenti di animali: chiusa azienda zootecnica

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

La titolare è stata denunciata per maltrattamento di animali, scarico non autorizzato di acque reflue industriali e attività di gestione di rifiuti non autorizzata

Nella giornata di ieri, i Carabinieri della Stazione di Pontinia, unitamente alle componenti specializzate del Gruppo Carabinieri Forestali di Latina, del Nucleo Antisofisticazione e Sanità di Latina e con il supporto del Servizio Veterinario dell’A.S.L. di Latina, hanno effettuato un controllo presso un’azienda zootecnica di Pontinia operante nell’allevamento di bufale.
Durante l’ispezione i Carabinieri ed i Veterinari hanno potuto accertare come gli animali fossero allevati e tenuti in condizioni non compatibili con le proprie caratteristiche etologiche.
Nello specifico gli operanti hanno rilevato come gli animali fossero costretti a stabulare in consistenti liquami, senza acqua, con mangimi contaminati.

Gli animali, di cui molti vitellini legati, sono stati inoltre riscontrati affetti da varie problematiche sanitarie e la mancanza dei requisiti minimi per la gestione degli stessi, con evidente sofferenza del bestiame e compromissione della salute degli animali.

Nella stessa azienda sono state trovate, poco distante dalle stalle, due carcasse di vitelli bufalini non smaltiti ed una discarica abusiva di rifiuti speciali pericolosi, nonché lo scarico nel canale attiguo all’azienda dei liquami e reflui prodotti dall’azienda.

Per tutti questi motivi l’azienda ed i 117 animali sono stati posti sotto sequestro. La titolare è stata denunciata per maltrattamento di animali, scarico non autorizzato di acque reflue industriali e attività di gestione di rifiuti non autorizzata.

Continua a leggere

SEGUI SU Facebook

I più letti