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LATINA, SCANDALO CASE POPOLARI: ZULIANI (PD) INVOCA LA GUARDIA DI FINANZA

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Tempo di lettura 2 minuti "Occorre anche andare a vedere chi effettivamente occupa un dato appartamento e a che titolo, individuando le irregolarità…"

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LEGGI ANCHE: LATINA: CASA POPOLARE "VENDUTA" AD UNA FAMIGLIA

 

Redazione
Latina
– Nicoletta Zuliani, esponente del Partito Democratico di Latina, interviene sul tema delle case popolari del capoluogo pontino ed esorta il commissario Giacomo Barbato a prendere provvedimenti, per fare ciò che gli ex amministratori del centrodestra delle ultime consiliature non ha mai fatto in modo adeguato: i controlli. “Ci sono due tipi di verifiche da compiere – spiega Zuliani – La prima, sotto un profilo esclusivamente economico, che andrebbe affidata direttamente alla Guardia di Finanza, ed è quella che riguarda la gestione dei sussidi erogati dal Comune di Latina. La Finanza ha personale qualificato e risorse umane a sufficienza per farlo.

La seconda verifica, che dovrebbe essere di competenza degli uffici e dei vigili urbani, riguarda invece l'assegnazione degli alloggi popolari e degli immobili comunali: si tratta di andare a vedere chi effettivamente occupa un dato appartamento e a che titolo, individuando le irregolarità e sanando quelle situazioni in cui si profila la reale necessità dei soggetti. In questo modo il Comune avrebbe una mappatura chiara e, con controlli a tappeto e frequenti, potrebbe evitare situazioni spiacevoli come quella emersa nei giorni scorsi. In entrambi i casi non si tratta, ovviamente, di andare a cercare il pelo nell'uovo nei conti di chi ha effettivamente maturato il diritto ai sussidi o all'alloggio popolare, ma l'intento dovrebbe essere sempre quello di tutelare il diritto di chi ha veramente bisogno, per una seria e più equa distribuzione dei beni pubblici”.
Zuliani sottolinea infatti che “è dove mancano i controlli che si insinua la criminalità”. A questo aggiunge una nota politica: "Nelle passate consiliature di centrodestra non si è mai fatto molto per andare a colmare queste lacune: negli ultimi 4 anni di amministrazione abbiamo assistito ad una vera e propria girandola di dirigenti in un settore nel quale continuità e controllo sono indispensabili. Perché? Ci sono dei motivi ben precisi – affonda Zuliani – Intanto basti pensare al sistema clientelare che può essere facilmente creato intorno agli immobili pubblici: il politico di turno può intervenire personalmente dove l'amministrazione – lenta, burocratica e distratta dai numerosi cambi dirigenziali – non arriva, perché l'amministrazione stessa non è stata messa in condizione di farlo da chi la guida.

C'è poi un altro aspetto: i Servizi sociali sono un grandissimo bacino elettorale: che “fine” hanno fatto i politici che hanno ricoperto il ruolo di assessore con quella delega? Stefano Galetto, Giovanni Di Giorgi, Fabrizio Cirilli: dalle tornate elettorali successive a quel ruolo sono usciti vincenti. O è un settore che porta una grande fortuna ai futuri candidati, oppure è un posto effettivamente strategico, perché è lì che alla gente in situazioni di fragilità e bisogno “viene dato”.”
Esortando il commissario Barbato ad esercitare l'azione di controllo del Comune di Latina sui propri immobili e sull'assegnazione dei sussidi, Zuliani punta quindi a smuovere l'iceberg sotto il quale sono probabilmente nascoste una serie di irregolarità e di questioni irrisolte di cui la vicenda emersa dei giorni scorsi – la presunta “compravendita” tra privati del posto in un alloggio comunale – rappresenta forse solo la punta.
 

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Cronaca

Roma e Latina, traffico di droga: sequestro beni da 4,5 milioni a capi organizzazione

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Maxi sequestro di beni da circa 4,5 milioni di euro tra Roma e Latina. Ad eseguire il provvedimento di sequestro finalizzato alla confisca i poliziotti della Divisione Anticrimine della Questura di Roma. Interessati beni e assetti societari, tra cui immobili e società riconducibili ai tre capi di un’associazione dedita al traffico di droga recentemente arrestati nell’ambito di un’operazione della Squadra Mobile coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma. Sulla base di accertamenti svolti dalla Divisione Anticrimine di Roma sarebbe emerso che dall’attività illecita avrebbero accumulato ingenti proventi reinvestendoli in parte in società di sale scommesse a Pomezia e Ardea e in una rivendita di veicoli a Roma, e, in parte, nell’acquisizione di proprietà mobiliari, immobiliari e in polizze assicurative. Tra i beni interessati dal sequestro disposto dal Tribunale di Roma – Sezione delle Misure di Prevenzione di Roma – 4 compagini societarie e 4 immobili, tra cui una villa di notevoli dimensioni con piscina.

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Cisterna di Latina, duplice omicidio: lei si è salvata scappando dalla finestra

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Desyrée Amato, la 22enne sopravvissuta ieri alla furia dell’ex fidanzato che a Cisterna di Latina ha ucciso la sorella e la madre della giovane (49 e 19 anni), è riuscita a salvarsi fuggendo dalla finestra del bagno dove si era rifugiata. Cristian Sodano, finanziere di 27 anni, dopo aver sparato alle due donne con l’arma d’ordinanza ha seguito la ragazza in bagno e ha sfondato la porta a calci. Lei è riuscita a scappare dalla finestra e a nascondersi in una legnaia in giardino, poi ha raggiunto la strada dov’è stata trovata in stato di choc. Nel pomeriggio di ieri l’uomo – originario di Minturno ma in servizio nel reparto navale di Ostia – è arrivato nella casa delle tre donne, nel quartiere San Valentino. Al culmine di un litigio ha aperto il fuoco. Alcuni quotidiani scrivono che l’uomo aveva dormito in quella casa soltanto la notte prima del duplice omicidio, nonostante la rottura sentimentale. “Ho litigato e poi ho sparato”, ha detti ai poliziotti che l’hanno arrestato.

Nei confronti di Sodano la procura di Latina ha emesso un decreto di fermo di indiziato di delitto, scattato dopo le indagini della Squadra Mobile e l’interrogatorio davanti al pm di turno, durante il quale l’uomo ha confessato la sua responsabilità, confermando quanto già dichiarato in prima battuta agli agenti intervenuti sul posto. Al termine degli atti di rito, è stato portato in carcere in attesa della convalida.

Secondo quanto si apprende Cristian Sodano, questo il nome dell’uomo, avrebbe ucciso Nicoletta Zomparelli e Reneé Amato dopo che queste erano probabilmente intervenute per difendere la sua ex fidanzata, Desyrée Amato. Il 27enne è stato rintracciato e portato in Questura dagli agenti della squadra mobile nel quartiere Q4 mentre stava cercando di raggiungere casa, nei pressi dell’abitazione di un parente. 

Di Reneé Amato e della sorella Desyreé si sa che avevano la passione per il ballo, come emerge dalle immagini sui loro profili social: la giovane uccisa aveva anche vinto qualche premio. La madre Nicoletta Zomparelli lavorava in un’agenzia immobiliare. 

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Pontinia, maltrattamenti di animali: chiusa azienda zootecnica

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La titolare è stata denunciata per maltrattamento di animali, scarico non autorizzato di acque reflue industriali e attività di gestione di rifiuti non autorizzata

Nella giornata di ieri, i Carabinieri della Stazione di Pontinia, unitamente alle componenti specializzate del Gruppo Carabinieri Forestali di Latina, del Nucleo Antisofisticazione e Sanità di Latina e con il supporto del Servizio Veterinario dell’A.S.L. di Latina, hanno effettuato un controllo presso un’azienda zootecnica di Pontinia operante nell’allevamento di bufale.
Durante l’ispezione i Carabinieri ed i Veterinari hanno potuto accertare come gli animali fossero allevati e tenuti in condizioni non compatibili con le proprie caratteristiche etologiche.
Nello specifico gli operanti hanno rilevato come gli animali fossero costretti a stabulare in consistenti liquami, senza acqua, con mangimi contaminati.

Gli animali, di cui molti vitellini legati, sono stati inoltre riscontrati affetti da varie problematiche sanitarie e la mancanza dei requisiti minimi per la gestione degli stessi, con evidente sofferenza del bestiame e compromissione della salute degli animali.

Nella stessa azienda sono state trovate, poco distante dalle stalle, due carcasse di vitelli bufalini non smaltiti ed una discarica abusiva di rifiuti speciali pericolosi, nonché lo scarico nel canale attiguo all’azienda dei liquami e reflui prodotti dall’azienda.

Per tutti questi motivi l’azienda ed i 117 animali sono stati posti sotto sequestro. La titolare è stata denunciata per maltrattamento di animali, scarico non autorizzato di acque reflue industriali e attività di gestione di rifiuti non autorizzata.

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