Latina, sequestrati beni per 50 milioni di euro a imprenditore pontino

Su proposta formulata dal Procuratore della Repubblica di Roma congiuntamente al Questore della provincia di Latina, il Tribunale di Roma – Sezione Misure di prevenzione ha disposto il sequestro, in Italia e all’estero, di beni, assetti societari e rapporti finanziari per un valore complessivo di 50 milioni di euro, riconducibili ad un imprenditore pontino per il quale è stata ritenuta la pericolosità sociale qualificata e generica e la riconducibilità del patrimonio ad attività illecite.

Ciò rientra nel quadro di una strategia di contrasto ad accumulazioni illecite intrapresa dalla Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato, per il tramite del Servizio Centrale Anticrimine e della Divisione Anticrimine di Latina.

Nella mattinata odierna, il Servizio Centrale Anticrimine e la Divisione Anticrimine di Latina, coordinati dalla Direzione Centrale Anticrimine, hanno eseguito un provvedimento di sequestro finalizzato alla confisca emesso, ai sensi della normativa antimafia, dal Tribunale – Sezione Misure di Prevenzione di Roma, su proposta formulata dal Procuratore di quel Distretto congiuntamente al Questore della provincia di Latina.

Il provvedimento ablatorio in argomento riguarda beni, assetti societari e rapporti finanziari per un valore complessivamente stimato di circa 50 milioni di euro, riconducibili ad un imprenditore pontino.

Il proposto, attualmente sottoposto all’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria, è stato tratto in arresto nel 2020, nell’ambito di un’indagine, condotta dalla Polizia di Stato con il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, in quanto gravemente indiziato, tra l’altro, di bancarotta fraudolenta, trasferimento fraudolento di valori, corruzione, autoriciclaggio, sequestro di persona ed estorsione aggravata dal metodo mafioso. Dopo il vaglio del Tribunale per il riesame, che confermava, tranne per un capo, l’ordinanza del G.I.P., il proposto è stato rinviato a giudizio ed il dibattimento è in corso davanti al Tribunale di Latina. 

Con l’odierno provvedimento, in particolare, il Tribunale delle Misure di prevenzione di Roma, ha disposto il sequestro di una impresa individuale, di una fondazione, della totalità delle quote e dell’intero patrimonio aziendale di 37 compagini societarie, di cui 4 ubicate nel Regno Unito e 2 in Moldavia, di 119 fabbricati e 58 terreni, 55 veicoli, 1 imbarcazione e 72 rapporti finanziari, per un valore che ammonta, come indicato, a circa 50 milioni di euro.   

Il Prefetto Francesco Messina, Direttore Centrale Anticrimine ribadisce che “L’imponente sequestro eseguito oggi dalla Polizia di Stato a carico di un imprenditore pontino scaturisce da una misura di prevenzione patrimoniale proposta congiuntamente dal Procuratore di Roma e dal Questore di Latina.  Tale risultato testimonia l’efficacia delle indagini di prevenzione afferenti ai patrimoni illecitamente accumulati nel tempo dalle organizzazioni criminali di stampo mafioso, che sovente si avvalgono del contributo di professionisti che prestano la loro opera per dissimulare la provenienza illecita di tali ricchezze. 

L’imprenditore destinatario del sequestro di oggi ha così accumulato negli anni un patrimonio immobiliare e mobiliare pari a ben 50 milioni di euro, costituendo un numero elevato di compagini societarie, talune delle quali operanti in territorio estero, così ampliando gli effetti criminali dei reati originari commessi dall’organizzazione mafiosa, i cui proventi, una volta finiti nella disponibilità dell’imprenditore, hanno in maniera perversa causato ulteriori danni alla collettività, arrecando pregiudizio al sistema economico e alla libera concorrenza.

In attuazione di una precisa strategia investigativa adottata dalla Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato, ancora una volta, è stato colpito il patrimonio illecitamente accumulato in modo complementare all’azione di contrasto in precedenza portata a conclusione nei confronti della componente militare dell’organizzazione criminale di riferimento del proposto”.