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LATINA: TARGA AL MUSEO DI AUSCHWITZ

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Tempo di lettura 2 minuti Nel corso di una visita al museo, il sindaco di Latina ha raccolto l’appello del direttore del museo stesso per ricevere contributi da destinare al miglioramento del servizio di sicurezza

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Redazione

Latina – È stata apposta alla presenza del Sindaco Giovanni Di Giorgi presso il Museo di Auschwitz (Polonia) una targa per ringraziare il Comune di Latina per aver contribuito a rafforzare il sistema di sicurezza a tutela del museo sorto al posto dell’ex campo di concentramento di Auschwitz. Nel corso degli ultimi due anni una rappresentanza del Comune di Latina, guidata dal sindaco Giovanni Di Giorgi, ha sempre partecipato ad Auschwitz alle celebrazioni per la liberazione del Campo di concentramento, il 27 gennaio 1945, data che è stata poi simbolicamente adottata come “Giornata della memoria”.

Nel corso di una visita al museo, il sindaco di Latina ha raccolto l’appello del direttore del museo stesso per ricevere contributi da destinare al miglioramento del servizio di sicurezza e videosorveglianza del sito, più volte in balìa di ladri e vandali fino al clamoroso furto della famigerata e storica scritta presente all’ingresso dell’ex campo di sterminio.

Il Comune di Latina ha quindi inviato il proprio contributo economico per la realizzazione dell’impianto al Museo di Auschwitz, che, per ringraziare la città di Latina, ha apposto una targa all’ingresso del Museo che recita:

“La città di Latina in segno di amicizia e in nome della pace tra i popoli, dona il proprio contributo per la sicurezza e il mantenimento del Museo di Auschwitz, simbolo di memoria”.

Il Sindaco si è detto onorato di rappresentare Latina, la prima città al mondo che ha donato al Museo di Auschwitz una infrastruttura necessaria alla sua sicurezza e alla sua memoria, un sistema che permetterà al museo di continuare nella sua importante missione, quella di non far dimenticare le atrocità consumate al suo interno.

«Il contributo donato dal Comune di Latina – ha affermato il Sindaco Giovanni Di Giorgi – sarà a futura memoria deve essere il simbolo affinché l’attuale museo, sito del campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau, teatro di orrori e tragedie che mai più dovranno ripetersi, rimanga anche negli anni a venire, così come ci è stato mostrato. Un museo a cielo aperto che serve sia a ricordare che ad insegnare, soprattutto ai più giovani, la cultura dell'accoglienza ed il rispetto delle diversità. Sono sicuro che tutti coloro che nel mondo visiteranno il Museo e vedranno la targa dedicata al nostro Comune, apprezzeranno il nostro gesto di far rimanere il Museo un luogo indelebile nella memoria di ogni visitatore. Auspico inoltre che altre città del mondo seguano l’esempio della città di Latina».

La cerimonia che si è svolta nell’ambito del meeting internazionale organizzato dalla città di Oswiecim (città che ospita l’ex campo di concentramento) con le città gemellate di tutto il mondo ha visto la presenza oltre del Sindaco Di Giorgi anche dei consiglieri comunali di Latina Nicoletta Zuliani, Fausto Furlanetto e Cesare Bruni.

Cronaca

Roma e Latina, traffico di droga: sequestro beni da 4,5 milioni a capi organizzazione

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Maxi sequestro di beni da circa 4,5 milioni di euro tra Roma e Latina. Ad eseguire il provvedimento di sequestro finalizzato alla confisca i poliziotti della Divisione Anticrimine della Questura di Roma. Interessati beni e assetti societari, tra cui immobili e società riconducibili ai tre capi di un’associazione dedita al traffico di droga recentemente arrestati nell’ambito di un’operazione della Squadra Mobile coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma. Sulla base di accertamenti svolti dalla Divisione Anticrimine di Roma sarebbe emerso che dall’attività illecita avrebbero accumulato ingenti proventi reinvestendoli in parte in società di sale scommesse a Pomezia e Ardea e in una rivendita di veicoli a Roma, e, in parte, nell’acquisizione di proprietà mobiliari, immobiliari e in polizze assicurative. Tra i beni interessati dal sequestro disposto dal Tribunale di Roma – Sezione delle Misure di Prevenzione di Roma – 4 compagini societarie e 4 immobili, tra cui una villa di notevoli dimensioni con piscina.

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Cronaca

Cisterna di Latina, duplice omicidio: lei si è salvata scappando dalla finestra

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Desyrée Amato, la 22enne sopravvissuta ieri alla furia dell’ex fidanzato che a Cisterna di Latina ha ucciso la sorella e la madre della giovane (49 e 19 anni), è riuscita a salvarsi fuggendo dalla finestra del bagno dove si era rifugiata. Cristian Sodano, finanziere di 27 anni, dopo aver sparato alle due donne con l’arma d’ordinanza ha seguito la ragazza in bagno e ha sfondato la porta a calci. Lei è riuscita a scappare dalla finestra e a nascondersi in una legnaia in giardino, poi ha raggiunto la strada dov’è stata trovata in stato di choc. Nel pomeriggio di ieri l’uomo – originario di Minturno ma in servizio nel reparto navale di Ostia – è arrivato nella casa delle tre donne, nel quartiere San Valentino. Al culmine di un litigio ha aperto il fuoco. Alcuni quotidiani scrivono che l’uomo aveva dormito in quella casa soltanto la notte prima del duplice omicidio, nonostante la rottura sentimentale. “Ho litigato e poi ho sparato”, ha detti ai poliziotti che l’hanno arrestato.

Nei confronti di Sodano la procura di Latina ha emesso un decreto di fermo di indiziato di delitto, scattato dopo le indagini della Squadra Mobile e l’interrogatorio davanti al pm di turno, durante il quale l’uomo ha confessato la sua responsabilità, confermando quanto già dichiarato in prima battuta agli agenti intervenuti sul posto. Al termine degli atti di rito, è stato portato in carcere in attesa della convalida.

Secondo quanto si apprende Cristian Sodano, questo il nome dell’uomo, avrebbe ucciso Nicoletta Zomparelli e Reneé Amato dopo che queste erano probabilmente intervenute per difendere la sua ex fidanzata, Desyrée Amato. Il 27enne è stato rintracciato e portato in Questura dagli agenti della squadra mobile nel quartiere Q4 mentre stava cercando di raggiungere casa, nei pressi dell’abitazione di un parente. 

Di Reneé Amato e della sorella Desyreé si sa che avevano la passione per il ballo, come emerge dalle immagini sui loro profili social: la giovane uccisa aveva anche vinto qualche premio. La madre Nicoletta Zomparelli lavorava in un’agenzia immobiliare. 

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Cronaca

Pontinia, maltrattamenti di animali: chiusa azienda zootecnica

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La titolare è stata denunciata per maltrattamento di animali, scarico non autorizzato di acque reflue industriali e attività di gestione di rifiuti non autorizzata

Nella giornata di ieri, i Carabinieri della Stazione di Pontinia, unitamente alle componenti specializzate del Gruppo Carabinieri Forestali di Latina, del Nucleo Antisofisticazione e Sanità di Latina e con il supporto del Servizio Veterinario dell’A.S.L. di Latina, hanno effettuato un controllo presso un’azienda zootecnica di Pontinia operante nell’allevamento di bufale.
Durante l’ispezione i Carabinieri ed i Veterinari hanno potuto accertare come gli animali fossero allevati e tenuti in condizioni non compatibili con le proprie caratteristiche etologiche.
Nello specifico gli operanti hanno rilevato come gli animali fossero costretti a stabulare in consistenti liquami, senza acqua, con mangimi contaminati.

Gli animali, di cui molti vitellini legati, sono stati inoltre riscontrati affetti da varie problematiche sanitarie e la mancanza dei requisiti minimi per la gestione degli stessi, con evidente sofferenza del bestiame e compromissione della salute degli animali.

Nella stessa azienda sono state trovate, poco distante dalle stalle, due carcasse di vitelli bufalini non smaltiti ed una discarica abusiva di rifiuti speciali pericolosi, nonché lo scarico nel canale attiguo all’azienda dei liquami e reflui prodotti dall’azienda.

Per tutti questi motivi l’azienda ed i 117 animali sono stati posti sotto sequestro. La titolare è stata denunciata per maltrattamento di animali, scarico non autorizzato di acque reflue industriali e attività di gestione di rifiuti non autorizzata.

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