LAZIO, STATO DELLA SICUREZZA E ANDAMENTO DELLA CRIMINALITA'

Rieti si conferma la Provincia con il più basso indice di criminalità

 

Redazione

Roma – L’assessore agli Enti locali e Sicurezza, Ambiente e Sviluppo Sostenibile, Politiche dei Rifiuti della Regione Lazio, Giuseppe Cangemi e il presidente dell’Osservatorio per la Sicurezza e Legalità, Rosario Vitarelli, hanno presentato ieri 16 novembre l’edizione 2011 del “Rapporto sullo stato della sicurezza e sull’andamento della criminalità nel Lazio”, realizzato dall’Osservatorio regionale sulla Sicurezza e la Legalità della Regione Lazio. Il dossier, che analizza i dati consolidati del 2011 mettendoli a confronto con quelli del quinquennio precedente (2006-2010), fornisce un’attenta fotografia dello stato della sicurezza e della criminalità nei 378 comuni del Lazio. I dati sono elaborati sulla base delle denunce pervenute alle autorità competenti. Complessivamente, nel 2011 si registra un omogeneo incremento dei fatti criminosi nelle 5 province del Lazio rispetto all’anno precedente (da 284.511 mila del 2010 si è passati 311.837 casi nel 2011) ma un decremento rispetto al biennio 2006-2007 (nel 2006 erano oltre 319mila mentre nel 2007 oltre 330mila). Si conferma un maggiore indice di delittuosità o tasso di criminalità (rapporto tra le denunce di reato e la media annuale dei residenti nel periodo in esame) nei comuni lungo la fascia litoranea della Regione compreso il Comune di Roma, mentre la Provincia con il più basso indice rimane quella di Rieti. Continua a destare preoccupazione l’espansione finanziaria della criminalità organizzata soprattutto nella Capitale ed in Provincia di Latina. Degli oltre 311mila reati commessi nel 2011 nell’intero territorio regionale, l’82% si è registrato nella sola provincia di Roma, (nel 2006 in provincia di Roma si concentrava l’84% dei reati complessivi) mentre il restante 18% si è concentrato nelle altre province. E’ da segnalare l’8,27% registrato nella Provincia di Latina, che ha visto un aumento di circa 2 punti percentuali rispetto al 2006. Complessivamente i reati che hanno subito un maggiore incremento sono le rapine, con un aumento medio su tutto il territorio regionale del 20% (nei 3 anni precedenti il reato era invece in calo) e il traffico e lo spaccio di stupefacenti, aumentati di circa il 25%.Cresciute anche le denunce per furto (+10%) e le denunce per i reati contro la persona. L’andamento del valore assoluto e dell’indice di delittuosità dei delitti, dopo una flessione rilevata negli ultimi 2 anni (2009-2010) rispetto al periodo precedente, nel 2011 si è allineato alla media del triennio 2006-2008, che era più alta.

Nella Provincia di Roma il dato degli omicidi relativo all’anno 2011 (33 casi), seppur in incremento rispetto a quanto verificatosi nell’anno precedente (21 casi), risulta coerente con la tendenza del fenomeno nell’ultimo quinquennio, se si considera che 39 nel 2007, 40 nel 2008 e 40 nel 2009. I casi di omicidio verificatisi nella Capitale nel 2011 sono derivanti: 11, dalla conflittualità tra gruppi criminali, o comunque, da contrasti dovuti alla commissione di attività illecite; 8, dalla litigiosità in ambito familiare; 10, da aggressioni o pestaggi per liti di varia natura; 3, a seguito di rapina. Quanto alle modalità esecutive del delitto, 13 omicidi sono stati attuati con armi da fuoco, 11 omicidi sono stati attuati con utilizzo di armi da taglio, 9 omicidi sono stati attuati con armi improprie o a seguito di percosse. Da rilevare il fatto che nell’anno 2011, in confronto agli anni precedenti, si siano verificati pochi casi di omicidio che coinvolgono cittadini stranieri (4 casi con vittime e autori stranieri e 3 omicidi commessi da stranieri in danno di cittadini italiani). Il dato relativo all’ammontare complessivo dei reati di furto nella provincia di Roma, denota un incremento delle denunce nel 2011 (157.288), rispetto a quello del 2010 (142.851), nel solo comune di Roma, da 115.874 sono salite a 128.667. Decisamente più elevato è il numero complessivo delle rapine consumate, ammontante a 4.221 contro le 3.069 dell’anno 2010. Di queste 3.617 si sono verificate nell’ambito del comune di Roma (a fronte di 2.711), con incremento di circa il 30%. Scorporando il dato in base alle diverse tipologie del reato di rapina si riscontra che nel comune di Roma 1870 sono quelle commesse nella pubblica via, 197 in abitazione e 123 nei confronti di istituti di credito. Meno sensibile è stato l’aumento nella provincia romana dei reati di ricettazione (da 1.919 a 2.003) e dei danneggiamenti (da 30.490 a 31.539). Una inversione di tendenza come nel resto della Regione rispetto all’anno precedente si è registrata, infine, relativamente alle truffe e frodi informatiche che, drasticamente diminuite nel 2010, hanno subito un significativo incremento, passando da 5.932 a 7.887.
Tra gli altri comuni nei quali si registra il più alto indice di delitti contro il patrimonio si confermano quelli ubicati lungo il litorale romano, tra i quali Fiumicino (comprensivo dei dati relativi ai delitti denunciati presso gli uffici di polizia dell’aeroporto internazionale Leonardo Da Vinci) con 3.633 reati di furto e 39 rapine, in aumento di circa il 20% rispetto al 2010, Anzio (1.965 furti e 57 rapine), Nettuno (1.027 furti e 33 rapine), Pomezia (2.333 furti e 51 rapine), Ladispoli (915 furti e 31 rapine) e Civitavecchia, peraltro a sua volta interessata dalla presenza del porto (1.175 furti e 23 rapine).

In Provincia di Latina, gli omicidi volontari consumati hanno avuto un andamento decrescente a partire dal picco massimo del 2006 (con 8 omicidi) sino ai 4 omicidi del 2010, con un incremento nel 2011 (6 omicidi). Negli ultimi due anni il capoluogo pontino è stato teatro di una guerra tra bande criminali legate alle famiglie stanziali di etnia zingara (Ciarelli e Di Silvio) e gruppi contrapposti, sfociati in 3 omicidi e un tentato omicidio a carico di Carmine Ciarelli. Anche il 2011 ha messo in risalto l’elevata incidenza percentuale di segnalazioni di reato accertate nella provincia di Latina rispetto all’intero territorio regionale, essendo caratterizzata, rispetto ad altre province della Regione, da un alto indice di criminalità dovuto anche alla radicata presenza, in alcune zone di quel territorio, di agguerrite organizzazioni criminali soprattutto di stampo camorristico, nonché della criminalità albanese e di quella romena. In leggero incremento il dato relativo all’ammontare dei delitti contro il patrimonio. In dettaglio i furti segnalati salgono da 11.247 del 2010 a 11.804, le rapine subiscono un incremento di oltre il 40% (da 199 a 285), le truffe e frodi informatiche aumentano da 855 a 1.117. Il dato complessivo vede tra i comuni maggiormente interessati dai principali fenomeni delittuosi in esame oltre a Latina (3.888 furti e 123 rapine) quello di Aprilia (1.725 furti e 35 rapine) e Terracina (936 furti e 25 rapine).

La Provincia di Frosinone, rispetto alle altre province della regione non ha subito un incremento dei reati contro il patrimonio, anzi per alcune tipologie si è registrata una leggera diminuzione, le segnalazioni di furto (da 5.160 a 5.106), di truffa e frode informatica (da 777 a 806) e di danneggiamento (da 2.145 a 1.993). In controtendenza l’aumento delle rapine (135 rispetto alle 113 del 2010), di cui 34 consumate nel comune di Frosinone, a fronte di 21 dell’anno precedente.

Nella Provincia di Viterbo nel 2011 si evidenzia un aumento rispetto al precedente anno 2010, per quanto concerne i furti, saliti da 4.698 a 5.035, di cui 2.047 denunciati nella città di Viterbo, le rapine, commesse in numero di 61 contro le 48 del 2010, di cui 19 nella città di Viterbo. Nella medesima provincia i comuni con il maggior indice di delittuosità sono oltre al capoluogo di provincia, Orte, Montalto di Castro e Tarquinia.

Nella Provincia di Rieti il numero delle denunce è relativamente contenuto, se rapportato con quello delle altre località del Lazio. In leggero aumento le denunce di furto, passate da 1.808 nel 2010 a 1.820 nel 2011, e delle rapine che sono passate da 21 nel 2010 a 26 nel 2011, delle quali 14 commesse nel solo capoluogo a fronte di 6 nel 2010. Da segnalare l’incremento delle denunce di reato nei comuni di Rocca Sinibalda e Vacone, causato da un aumento dei reati contro il patrimonio.