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Redazione Lazio

LAZIO, VINITALY: PREMIATI 28 VINI DEL TERRITORIO

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Le aziende che si sono aggiudicate il prestigioso riconoscimento sono: cantina Villa Gianna, Casale del Giglio, cantina Sant’Andrea, Azienda Paolo e Noemia D’Amico, Terre dei Pallavicini, Castel de Paolis, Agricola Cavalieri, Cantine Lupo, Casa Divina Provvidenza, Tenuta Petra Potens, Agricola Giovanni Terenzi, Agricola Forestale La Torre, Alma Vini.

 

Redazione

Latina / Roma / Frosinone / Viterbo – Al Vinitaly, il più grande salone internazionale dedicato al vino e ai distillati che si è tenuto a Verona dal 6 al 9 aprile, le eccellenze del Lazio hanno ricevuto riconoscimenti importanti.
28 vini del Lazio premiati con la Gran Menzione su 3000 vini iscritti di cui: 17 a Latina, 8 a Roma, 2 a Frosinone, 1 a Viterbo.

Le aziende che si sono aggiudicate il prestigioso riconoscimento sono: cantina Villa Gianna, Casale del Giglio, cantina Sant’Andrea, Azienda Paolo e Noemia D’Amico, Terre dei Pallavicini, Castel de Paolis, Agricola Cavalieri, Cantine Lupo, Casa Divina Provvidenza, Tenuta Petra Potens, Agricola Giovanni Terenzi, Agricola Forestale La Torre, Alma Vini.

“Il vino del Lazio – ha detto il Presidente Nicola Zingaretti – non è più considerato di serie B e la Regione quest’anno si è presentata in forze alla 48esima edizione del Vinitaly.  Rispetto al passato è cambiato molto, prima di tutto per la volontà di promuovere il Lazio in generale e i marchi dei produttori. In questi anni sono stati straordinari, perché hanno resistito e investito nell’innovazione e nella qualità”. “A Verona – ha aggiunto Zingaretti – abbiamo proposto uno stand della Regione, diviso per province e abbiamo scommesso molto sul ritorno dell’approvazione dei marchi delle case vinicole. Questo è il modo giusto di far conoscere le identità del Lazio, anche come identità legate alla produzione enogastronomica”. “Il modello di sviluppo regionale a volte si è fondato troppo sull’offesa del territorio. È per questo che daremo supporto al mercato e alla produzione del vino facendo politiche urbanistiche sane e culturali diverse, ossia costruendo intorno a questa industria, una Regione che porti avanti un nuovo modello di sviluppo”.
Il premio Cangrande Verona 2014, prestigioso riconoscimento ai grandi interpreti del mondo enologico italiano, è stato assegnato all’azienda agricola biologica di Marco Carpineti, che si trova a Cori in provincia di Latina. “La motivazione del premio Cangrande – ha dichiarato l’assessore all’Agricoltura Sonia Ricci – sta nella sfida di Marco Carpineti rivolta costantemente alla ricerca della qualità”. “Ha portato avanti un percorso basato sull’attenzione alla vigna e una visione più ampia dell’ambiente. Dalla scelta di coltivare vitigni sconosciuti all’adozione nel 1994 dei metodi di produzione biologica, fino all’arrivo in azienda di due nuovi “collaboratori”. Due cavalli di razza italiana allevati per lavorare nei campi. Il loro utilizzo al posto del trattore è a completo beneficio del terreno e delle piante che così potranno dare un frutto di grandissima qualità". “L’azienda di Cori – ha concluso l’Assessore Ricci – rappresenta un esempio della grande vitalità della viticoltura del Lazio impegnata per la crescita costante della qualità e della genuinità del prodotto senza mai dimenticare la tradizione e il territorio”. Inoltre, al Vinitaly per la prima volta hanno partecipato 12 studenti dell’Istituto agrario di Roma Emilio Sereni. Questi ragazzi hanno lavorato presso lo stand di Arsial: un’opportunità enorme di formazione e di lavoro nella manifestazione più importante del mondo per il settore vitivinicolo.

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Castelli Romani

“Firmitas, utilitas, venustas”: a Frascati il convegno per la rinascita di un’architettura umana

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Villa Falconieri dal 26 al 28 aprile

“Tutte queste costruzioni devono avere requisiti di solidità, utilità e bellezza.
Avranno solidità quando le fondamenta, costruite con materiali scelti con cura e senza parsimonia, poggeranno profondamente e saldamente sul terreno sottostante; utilità, quando la distribuzione dello spazio interno di ciascun edificio di qualsiasi genere sarà corretta e pratica all’uso; bellezza, infine quando l’aspetto dell’opera sarà piacevole per l’armoniosa proporzione delle parti che si ottiene con l’avveduto calcolo delle simmetrie”

Vitruvio nel “De Architectura” sviluppa un concetto costruttivo che può essere racchiuso in tre semplici parole “Firmitas, utilitas, venustas” – solidità, funzione, bellezza – e partendo proprio da queste tre espressioni l’accademia Vivarium Novum di Frascati, nell’incantevole cornice di Villa Falconieri dal 26 al 28 aprile, terrà un Convegno dal titolo “Firmitas, utilitas, venustas: per la rinascita di un’architettura umana”.

Iniziativa estremamente lodevole patrocinata da School of Architecture della Notre Dame University, dal movimento internazionale New traditional architecture, dall’Università degli studi di Roma “Tor Vergata”, dal FAI – Fondo per l’ambiente italiano – Delegazione di Roma, dall‘Ordine degli architetti PPC di Roma e provincia, dall’Ordine degl’ingegneri di Roma, da Pulchria, dallo Studio ACAM, dal Festival dell’innovazione di Frascati.

Un “nuovo approccio della concezione architettonica” si legge nelle parole del Comunicato stampa diffuso in occasione di questo convegno che evidenzia, inoltre, la necessità di individuare “criteri e approcci architettonici e urbanistici rispondenti alle reali necessità materiali e spirituali dell’uomo, che da un lato aspira a proporzione ed equilibrio, dall’altra richiede socialità piena e vitale desiderosa di spazi da condividere con altri” – prosegue il comunicato stampa.

L’architettura deve tornare ad esprimere armonia con i luoghi ed, assieme alla solidità, offrire spazi capaci di rispondere ai bisogni sociali delle persone.

Lo scopo di Accademia Vivarum Novum punta ad una profonda “riflessione che possa approdare ad un rinnovamento delle pratiche culturali, artistiche e architettoniche, affinché esse pongano la naturale disposizione umana verso l’armonia e la bellezza al centro del loro operato, perseguendo inoltre un’idea di continuità, piuttosto che di rottura, coi paesaggi naturali e culturali costruiti attraverso i secoli”.

Un rinascimento architettonico che porti di nuovo l’Uomo al centro di ogni arte.

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Redazione Lazio

Roma, disservizio al centralino dell’Ospedale Sant’Andrea: cittadini frustrati dall’impossibilità di comunicare con i medici

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Nell’era della comunicazione istantanea, il contatto telefonico rimane un’ancora fondamentale per la salute pubblica. Tuttavia, per molti cittadini romani, ottenere assistenza medica attraverso il centralino dell’Ospedale Sant’Andrea si è trasformato in un incubo. Numerose segnalazioni riportano disservizi persistenti che impediscono ai pazienti di raggiungere i medici desiderati.

Uno degli ostacoli principali risiede nella fase iniziale della chiamata. I cittadini, quando cercano di inserire il nome e il cognome del medico con cui desiderano parlare, si trovano improvvisamente interrotti da un crollo improvviso della linea. Stessa storia quando si intende inserire tra le scelte proposte, il solo cognome del medico. Questo malfunzionamento, seppur apparentemente banale, assume proporzioni significative quando si considera l’urgenza delle comunicazioni mediche.

La frustrazione dei cittadini è palpabile, con molti che hanno riportato di aver tentato di contattare il centralino più volte, solo per essere continuamente interrotti nel loro intento.

L’accesso ai servizi sanitari è un diritto fondamentale, e il persistere di queste difficoltà mina la fiducia nella capacità del sistema sanitario di fornire assistenza tempestiva e adeguata.

Un aspetto particolarmente sconcertante è rappresentato dal fatto che alcuni pazienti hanno registrato la loro esperienza, documentando il disservizio.

In alcune di queste registrazioni si può sentire chiaramente il momento in cui la linea cade, dopo che l’utente ha inserito la scelta di poter del nome e cognome del medico desiderato. Questa evidenza tangibile solleva interrogativi sulla natura e la portata del problema, evidenziando la necessità di un’indagine approfondita.

Il Centralino dell’Ospedale Sant’Andrea rappresenta un punto di accesso cruciale per i pazienti in cerca di assistenza medica. Pertanto, è essenziale che vengano adottate misure correttive immediate per risolvere questo problema. La trasparenza e la comunicazione aperta con il pubblico sono altrettanto importanti. I cittadini devono essere informati sui progressi nella risoluzione del disservizio e sulle misure adottate per evitare che si ripeta in futuro.

In un momento in cui la salute pubblica è al centro dell’attenzione globale, è imperativo che le istituzioni sanitarie agiscano con tempestività ed efficacia per garantire che i servizi essenziali siano accessibili a tutti i cittadini. La situazione al Centralino dell’Ospedale Sant’Andrea di Roma richiede un intervento immediato e coordinato per ripristinare la fiducia del pubblico e garantire che nessun paziente venga lasciato senza assistenza a causa di problemi tecnici evitabili.

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Roma

Roma, ragazza cade dalla terrazza del Pincio

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Una 20enne è precipitata dal muro perimetrale della terrazza del Pincio, al centro di Roma, per circa 5 metri di altezza finendo sul terrazzamento sottostante. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco che hanno recuperato la ragazza con un’autoscala. La giovane è stata portata in ospedale in stato cosciente. L’allarme è scattato intorno alle 7 quando alcuni passanti hanno sentito dei lamenti provenire da una scarpata. Non si esclude che sia caduta diverse ore prima del ritrovamento. Da chiarire la dinamica dell’accaduto.

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