Laziodisu in profondo rosso: audizione alla Pisana

 

M. S. 

 
LAZIO – Il Comitato regionale di controllo contabile (Corecoco), presieduto da Valentina Corrado, ha ascoltato oggi i rappresentanti dell’Ente per il diritto agli studi universitari, Laziodisu, e dell’Agenzia regionale per lo sviluppo e l’innovazione dell’agricoltura nel Lazio, Arsial, in merito ai rispettivi rendiconti 2015. In particolare, il Corecoco ha chiesto chiarimenti sulla formazione di un disavanzo tecnico pari a 13.431.303, 84 euro di Laziodisu. Chiarimenti puntualmente forniti dal commissario straordinario dell’ente, Carmelo Ursino, coadiuvato nell’esposizione da un membro del collegio sindacale.
 
Per quanto riguarda l’Arsial, il Corecoco ha chiesto chiarimenti circa la mancata corrispondenza tra i residui attivi (crediti) e residui passivi (debiti) dell’ente al 31/12/2014, così come compaiono nel rendiconto 2014, e quelli iscritti al 1/1/2015 nel rendiconto 2015.  Sono intervenuti in audizione l’amministratore unico, Antonio Rosati, il direttore generale, Stefano Sbaffi, e la responsabile dell’ufficio amministrativo e contabile dell’agenzia, Sandra Costa, i quali hanno chiarito che tali differenze sono imputabili a problematiche di carattere informatico legate all’operazione di riaccertamento straordinaria dei residui avvenuta nel 2015, così come stabilito dal Dlgs 118/2011 in materia di armonizzazione dei bilanci pubblici.
 
Il Corecoco dunque integrerà con le nuove informazioni le proprie relazioni sui rendiconti 2015 di Laziodisu e Arsial, al fine di esprimere il proprio parere, così come stabilisce la legge sulla contabilità regionale (legge 25/2001). A conclusione dei lavori la presidente Corrado ha rappresentato ai componenti del Corecoco che ad oggi, 1 dicembre, ancora non sono pervenuti gli allegati al rendiconto generale della Regione Lazio per l’esercizio 2015 per il quale il comitato dovrà dare il necessario parere, propedeutico all’imminente sessione di bilancio 2017-2019. Secondo la presidente, la Giunta avrebbe dovuto trasmettere la documentazione sul rendiconto contestualmente all’invio alla Corte dei conti, senza attendere il giudizio di parifica previsto per il prossimo 6 dicembre.