“Le bugie del NO"

 

di Chiara Rai

 

Bruno Astorre, senatore della Repubblica del Partito Democratico sempre al lavoro, non si ferma mai. Attaccatissimo al territorio non mai abbandonato i Castelli Romani, dove tutt'ora risiede. Proprio lui è disposto a votare “coscientemente e consapevolmente” in favore di questa riforma costuzionale. Lo asserisce senza mezzi termini a l’Osservatore d’Italia: per lui la crocetta il prossimo 4 dicembre va messa sul SI senza ripensamenti e, in maniera molto chiara, ne ha esposto i motivi nel corso dell’intervista. Astorre ha raccolto, dati relativi luglio, 13mila firme per il SI: un importante contributo che viene dai 120 comuni della Provincia di Roma.
Senatore, perché secondo lei bisognerebbe votare SI? Gli abbiamo chiesto. La risposta è stata immediata: “Perché è un’occasione unica e irripetibile che abbiamo di cambiare l’Italia ed è un’opportunità che non si ripresenterà almeno per i prossimi 10 anni. Il nostro Pese può diventare efficiente, moderno e con una democrazia anche meno costosa “. E ci siamo soffermati proprio sui costi. I Senatori verranno ridotti da 315 a 100 ma in sostanza i costi si ridurranno di un 20 per cento. Insomma un risparmio minimo non trova? “L’aspetto fondamentale che merita una riflessione importante è il fatto che questa riforma ci rende simili a tutti i paesi del mondo tranne la Romania. Con il SI al referendum avremmo una sola Camera e…

[ESTRATTO DALL'ARTICOLO DE L'OSSERVATORE D'ITALIA VIRTUAL PAPER – PER LEGGERE L'ARTICOLO COMPLETO CLICCARE QUI PER APRIRE L'EDIZIONE DEL GIORNALE E ANDARE ALLE PAG. 1 E 3]