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Legge elettorale, nuovo tentativo con Rosatellum 2.0: lo spauracchio di M5S

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Si passa dalle parole ai fatti con il nuovo tentativo di legge elettorale: il relatore Emanuele Fiano, ha infatti depositato in Commissione Affari costituzionali della Camera il cosiddetto Rosatellum 2.0, oggetto di indiscrezioni prima e di un confronto informale tra i gruppi poi. La mossa avviene dopo l’apertura di FI e della Lega, che teoricamente assicurerebbero l’approvazione del testo sia alla Camera che al Senato. Questo al netto dell’incognita dei voti segreti nell’Aula di Montecitorio, il vero spauracchio, e del “niet” di Mdp. Rabbia di M5s, che effettivamente potrebbe essere l’unico perdente, anche se nel Movimento si scommette in un nuovo flop. Il testo, rispetto al proporzionale del Fianum, naufragato in Aula l’8 giugno scorso, introduce una quota di seggi uninominali maggioritari (231 pari al 36%), che incentivano le coalizioni, come ha sottolineato il proponente. Un elemento che ricompatta il Pd e la fronda degli “orlandiani” (“sono fiducioso” ha detto Andrea Giorgis, l’esperto di legge elettorale della minoranza) ed anche quanti, in Campo Progressista e in Mdp, puntano a una coalizione con il Pd spostata più a sinistra. L’auspicio a cui ha dato voce Michele Ragosta è però stato sovrastato dai giudizi negativi dei bersaniani, come Alfredo D’Attorre o Miguel Gotor.

In effetti la soglia del 10% per una coalizione, rende rischioso a Mdp una corsa insieme a Sinistra Italiana di Nicola Fratoianni e quindi sarebbe indotto ad accordarsi con Renzi. La soglia bassa al 3% per i partiti che corrono da soli o in coalizione ha riappacificato Ap con il Pd: e l’incoraggiamento ad andare avanti è giunto dal capogruppo Maurizio Lupi. Sempre più aperturista Forza Italia, mentre Matteo Salvini ha detto che la Lega è pronta a votare il Rosatellum 2.0 dalla prossima settimana. Colpisce che i rappresentanti di Pd, Ap e Fi (Fiano, Lupi e Francesco Paolo Sisto) abbiano espresso lo stesso concetto: occorre una legge elettorale scritta dal Parlamento e non dalla Consulta, perché altrimenti la politica ne uscirebbe delegittimata. Una idea che da una settimana viene ripetuta dal Quirinale, ed è proprio a partire da essa che i leader dei tre partiti si sono decisi a trovare un compromesso su una legge “che scontenta un po’ tutti”, come l’ha definita Sisto. Infatti, se Fi deve rinunciare al proporzionale, è pur vero che evita il listone unico con Lega e Fdi, a cui sarebbe stata costretta con l’Italicum. Ap rinuncia alle preferenze, ma incassa la soglia al 3%.

Anche Fdi, meno tranchant con Ignazio La Russa, deve cedere sulle preferenze, ma ottiene la coalizione, così come la Lega. Chi ha un saldo solo negativo sembra M5s: “Fi e Pd hanno fatto un inciucio per fermarci” ha detto Luigi Di Maio, mentre Danilo Toninelli ha preannunciato un ricorso alla Corte costituzionale, che sarebbe comunque inefficace prima del voto. In effetti M5s, che non si coalizza con nessuno, con i collegi uninominali potrebbe prendere meno seggi rispetto a un proporzionale puro, specie in alcune Regioni, dove il centrodestra unito (soprattutto in Lombadia, Veneto, Puglia) o una alleanza di centrosinistra (regioni Rosse, la stessa Puglia) sono molto più competitivi. Secondo i calcoli degli sherpa del Pd alle fine potrebbero esserci fino a 50 i seggi in meno per il Movimento. La rabbia in M5s è tanta, ma Toninelli ha dato voce a una speranza recondita, quella che il tentativo si concluda in un nuovo flop. “Alfano e Renzi non si metteranno d’accordo mai sui collegi” ha detto. Lo scenario potrebbe prendere corpo nei voti segreti, previsti dal regolamento della Camera. E’ un timore diffuso: “partendo facciamo un atto di fede” ammette Pino Pisicchio, presidente del gruppo Misto. Il timore è che si congiungano i voti dei partiti contrari (M5s e Mdp) a quelli dei peones di Fi e Pd candidati nelle Regioni dove invece il Rosatellum 2.0 li sfavorisce. Ma intanto c’è la Commissione, dove il 27 settembre arrivano gli emendamenti

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riapre il museo Benedetto Robazza

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Valerio Aprea porta sul palco i canti I e XXXIII dell’Inferno di Dante
 
Lunedì 25 marzo 2024, in occasione del Dantedì, verrà inaugurato, a Rocca Priora, il nuovo allestimento del MuRo | Museo Benedetto Robazza.
 
Durante la mattinata si terranno alcune visite guidate a cura dello staff del Polo Culturale Monsignor Giacci, mentre il pomeriggio – dalle ore 15:30 alle ore 17:00 – sarà possibile partecipare su prenotazione a due turni di visite guidate tattili per vedenti e non vedenti a cura dell’Associazione Museum.
 
E dopo i saluti istituzionali del Sub Commissario Prefettizio del Comune di Rocca Priora, Alessandra Pascarella e del Presidente della Fondazione Cultura Castelli Romani e del Consorzio Sistema Castelli Romani, Giuseppe De Righi, ecco il momento centrale della giornata: la lectura Dantis dei canti I e XXXIII dell’Inferno a cura di Valerio Aprea.
 
Attore poliedrico dallo stile personalissimo, che porta sia sul palco che in alcune delle più importanti produzioni televisive e cinematografiche italiane degli ultimi anni. A cominciare dal ruolo di ‘sceneggiatore’ nella serie cult “Boris” fino a quello di latinista nella saga cinematografica “Smetto quando voglio” di Sydney Sibilia, che gli è valsa la candidatura ai David di Donatello 2014. Dal 2020 è nel cast di “Propaganda Live” su La7 e dal 2021 è tra i protagonisti della serie tv Sky Original “A casa tutti bene” di Gabriele Muccino, per la quale ha ricevuto la candidatura ai Nastri d’Argento 2022.
 
Il Museo si trova nel cuore del Centro storico di Rocca Priora, all’interno del “Polo Culturale Monsignor Francesco Giacci”, e ospita la mostra permanente dello scultore Mario Benedetto Robazza – scomparso nel 2020 – : suggestive opere scultoree in marmo e in bronzo e dipinti che delineano un percorso unico ispirato alla Divina Commedia di Dante Alighieri ed in particolare ai trentaquattro canti dell’Inferno. Ammirando l’allestimento museale è possibile ripercorrere la genesi dell’opera del Maestro Robazza in quel continuum di studi e di approfondimenti che, a partire dalla prova d’autore in bronzo ai dipinti e ai bozzetti, si chiude con l’opera monumentale, vero capolavoro del Maestro e unica nel suo genere: un nastro di sculture lavorate in altorilievo per una superficie di 90mq che racchiudono tutti i canti dell’Inferno.
 

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doppio trionfo nel circuito europeo Under 23 di fioretto con Franzoni e Lorenzi

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Frascati (Rm) – Il Frascati Scherma ha conquistato Zagabria. Nella capitale croata è andato in scena la prova del circuito europeo Under 23 di fioretto dove il club tuscolano ha visto il successo di due suoi atleti: tra le donne Margherita Lorenzi è stata autrice di una prestazione senza sbavature che le è valsa il primo gradino del podio. Nella stessa prova Ludovica Genovese ha concluso al decimo posto e Nicole Capodicasa al 17esimo. Tra gli uomini bravissimo Giuseppe Franzoni che ha sbaragliato la concorrenza mettendo in mostra una scherma determinata e incisiva. Nella stessa gara da segnalare anche il sesto posto di Luis Macedo e il 27esimo di Adriano Genovese.
Ad Atene (in Grecia) e a Padova sono andate in scena due prove di Coppa del Mondo Assoluta di sciabola dove non ci sono stati particolari squilli dal punto di vista individuale per i portacolori del Frascati Scherma: la migliore è stata Irene Vecchi che ha chiuso al 12esimo posto, mentre Chiara Mormile ha terminato 23esima. Entrambe le atlete hanno contribuito al quarto posto ottenuto dall’Italia nella prova a squadre. Tra gli uomini Riccardo Nuccio ha terminato 51esimo, Lorenzo Ottaviani 138esimo e Leonardo Tocci 166esimo.
Rientrando in Italia si è disputata a Napoli la seconda prova Open dedicata alla spada a cui hanno partecipato due giovani atlete del club tuscolano, vale a dire Giorgia Amati (140esima) e Carlotta Pasqua (161esima). Infine una corposa delegazione del Frascati Scherma è stata protagonista nella quinta prova nazionale Master che si è tenuta a Cremona: nella categoria 4, Maria Franca Col si è dimostrata ancora una volta la più brava di tutte, andando a vincere la manifestazione. Sempre tra le donne, ma nella categoria 0, va segnalato il buon settimo posto di Mirella Mitreanu, poi nella categoria 2 hanno partecipato Simona Parlanti (che ha chiuso 11esima) ed Elisabetta Sirianni (13esima). Tra gli uomini il miglior piazzamento è stato quello di Andrea Orazi, decimo nella categoria 1, mentre nella categoria 2 erano presenti Davide Bruschi, Cristian Mancini e Roberto Furchì che si sono piazzati rispettivamente 16esimo, 17esimo e 18esimo.


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ricordato Nicola Calipari, ucciso a Baghdad il 4 marzo del 2005

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Ieri mattina, presso la Questura di Roma, è stato ricordato il funzionario della Polizia di Stato Nicola Calipari, deceduto a Baghdad il 4 marzo del 2005. In rappresentanza del Capo della Polizia –Direttore Generale della Pubblica Sicurezza, Prefetto Pisani, il Vice Direttore Generale della Pubblica Sicurezza con funzioni vicarie, Prefetto Vittorio Rizzi, ha deposto una corona di alloro davanti al bassorilievo in bronzo che ritrae l’eroico poliziotto.
Alla cerimonia, officiata dal Cappellano Don Nicola Tagliente, erano presenti anche la moglie del funzionario, dott.ssa Rosa Maria Villecco, il Prefetto di Roma Lamberto Giannini, il Questore di Roma Carmine Belfiore , altre autorità civili e militari, numerosi colleghi che lo hanno conosciuto e con i quali ha lavorato nei 20 anni di carriera nelle città di Genova, Cosenza e Roma.
Nicola Calipari, insignito della medaglia d’oro al valor militare, 19 anni fa guidava una squadra che, nel pieno del conflitto iracheno, subito dopo aver contribuito alla liberazione di Giuliana Sgrena, stava accompagnando la giornalista in aeroporto dove un aereo l’avrebbe riportata in patria. Calipari fu colpito a morte da alcuni colpi di fucile in un checkpoint statunitense, mentre viaggiava sull’auto che trasportava l’ostaggio. I colpi di arma da fuoco lo colpirono perchè con il suo corpo fece da scudo all’ostaggio.

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