Legge sulla concorrenza, RC auto: riparazioni a regola d’arte. A che punto siamo

L’entrata
in vigore della legge sulla concorrenza che ha garantito, nell’ambito della RC
Auto, il diritto per gli utenti di potersi rivolgere ad un carrozziere di
fiducia, senza essere obbligati a riparare la propria auto, presso un
carrozziere fiduciario, ossia convenzionato con le compagnie di assicurazione,
ha spalancato automaticamente le porte alla cosiddetta “riparazione a regola
d’arte”.

I
riparatori e le associazioni dei consumatori stanno lavorando affinché si
arrivi a stabilire, attraverso delle linee guida, un vero e proprio regolamento
che sancisca i criteri secondo cui svolgere le riparazioni.

Se
ad oggi non si è ancora giunti ad una stesura definitiva delle linee guida,
rinviando incontri e tavoli attraverso cui dialogare, è perché alcuni soggetti hanno
preferito arroccarsi, al fine di tutelare i loro interessi e salvaguardare la
loro “etichetta”, dimenticandosi che i diritti dei consumatori non sono merce
di scambio utile a raccattare qualche associato in più o evitare di perdere
qualche cliente.

Lo stesso Vice Ministro
allo Sviluppo Economico On. Dario Galli
ha invitato più volte
tali soggetti ad agire in maniera trasparente a tutela dei consumatori, e a
difesa della libera concorrenza tra gli operatori, abbandonando la logica
dell’oligopolio.   

Chi opera con ambiguità

Sembra
che ad operare con riluttanza su questo importante diritto degli utenti-consumatori
siano l’ANIA, che mira esclusivamente a tutelare gli interessi delle compagnie di
assicurazioni da essa rappresentate; e CONFARTIGIANATO che come associazione
che tutela gli interessi di molti artigiani carrozzieri in Italia, dovrebbe
schierarsi apertamente a favore, senza alcun tipo di tentennamento o ritrosia.

Chi lotta senza remore

A
spingere in maniera trasparente sulla introduzione di un regolamento che
stabilisca i criteri su cui si basi una “riparazione a regola d’arte”, rispetto
ad una cosiddetta “riparazione alla buona” (il cui fine è quello di risparmiare
denaro in termini di risarcimento sulla manodopera e sui pezzi di ricambio), sono
ASSOUTENTI e FEDERCARROZZIERI che non solo mirano a tutelare l’utente ai fini
della sicurezza stradale, ma la stessa categoria che rischia di vedere sminuita
la professionalità con cui svolge il suo lavoro, col triste epilogo di cedere al
ricatto delle multinazionali al punto da operare come terzista e non più come
libero professionista; ma non bisogna dimenticare il ruolo anch’esso
fondamentale e terzo dei periti che sono stati ridotti a semplici “paparazzi
dei danni”, ed a meri esecutori del volere delle compagnie nello stabilire le
somme da destinare ai risarcimenti.

La Revisione della
carrozzeria ed il bonus riparativo

Una
volta stabiliti i criteri atti a definire le riparazioni a regola d’arte, si
potrà fare un ulteriore passo avanti a favore dei diritti degli assicurati,
introducendo finalmente la “revisione
della carrozzeria” e il “bonus riparativo”
. Tali proposte sono state
avanzate da Fabio Bergamo (impegnato
in proprio da molti anni sul problema della sicurezza stradale) a
Federcarrozzieri che è uscita già vittoriosa, nello scontro con le compagnie di
assicurazioni, col DDL Concorrenza.

In
base alla sua proposta, la revisione
della carrozzeria può essere di due tipi:
standard e completa.

La revisione standard
si effettua ogni volta che il veicolo viene riparato a seguito di un sinistro,
ed è inclusa nel costo delle riparazioni sia in caso di ragione, sia in caso di
torto. Qui il ruolo del perito risulta fondamentale perché è lui a controllare e
a confermare che il carrozziere abbia svolto il suo lavoro correttamente.

La revisione completa
è destinata al conducente virtuoso che periodicamente si recherà dal carrozziere
di fiducia, per far revisionare la carrozzeria della sua autovettura ai fini
della sicurezza stradale, beneficiando, altresì, del bonus riparativo che ha
maturato, non causando sinistri nel corso dell’ultimo seennio.

Il bonus riparativo
prevede che una percentuale del premio assicurativo, pagato nei 6 anni
precedenti, venga destinata, come da contratto, alle piccole riparazioni della
carrozzeria.

Anche
in questo caso il ruolo del perito è insopprimibile: una volta che il
carrozziere ha appurato che l’automobile è sicura nella sua struttura (telaio,
carrozzeria, sistemi di sicurezza, ecc..), sarà il perito a decidere quali
interventi possono rientrare nel bonus, evitando che tale beneficio si
trasformi in una operazione speculativa a danno delle compagnie di
assicurazione.

Dunque, con le riparazioni a regola d’arte e la revisione della carrozzeria accompagnata dal bonus riparativo non solo ci guadagnerà la filiera delle riparazioni, limitando il business di quelle “facili”, ma si migliorerà la sicurezza e la educazione stradale dei giovani come dei conducenti con più anni di guida alle spalle. Tale proposta, nei suoi dettagli, sarà presentata da Fabio Bergamo nei convegni che FEDERCARROZZIERI organizzerà appena le “Linee guida sulle riparazioni a regola d’arte” saranno definite.