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LENOLA, INCHIESTA NCC: ANCHE QUI UN FIUME DI AUTORIZZAZIONI E SI PAGA PURE IL “CANONE”

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Tempo di lettura 4 minuti E così Lenola con i suoi pochi abitanti non è certo un Comune dove scorrazzano dal mattino alla sera auto Ncc.

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Chiara Rai

Lenola (LT) – Roma sempre più piena di auto Ncc “forestiere”. Anche Lenola ci avrebbe messo lo zampino. Un altro Comune pontino al centro del mirino per il rilascio delle autorizzazioni Ncc. 

Dopo Campodimele26/07/2013 NCC, INCHIESTA: LE AUTO A NOLEGGIO DALLE UOVA D’ORO PRONTE A SBARCARE SUL MERCATO CAPITOLINO ]  anche il Comune di Lenola con i suoi 4.217 abitanti avrebbe rilasciato un numero assolutamente sproporzionato di licenze, incassando un “canone” annuo di 1.000,00 euro per singola vettura, omettendo i controlli di operatività sulle proprie autorizzazioni. 

E così Lenola con i suoi pochi abitanti non è certo un Comune dove scorrazzano dal mattino alla sera auto Ncc.

La legge è sempre la stessa e il presunto meccanismo “irregolare” denunciato è sempre il medesimo: Da Lenola si finisce con lavorare e stazionare a Roma. Ciononostante la legge numero 21 del 92 parli chiaro: 

 “Lo stazionamento  dei  mezzi  deve  avvenire  all'interno  delle rimesse o presso i pontili di attracco” e “La  sede  del  vettore  e  la  rimessa  devono  essere  situate, esclusivamente,  nel  territorio  del  Comune   che   ha   rilasciato l'autorizzazione” (art 3, commi 2 e 3);

“L'inizio ed il  termine di ogni singolo servizio di noleggio con conducente  devono  avvenire alla rimessa, situata nel comune che ha rilasciato  l'autorizzazione, con  ritorno  alla  stessa,  mentre  il  prelevamento  e  l'arrivo  a destinazione dell'utente possono avvenire  anche  nel  territorio  di altri comuni”.

Come prova che a Lenola, presumibilmente si sta verificando ciò che è successo e succede nella vicina Campodimele c’è anche una registrazione telefonica, effettuata dal presidente Anar (l’Associazione Nazionale Autonoleggiatori di Roma) con S. P, intestatario di una autorizzazione rilasciata dal Comune di Lenola, contattato a seguito di un annuncio su noto giornale romano nel quale tale autorizzazione veniva messa in vendita. 

Sulla base di questi fatti il presidente Anar, dopo aver chiesto al Comune di Lenola, tramite accesso agli atti, di ricevere copia del “regolamento comunale di autonoleggio con conducente”, così come menzionato nei bandi per l’assegnazione delle autorizzazioni NCC emanati nel 2004, 2005 e 2006 dallo stesso Comune pontino, ha chiesto direttamente con denuncia in Procura di indagare in merito alle autorizzazioni rilasciate dal Comune di Lenola e verificare così la presenza di comportamenti penalmente rilevanti, anche al fine di prevenire i danni che tale comportamento reca agli operatori regolari.

Intanto, Il sindaco Ignazio Marino ha telefonato al Prefetto Giuseppe Pecoraro congratulandosi per l’operazione condotta dai carabinieri nei confronti dei taxi e degli esercizi commerciali abusivi a Termini, Ciampino e Fiumicino. L’operazione rientra nel piano di collaborazione tra Polizia Municipale e Forze dell’Ordine discussa dal Prefetto , dal Sindaco, dai comandanti delle Forze dell’Ordine e della Polizia Municipale poche settimane fa. Operazione che continua a dare i suoi frutti nelle piazze principali del Centro Storico, nelle stazioni e negli aeroporti che rappresentano la porta di ingresso di tanti turisti stranieri e cittadini italiani nella Capitale. La lotta all’abusivismo e il rispetto della legalità rappresentano un punto fondamentale nell’azione del Campidoglio e si ha la certezza che darà i suoi frutti migliori attraverso un’inversione la collaborazione con tutte le Forze dell’Ordine.  

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Cronaca

Roma e Latina, traffico di droga: sequestro beni da 4,5 milioni a capi organizzazione

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Maxi sequestro di beni da circa 4,5 milioni di euro tra Roma e Latina. Ad eseguire il provvedimento di sequestro finalizzato alla confisca i poliziotti della Divisione Anticrimine della Questura di Roma. Interessati beni e assetti societari, tra cui immobili e società riconducibili ai tre capi di un’associazione dedita al traffico di droga recentemente arrestati nell’ambito di un’operazione della Squadra Mobile coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma. Sulla base di accertamenti svolti dalla Divisione Anticrimine di Roma sarebbe emerso che dall’attività illecita avrebbero accumulato ingenti proventi reinvestendoli in parte in società di sale scommesse a Pomezia e Ardea e in una rivendita di veicoli a Roma, e, in parte, nell’acquisizione di proprietà mobiliari, immobiliari e in polizze assicurative. Tra i beni interessati dal sequestro disposto dal Tribunale di Roma – Sezione delle Misure di Prevenzione di Roma – 4 compagini societarie e 4 immobili, tra cui una villa di notevoli dimensioni con piscina.

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Cisterna di Latina, duplice omicidio: lei si è salvata scappando dalla finestra

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Desyrée Amato, la 22enne sopravvissuta ieri alla furia dell’ex fidanzato che a Cisterna di Latina ha ucciso la sorella e la madre della giovane (49 e 19 anni), è riuscita a salvarsi fuggendo dalla finestra del bagno dove si era rifugiata. Cristian Sodano, finanziere di 27 anni, dopo aver sparato alle due donne con l’arma d’ordinanza ha seguito la ragazza in bagno e ha sfondato la porta a calci. Lei è riuscita a scappare dalla finestra e a nascondersi in una legnaia in giardino, poi ha raggiunto la strada dov’è stata trovata in stato di choc. Nel pomeriggio di ieri l’uomo – originario di Minturno ma in servizio nel reparto navale di Ostia – è arrivato nella casa delle tre donne, nel quartiere San Valentino. Al culmine di un litigio ha aperto il fuoco. Alcuni quotidiani scrivono che l’uomo aveva dormito in quella casa soltanto la notte prima del duplice omicidio, nonostante la rottura sentimentale. “Ho litigato e poi ho sparato”, ha detti ai poliziotti che l’hanno arrestato.

Nei confronti di Sodano la procura di Latina ha emesso un decreto di fermo di indiziato di delitto, scattato dopo le indagini della Squadra Mobile e l’interrogatorio davanti al pm di turno, durante il quale l’uomo ha confessato la sua responsabilità, confermando quanto già dichiarato in prima battuta agli agenti intervenuti sul posto. Al termine degli atti di rito, è stato portato in carcere in attesa della convalida.

Secondo quanto si apprende Cristian Sodano, questo il nome dell’uomo, avrebbe ucciso Nicoletta Zomparelli e Reneé Amato dopo che queste erano probabilmente intervenute per difendere la sua ex fidanzata, Desyrée Amato. Il 27enne è stato rintracciato e portato in Questura dagli agenti della squadra mobile nel quartiere Q4 mentre stava cercando di raggiungere casa, nei pressi dell’abitazione di un parente. 

Di Reneé Amato e della sorella Desyreé si sa che avevano la passione per il ballo, come emerge dalle immagini sui loro profili social: la giovane uccisa aveva anche vinto qualche premio. La madre Nicoletta Zomparelli lavorava in un’agenzia immobiliare. 

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Pontinia, maltrattamenti di animali: chiusa azienda zootecnica

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La titolare è stata denunciata per maltrattamento di animali, scarico non autorizzato di acque reflue industriali e attività di gestione di rifiuti non autorizzata

Nella giornata di ieri, i Carabinieri della Stazione di Pontinia, unitamente alle componenti specializzate del Gruppo Carabinieri Forestali di Latina, del Nucleo Antisofisticazione e Sanità di Latina e con il supporto del Servizio Veterinario dell’A.S.L. di Latina, hanno effettuato un controllo presso un’azienda zootecnica di Pontinia operante nell’allevamento di bufale.
Durante l’ispezione i Carabinieri ed i Veterinari hanno potuto accertare come gli animali fossero allevati e tenuti in condizioni non compatibili con le proprie caratteristiche etologiche.
Nello specifico gli operanti hanno rilevato come gli animali fossero costretti a stabulare in consistenti liquami, senza acqua, con mangimi contaminati.

Gli animali, di cui molti vitellini legati, sono stati inoltre riscontrati affetti da varie problematiche sanitarie e la mancanza dei requisiti minimi per la gestione degli stessi, con evidente sofferenza del bestiame e compromissione della salute degli animali.

Nella stessa azienda sono state trovate, poco distante dalle stalle, due carcasse di vitelli bufalini non smaltiti ed una discarica abusiva di rifiuti speciali pericolosi, nonché lo scarico nel canale attiguo all’azienda dei liquami e reflui prodotti dall’azienda.

Per tutti questi motivi l’azienda ed i 117 animali sono stati posti sotto sequestro. La titolare è stata denunciata per maltrattamento di animali, scarico non autorizzato di acque reflue industriali e attività di gestione di rifiuti non autorizzata.

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